Impotenza appresa: i sintomi da conoscere

L'impotenza appresa di solito ha origine nell'infanzia. Ripetute esperienze di impotenza e disperazione durante l'infanzia possono portare in età adulta a nutrire l'idea secondo cui sarà impossibile cambiare tale realtà.
Impotenza appresa: i sintomi da conoscere
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

I sintomi dell’impotenza appresa fanno spesso parte della personalità. A poco a poco, un individuo finisce per convincersi di non poter fare nulla per cambiare la sua realtà, per difendersi da quello che lo fa stare male o per cambiare quello che non gli piace. Tutto è difficile da controllare e la vita sembra sempre più minacciosa e desolante.

Buona parte delle condizioni psicologiche si basano su questo schema di pensiero. Così, quando la persona smette di confidare nella propria autoefficacia, abbandona anche l’entusiasmo di raggiungere un obiettivo e di vedere all’orizzonte nuovi progetti.

La persona si sente vittima di tale realtà. Non solo si disprezza, ma pensa anche che la sua situazione sia il risultato del destino e che non si possa far nulla per cambiarlo.

È difficile cambiare la propria prospettiva, dunque è essenziale rilevare i sintomi il prima possibile e agire prima di cadere nel baratro della depressione.

Dimensioni come la resilienza, l’autostima e l’autocompassione sono i nutrienti di base che possono contrastare l’impotenza appresa.

Bambino pensieroso che guarda dalla finestra.

I 7 sintomi dell’impotenza appresa

Se c’è una cosa che tutti diamo per scontata, è che il nostro cervello lavora sempre per il nostro benessere. Una delle sue prerogative è garantire la sopravvivenza e agire per la nostra felicità. Tuttavia, ci sono delle eccezioni e delle piccole sfumature da tenere in considerazione.

Per esempio, quando accadono delle cose negative a qualcuno, la cosa più comune è pensare che quella persona agirà per cambiare la sua situazione.

Tuttavia, se si soffre di impotenza appresa, ciò che si fa è non reagire alle avversità. Ci si arrende, non si agisce e non si reagisce perché si pensa che l’esperienza ha dimostrato che è inutile reagire a ciò che fa male perché nulla può cambiare. Questa realtà psicologica si verifica soprattutto nelle persone che hanno avuto un’infanzia traumatica.

Martin Seligman e Stephen Maier hanno coniato questo termine negli anni ’60. In uno studio hanno dimostrato che le esperienze avverse generano delle alterazioni nell’attività serotoninergica della corteccia prefrontale e che queste alterazioni si manifestano in qualcosa di molto specifico.

Quando una persona è ripetutamente esposta a situazioni dolorose, il cervello finisce per inibire il comportamento di fuga. La persona presume che niente possa cambiare quella situazione e che è meglio arrendersi.

Nell’età adulta, i sintomi dell’impotenza appresa continuano a condizionare il pensiero e il comportamento di una persona. Quindi è comune osservare le seguenti dinamiche.

1. Bassa motivazione

La bassa motivazione è una costante nella vita di una persona con impotenza appresa che, in genere, utilizza questo approccio quando si presentano dei problemi o delle sfide da superare.

La persona sente dentro di sé mancanza di unità, risoluzione o illusione che permea ogni aspetto della sua esistenza. In genere, sono persone che non fanno grandi progetti, che non finiscono ciò che hanno iniziato e che non si pongono degli obiettivi.

2. Fobie e insicurezze

Uno dei sintomi dell’impotenza appresa è l’insicurezza costante. La persona non si fida delle sue risorse, delle sue capacità e del suo potenziale.

Da un punto di vista clinico, è comune che mostri più di una fobia (ad esempio, della sporcizia, di volare, degli spazi aperti con molte persone, ecc.).

3. Locus of control esterno: niente dipende da me

Il locus of control è uno degli aspetti più distintivi di questa realtà psicologica. La persona con impotenza appresa presume che niente possa essere sotto il suo controllo.

Se non trova un lavoro, se non passa un esame o non ottiene qualcosa in particolare, è tutto a causa della sfortuna, del destino o di quelle forze nascoste che nessuno può controllare.

4. Pessimismo cronico, uno dei sintomi dell’impotenza appresa

Quando una persona vive continuamente una situazione avversa, tende ad arrendersi, soprattutto se le esperienze negative si sono verificate durante l’infanzia.

La realtà assume un altro aspetto per chi ha provato continuamente sofferenza. Ciò fa sviluppare un pensiero disfattista e pessimista. La speranza fallisce e l’illusione è un’entità assente che raramente appare nella mente della persona indifesa.

5. Sentimenti di solitudine: nessuno mi capisce

Uno dei sintomi dell’impotenza appresa è la costante sensazione di solitudine. Chi ha conosciuto la sofferenza pensa che nessuno possa capirlo e quindi finisce per alzare dei muri che lo/la separano dagli altri.

6. Pensieri irrazionali, un altro sintomo dell’impotenza appresa

Come ha sottolineato il terapeuta Albert Ellis ai suoi tempi, una delle cose che definiscono una persona con impotenza appresa sono i pensieri irrazionali. In genere, queste persone pensano di non meritare di essere felici, che la vita li stia punendo e che non si possa far nulla per cambiare la situazione che stanno vivendo.

Donna con impotenza appresa che piange.

7. Ansia e depressione, due derive in cui è molto facile cadere

I sintomi dell’impotenza appresa costituiscono la base di molti disturbi dell’umore. L’ansia e la depressione sono due condizioni mentali presenti frequentemente in queste persone. L’aspetto complesso è che questi pazienti sono molto riluttanti a cercare l’aiuto degli esperti.

Si convincono che nessuno possa aiutarli. Il loro atteggiamento passivo ostacola ogni possibilità di cambiamento per raggiungere il benessere. Risulta pertanto essenziale il sostegno della famiglia, del partner, degli amici, ecc.

Conclusioni

La terapia cognitivo-comportamentale è la più utile per individuare gli schemi di pensiero negativi che rafforzano l’impotenza appresa.

Aiutare una persona a sostituire queste idee con approcci più sani e razionali è la strategia terapeutica migliore. È possibile, quindi, emergere dal pozzo dell’impotenza, ma c’è bisogno di aiuto e sostegno. Questo è il segreto.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Cole, C. S.; Coyne, J. C. (1977). “Situational specificity of laboratory-induced learned helplessness in humans”. Journal of Abnormal Psychology86 (6): 615–623.doi:10.1037/0021-843X.86.6.615
  • Maier, S. F., & Seligman, M. E. (2016). Learned helplessness at fifty: Insights from neuroscience. Psychological review123(4), 349–367. https://doi.org/10.1037/rev0000033
  •  Peterson, C.; Park, C. (1998). “Learned helplessness and explanatory style”. In Barone, D. F.; Hersen, M.; VanHasselt, V. B. (eds.). Advanced Personality. New York: Plenum Press. pp. 287–308. ISBN 978-0-306-45745-6.
  • Seligman, M. E. P. (1972). “Learned helplessness”. Annual Review of Medicine23(1): 407 412. doi:10.1146/annurev.me.23.020172.002203

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.