Il diritto alla privacy e all'intimità

Il diritto alla privacy e all'intimità è uno di degli aspetti che hanno maggiormente risentito dell'avanzare della tecnologia. I nostri dati sono diventati un bene prezioso, e ciò richiede un aggiornamento delle leggi che li regolano.
Il diritto alla privacy e all'intimità
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

La necessità di privacy fa parte dell’essere umano. Per evolverci e sviluppare la nostra identità e personalità dobbiamo comprendere alcuni aspetti della nostra vita individuale. Spetta a tutti il diritto alla privacy, a una vita privata, quella parte che non è consacrata a un’attività pubblica e alla quale gli altri non devono avere accesso.

È evidente che con l’evoluzione delle nuove tecnologie, alcuni diritti personali sono oggi più minacciati, come il diritto alla privacy e all’intimità. Ma anche il diritto alla libertà d’informazione, soprattutto a partire dallo sviluppo dei social network e di Internet.

In questo articolo analizzeremo il diritto all’intimità e alla privacy, i suoi limiti e il suo rapporto con le nuove tecnologie.

Lente di ingrandimento sulla vita privata

Il diritto alla privacy e vita privata

Rispetto della vita privata e della privacy, sia personale che familiare, sono valori fondamentali dell’essere umano. Di conseguenza, il diritto alla privacy emerge come un diritto umano fondamentale, grazie al quale si ha il potere di escludere, o proteggere, alcuni aspetti della propria vita.

In questo ambito sono inclusi i seguenti diritti: diritto all’inviolabilità del domicilio, diritto all’inviolabilità della corrispondenza, diritto all’inviolabilità delle comunicazioni private, diritto all’onore, diritto di immagine, diritto a non partecipare alla vita collettiva e a isolarsi volontariamente, diritto a non essere disturbato.

Questi diritti sono correlati a molti altri, come il diritto a non esternare il proprio pensiero (parte della libertà di espressione) o la libertà di procreazione e le preferenze sessuali. Sono considerati diritti umani fondamentali e sono stabiliti da vari strumenti internazionali.

Ad esempio, La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo stabilisce nel suo articolo 12 che nessuno dovrebbe essere soggetto a interferenze arbitrarie nella sua vita privata, familiare, corrispondenza o domicilio o attacchi al proprio onore o reputazione. Inoltre, ognuno ha il diritto di essere protetto dalla legge contro tali attacchi o interferenze.

Quali sono i limiti del diritto all’intimità?

I governi devono affrontare un dilemma quando si tratta di proteggere il diritto alla privacy dell’individuo. Troviamo difficoltà nel mantenere l’equilibrio tra il diritto alla riservatezza dei cittadini e la loro protezione da furti, rapimenti, attacchi terroristici, ecc.

Scopriamo pertanto che se il diritto alla privacy fosse interpretato in termini assoluti, il procedimento penale sarebbe impossibile. I fattori che delimitano il diritto all’intimità riguardano le protezione di:

  • Ordine pubblico, salute e moralità.
  • Salute nazionale.
  • Diritti e delle libertà di altre persone.

Alcune costituzioni menzionano espressamente il diritto alla privacy. Altri lo includono implicitamente attraverso leggi che proteggono da un’invasione illegale della sfera personale dei cittadini. A questo punto, dobbiamo sottolineare che la vita privata è oggi più vulnerabile che in passato a causa dei progressi compiuti nelle tecniche di spionaggio.

Internet e diritto alla intimità

Intimità e sviluppo di Internet

Non c’è dubbio, internet è stata una vera rivoluzione in tutti gli aspetti della nostra vita. Oggi siamo tutti creatori di contenuti per la rete grazie agli strumenti di pubblicazione online. Questo fenomeno si riflette in blog, forum di opinione o reti sociali.

Questa situazione ha scatenato il dibattito sul diritto alla privacy: cosa intendiamo per privacy? Come proteggiamo questi diritti sul web?

Pensiamo che i servizi essenziali della rete siano gratuiti, ma in realtà paghiamo con i nostri dati. Molte persone sostengono che le aziende sono finanziate con pubblicità generica, ma questo reddito è insufficiente: il nostro profilo, i nostri gusti e le nostre abitudini di consumo sono dati che vengono raccolti su internet per scopi commerciali (si chiama pubblicità selettiva), economici, politici o di sicurezza.

Un esempio di questo trasferimento di informazioni sono i cookie, un file che viene inviato al computer per identificare il browser. I cookie vengono utilizzati per migliorare la qualità del servizio memorizzando le preferenze dell’utente e le tendenze comportamentali.


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