Il locus of control influisce sulle relazioni

Le persone con un locus of control esterno tendono ad assumere il ruolo di vittima nelle relazioni. Individui che instaurano con frequenza legami basati sulla dipendenza finendo per perdere la propria individualità. Spieghiamo perché.
Il locus of control influisce sulle relazioni
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Chi riteniamo responsabile quando qualcosa va storto nella nostra vita? Destino, società, terzi? E quando abbiamo una relazione, chi è responsabile della nostra felicità? Spesso trascuriamo il modo in cui il locus of control influisce su ogni area della nostra vita, amore compreso.

Sappiamo che in materia affettiva e relazionale la qualità di un legame è sempre questione di due, ma chi presenta un locus of control esterno non è in grado di distinguere il raggio di azione proprio e altrui. Ipervigilanza, insicurezza affettiva, gelosia, sfiducia, attaccamento ansioso, paura dell’abbandono.

La percezione che il benessere dipenda dal caso, dal destino o dal partner causa sofferenza. La mente entra in uno stato di costante insicurezza e di assoluta dipendenza. Si perde la propria individualità e si è completamente subordinati al partner per rafforzare la propria autostima, ridurre le paure e le insicurezze.

Un tratto della personalità che limita pericolosamente la possibilità di essere felici. Ricordiamo in ogni situazione di essere noi stessi ed evitiamo di fonderci con gli altri.

Il locus esterno influisce le relazioni di coppia.
Se il nostro benessere dipende esclusivamente dallo stato emotivo del partner e da come si comporta, soffriremo.

Il modo in cui il locus of control influisce sulle relazioni

Il concetto di “locus of control” definisce il grado in cui la persona sente di avere il controllo di ciò che accade nella sua vita. Fu lo psicologo Julian B. Rotter a svilupparlo nel 1954.

Si tratta di un costrutto molto popolare nella letteratura psicologica e da allora ha attirato l’attenzione di molti ricercatori. Tra le varie ricerche, uno studio del 2020 della Victoria University di Wellington evidenzia un dato interessante.

Questa dimensione è integrata nella nostra personalità e si trova alla base di innumerevoli condotte. Per esempio, la persona con un locus of control esterno corre un rischio maggiore di cadere in tendenze criminali.

Allo stesso modo, presenta minore aderenza terapeutica, in quanto abbandono prima la terapia che ha un’efficacia minore. Quando si ritengono le forze esterne delle circostanze, il senso di responsabilità personale viene meno.

Questi profili pensano persino di non poter far nulla per cambiare la loro realtà, per quanto negativa possa essere. Un simile approccio mentale ha ripercussioni immense a livello affettivo.

Fusione emotiva e perdita di identità

Il modo in cui il locus of control influisce sulle relazioni può essere devastante. Soprattutto quando diventiamo agenti reattivi alle forze esterne che agiscono su di noi.

In altre parole, le persone che subordinano la loro felicità e il loro benessere esclusivamente al partner mostra una rottura assoluta della propria identità. Si verifica una fusione emotiva chiaramente dannosa con l’altra persona.

Si integra con il partner al punto da diventarne uno specchio. Poiché la sua identità viene assorbita dal partner, la persona ha bisogno di una convalida costante.

Per sapere di essere amata, per sentirsi importante, trovare motivazione, amor proprio e benessere. A poco a poco, finisce per diventare la persona che, pensa, il partner voglia davvero.

Sensazione di vuoto e impotenza appresa

La persona con un locus of control esterno assume in molti casi il ruolo di vittima. Questo atteggiamento è rafforzato dalla cosiddetta impotenza appresa, concetto definito da Martin Seligman.

Con esso si fa riferimento a quello stato mentale per cui la persona è convinta di non poter fare nulla per affrontare o sfuggire a situazioni per lei dannose. L’aspetto complesso è che è pienamente consapevoli della sua infelicità.

La persona sa che il suo benessere dipende totalmente da quello che il partner dice o mostra, di aver bisogno di convalidare la sua autostima e identità. Tuttavia, non può farne a meno, la sua dipendenza aumenta con il tempo.

Una simile dinamica causa un’inquietante sensazione di vuoto perché la persona sente di non essere amata come vorrebbe o merita.

È importante sapere che il locus of control esterno non è un tratto innato della personalità. Le esperienze infantili e il tipo di attaccamento sviluppato con i genitori risultano determinanti in tal senso.

I bambini i cui genitori hanno incoraggiato la loro indipendenza e sviluppo della responsabilità personale hanno potuto formare un locus of control interno. L’approccio con cui comprendere che le azioni hanno precise conseguenze e che ciascuno può e deve farsi carico delle proprie azioni e decisioni.

Il locus of control priva di ogni senso di responsabilità verso se stessi.

Coppia che rappresenta l'influenza del locus of control.
Fatta eccezione per alcune variabili, abbiamo tutti un certo controllo su quello che ci accade.

Il locus of control interno garantisce relazioni più felici

Il locus of control interno rende persone mature, responsabili e determinate, capaci di guidare la loro vita e le loro decisioni. Questo approccio interiorizzato è correlato all’opportunità di avere legami più felici e di qualità superiore.

Scott M. Myers e Alan Booth hanno dimostrato nel 1999 in uno studio che maggiore è il senso di controllo, maggiore è la felicità e la volontà di costruire una vita comune più soddisfacente.

Questi scenari affettivi sono privi di dipendenza ossessiva per l’altro, della paura insidiosa di non essere amati, di non essere abbastanza per il partner. Non è più il caso, le circostanze o il comportamento altrui a modulare lo stato d’animo e il corso della vita.

Siamo noi, con le nostre decisioni e la nostra volontà di prenderci cura della relazione, a creare l’opportunità di essere felici. Allo stesso modo, il locus of control interno permette di allontanarsi dalla persona che fa soffrire.


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