Il modello ABC-X: come affrontano in famiglia le crisi?
Proprio come le persone, anche le famiglie (intese come sistema o organizzazioni) affrontano situazioni avverse. Cambiamenti nel ciclo di vita, malattie, separazioni, imprevisti… Sono diverse le circostanze che possono sconvolgere gli equilibri, per questo è importante sapere come proteggere il nucleo familiare dall’impatto della crisi. A questo proposito, il modello ABC-X offre spiegazioni e risposte interessanti.
Lo stress è inevitabile e tutte le famiglie lo vivranno in momenti diversi di crisi. Tuttavia, non tutti sono ugualmente vulnerabili o finiscono per entrare in uno stato di crisi. Questo risultato dipende dalle attitudini e dalle risorse che possiedono. Ed è di questi fattori di mediazione che parleremo di seguito.
Il modello ABC-X dello stress familiare
Quando si parla di come i sistemi familiari affrontano le situazioni di crisi, è necessario parlare del modello ABC-X di Reuben Hill. Questo sociologo americano, pioniere in questo campo di studi, ha sviluppato una proposta che consente di identificare la vulnerabilità allo stress e capire perché si innescano le crisi e come reagiscono le famiglie.
Ed è che non tutti i fattori di stress portano a una crisi. Questa si innesca solo quando il sistema famiglia perde il suo equilibrio, non riesce a recuperare la sua stabilità ed è costretto a cambiamenti e trasformazioni importanti nella sua struttura e nel suo funzionamento. Ma quali condizioni devono verificarsi perché ciò avvenga? Secondo il modello ABC-X, sono coinvolti tre elementi:
(A) – Evento stressante
Si tratta di una situazione per la quale la famiglia non è preparata e che mette in dubbio la stessa e sui suoi membri. Questi fattori di stress possono essere di natura molto diversa e non sono gli stessi in tutte le famiglie.
Possono spaziare da situazioni impreviste, come la morte di uno dei membri o la perdita del posto di lavoro, a decisioni volute, come una separazione o un divorzio, il reinserimento della madre nel mondo del lavoro o il trasferimento in un altro paese.
Pertanto, non si tratta sempre di avversità, ma piuttosto di un evento nuovo che genera un certo squilibrio.
(B) – Risorse familiari
Questo secondo punto si riferisce alle risorse e alle capacità a disposizione della famiglia per rispondere e affrontare lo stressor. Tra queste:
- Flessibilità e adattabilità della famiglia.
- La qualità dei legami affettivi tra i suoi membri, così come la salute del matrimonio e le relazioni tra genitori e figli.
- Abilità comunicative e problem solving.
- Le risorse economiche.
- Precedente esperienza di successo in altre crisi.
(C) – Definizione dell’evento
Infine, un terzo fattore in gioco è la definizione o l’ interpretazione che la famiglia fa di tale evento. La vedono come una catastrofe, come una domanda abbordabile o come un’opportunità per imparare e diventare più forti? Mantengono un atteggiamento ottimista o pessimista? In breve, fino a che punto percepiscono che la situazione minaccia lo status, gli scopi e gli obiettivi della famiglia?
Dalla combinazione di questi tre elementi nasce il fattore X o risultato, che indica la quantità di stress avvertita dal sistema familiare e determina l’innesco o meno di una crisi. Se le esigenze del momento eccedono le risorse, c’è una grande tensione e un blocco che rende impossibile per la famiglia continuare a funzionare come è stato fino ad ora.
Contributi successivi al modello ABC-X
Il modello ABC-X di Hill ha dato il via a un buon volume di ricerche che hanno permesso di affinare e chiarire questo modello con il contributo di altri autori. Pertanto, nel modello sono stati inclusi nuovi concetti e costrutti che sono rilevanti anche per comprendere il processo di gestione della crisi.
Ambiguità di confine
Questo concetto ci parla della percezione e della chiarezza che la famiglia ha rispetto alla costituzione stessa del sistema. Cioè cosa intendono per famiglia e cosa no, se c’è certezza sui ruoli che corrispondono a ciascun membro e quale apertura c’è ad accogliere nuovi stimoli.
Accumulo di stress
D’altra parte, si sottolinea che lo stress è cumulativo e che vari eventi impegnativi possono aggiungersi a un sistema (sia per cause esterne che per tensioni intrafamiliari).
Quando ciò accade e diversi eventi hanno un impatto simultaneo, le risorse si esauriscono e l’adattamento allo stress diventa molto più complesso. Pertanto, se c’è un evento significativo che non è stato risolto in precedenza, non ci sarà alcuna capacità nel sistema di adattarsi a quelli nuovi che potrebbero apparire.
Con questa prospettiva più completa , viene sviluppato il modello Double ABCX di adattamento e adattamento familiare, formulato da McCubbin e Patterson negli anni ’80, che propone anche due fasi che si mettono in moto quando la famiglia deve affrontare lo stress.
Da un lato, quando sono richiesti solo piccoli e semplici cambiamenti nel funzionamento familiare, si verifica un processo di adattamento. Quando invece sono necessarie trasformazioni profonde e una riorganizzazione importante della famiglia, si parla di adattamento. La necessità di un meccanismo o di un altro per ristabilire l’equilibrio dipenderà dai fattori menzionati.
Il modello ABC-X ci aiuta ad affrontare le crisi
Oltre ad essere una proposta teorica, il modello ABCX ha applicazioni importanti e utili. Questo perchè permette di sezionare il processo di adattamento allo stress e vedere su quali fattori ed elementi abbiamo il controllo o il potere d’azione.
Così, ad esempio, può essere utile per le famiglie che affrontano un processo migratorio o per coloro che ricevono una diagnosi di autismo in un bambino.
Dal momento che ci mostra e indica l’importanza di dare un’interpretazione appropriata dell’evento e generare strategie di coping sane.
Grazie a questo modello, professionisti di diversi ambiti saranno più preparati ad accompagnare le famiglie in questi momenti incerti.
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