Il mito di Ercole e le 12 fatiche

Il mito di Ercole è un esempio di eroe classico che affronta dure prove con umiltà e coraggio, vincendole tutte. Le sue fantastiche avventure sono state fonte di ispirazione per pittori e poeti, al punto che oggi le sue gesta sono rivissute in film e fumetti.
Il mito di Ercole e le 12 fatiche
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

Il mito di Ercole, il cui nome originale era Eracle, è il più famoso e leggendario della mitologia classica. Figlio di Zeus e della mortale Alcmena, moglie del valoroso guerriero Anfitrione.

Zeus trascorse con Alcmena una notte sotto mentite spoglie di Anfitrione e dalla loro unione nacquero due gemelli. Uno, Ercole, era figlio di Zeus; l’altro, Ificle, era figlio del marito.

Per genealogia, Ercole era il nipote di Perseo e Zeus giurò che sarebbe stato un grande re. Era, la moglie di Zeus, scoprì l’infedeltà del marito e si vendicò.

Secondo il mito, fin da giovanissimo Ercole dimostrò di possedere una forza straordinaria. Era mandò due serpenti ad attaccarlo, ma pur essendo bambino li uccise a mani nude.

Uccise anche l’insegnante di musica in un impeto di rabbia. Per questo motivo il patrigno lo mandò a vivere in campagna, temendo le conseguenze di questa mancanza di autocontrollo.

Un vero eroe non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore!

-Dal film Hercules

Illustrazione del mito di Ercole.

La nascita del mito di Ercole

Il mito di Ercole narra che il ragazzo imparò a maneggiare arco e frecce con grande destrezza. Divenne presto famoso per le sue imprese sbalorditive e le sue straordinarie abilità.

Il re Creonte gli concesse la mano di sua figlia, Megara, quando Ercole tagliò il naso e le orecchie ad alcuni pubblicani che trattenevano i Tebani.

Ancora assetata di vendetta, Era gli provocò un attacco di follia a seguito del quale uccise la moglie e i quattro figli. Quando riprese conoscenza, provò un profondo dolore e vergogna per quanto aveva fatto. Poi si separò da tutti e andò a vivere allo stato brado.

Qualche tempo dopo, il fratello Ificle lo trovò e gli suggerì di recarsi presso l’Oracolo di Delfi in modo che potesse imporgli una punizione che gli permettesse di espiare la terribile azione commessa.

Il mito di Ercole racconta che l’eroe lo ascoltò. La sibilla dell’oracolo gli impose quindi 12 favolose imprese da portare a termine.

Le 12 fatiche

Le 12 fatiche di Ercole erano imprese monumentali, che doveva svolgere per espiare la sua colpa. Nello specifico, si trattava di:

  • Ottenere la pelle del leone di Nemea. Una bestia terribile, invulnerabile a molte armi. Ercole lo affrontò e riuscì ad annegarlo. Ne usò la pelle per vestirsi.
  • Uccidere l’idra di Lerna. Era un serpente con diverse teste; da ogni testa tagliata se ne formavano altre due. Il nipote, aiutò Ercole a sconfiggerla.
  • Catturare la cerva di Cerinea. Aveva zoccoli d’oro e corna di bronzo. Ercole la inseguì per un anno, finché la colpì con una freccia.
  • Catturare il cinghiale di Erimanto. Un’altra bestia che Ercole inseguì fino a ucciderla.
  • Sterminare gli uccelli del lago Stinfalo. Questi si nutrivano di carne umana, grazie a becchi e ali di bronzo. L’eroe li sterminò con i suoi dardi.
  • Pulire le stalle del re Augia che non venivano pulite da 30 anni ed erano nauseanti. Ercole cambiò il corso di un fiume per adempiere al suo compito.
  • Catturare il Minotauro. Ercole riuscì a sottomettere la bestia, poi uccisa da Teseo.
  • Portare le cavalle di Diomede. Erano selvaggi ed Ercole le addomesticò per riuscire nella sua impresa.
  • Prendere la cintura di Ippolita. Dovette affrontare le Amazzoni per riuscirci, a causa degli intrighi di Era.
  • Trasferire i buoi rossi di Gerione. Ercole ebbe una lunga e accanita lotta con i buoi, aiutato da Elio, finché riuscì a condurli a destinazione.
  • Ottenere le mele dal Giardino delle Esperidi. Atlante lo aiutò a raccogliere le mele d’oro che garantivano l’eterna giovinezza.
  • Portare Cerbero a Euristeo. L’eroe dovette recarsi negli inferi; con l’aiuto di Ermes ci riuscì.
Statua di Ercole.

Fine

Terminate le dodici fatiche, il mito di Ercole narra che l’eroe fu liberato dalla sua colpa. Visse molte altre avventure, finché non morì a causa dell’inganno di un centauro.

Zeus lo portò sull’Olimpo e convinse Era ad adottarlo come suo figlio. Così, Ercole divenne il custode del paradiso.


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