Il morbo di Alzheimer e app per dispositivi mobili

Esistono molte terapie non farmacologiche per il morbo di Alzheimer, ma le applicazioni per dispositivi mobili possono rientrare tra queste?
Il morbo di Alzheimer e app per dispositivi mobili

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

Le applicazioni per dispositivi mobili sono diventate un elemento di uso quotidiano (o quasi), in grado di facilitare la nostra vita. Il loro uso potrebbe risultare utile anche in presenza di quadri clinici di demenza e, nello specifico, nel caso del morbo di Alzheimer.

Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da declino cognitivo e comportamentale. La sua comparsa è associata all’età adulta, in particolare alla vecchiaia (Valls-Pedret, Molinuevo e Rami, 2010).

Il decorso della malattia è correlato a una perdita di autonomia e indipendenza. Ciò determina un peggioramento della qualità di vita del paziente e dei familiari.

L’aiuto delle TIC nei quadri clinici di Morbo di Alzheimer

Visto che non esiste un trattamento efficace al 100% su questa forma di demenza, l’ideale è adottare un trattamento combinato tra terapia farmacologica e non farmacologica. Nel quadro della terapia non farmacologica rientrano le TIC.

Possiamo definire le TIC come risorse, strumenti e programmi utilizzati per elaborare, gestire e condividere le informazioni con l’ausilio di diversi dispositivi tecnologici, ovvero computer, cellulari, tablet (Rodríguez, S., 2016).

Questo insieme di risorse, tra le quali spiccano le applicazioni per cellulare, sono un valido contribuito per i professionisti che lavorano con persone affette dal Morbo di Alzheimer. Favoriscono, di fatto, lo sviluppo, il monitoraggio e il raggiungimento di obiettivi specifici della terapia.

La diagnosi precoce è fondamentale, perché aiuta a definire le cause del disturbo, a condurre gli esami necessari e a prescrivere farmaci e terapie.

-Archibaldo Donoso-

Paziente con alzheimer.

Definizione e tipi di applicazioni per dispositivi mobili

Un’applicazione per dispositivi mobili è un programma o software scaricabile e accessibile direttamente da smartphone o altro dispositivo mobile (Gosalvez, D. e Rodero, D., 2012). Secondo Delia, Galdamez, Thomas e Pesado (2013), esistono tre tipi di applicazioni.

Applicazioni web

Progettate per essere attivate dal motore di ricerca del dispositivo mobile, queste applicazioni vengono sviluppate con la stessa tecnologia utilizzata per creare siti web. Dovrebbero soddisfare determinati criteri, tra cui la possibilità per l’utente di utilizzarle con diversi client o browser.

Native

Concepite per essere eseguite su specifiche piattaforme. Questo significa che bisognerà tenere conto del tipo di dispositivo, del sistema operativo da utilizzare e dalla sua versione.

Ibride

Queste applicazioni sono una combinazione degli aspetti migliori dei due già descritti. Si tratta, dunque, delle applicazioni ideali, in quanto possono essere installate su qualunque dispositivo mobile.

In quali ambiti possiamo usare le applicazioni?

Secondo Monteagudo (2012), possiamo individuare diverse aree:

  • Ricerca.
  • Diagnosi.
  • Terapia.
  • Prevenzione.
  • Assistenza sociale e sanitaria.
  • Miglioramento della qualità della vita del paziente e del caregiver.
App per morbo di alzheimer.

Utilità delle applicazioni per dispositivi mobili nel quadro del morbo di Alzheimer

  • Diagnosi da remoto. Individuazione di alterazioni, sintomi, con ampliamento della copertura di assistenza h24 e 365 giorni l’anno. L’uso di applicazioni per dispositivi mobili a finalità diagnostica da remoto può diventare un prezioso alleato nell’individuazione precoce del morbo di Alzheimer.
  • Monitoraggio da remoto. Mediante il monitoraggio costante dell’utente a distanza, migliora l’assistenza sanitaria da parte dei professionisti che eseguono il piano terapeutico. Il monitoraggio da remoto contribuisce alla diagnosi da remoto.
  • Un aiuto per il caregiver. Mediante l’utilizzo delle diverse applicazioni attualmente disponibili, il principale tutore -ovvero, chi si assume la responsabilità delle cure- può ricevere più informazioni a riguardo, localizzare il malato oppure trovare un gruppo di persone nella stessa situazione e nel quale trovare sostegno.

Altre funzioni utili delle app adatte al Morbo di Alzheimer

  • Monitoraggio delle attività basilari e funzionali alla vita di tutti i giorni. Aiutano a conoscere il decorso della malattia. Permettono, dunque, la valutazione dei risultati ottenuti riguardo le funzioni cognitive analizzate.
  • Gestione dei progressi dei pazienti nelle diverse attività proposte.
  • Indipendenza e autonomia degli utenti. Sul mercato esiste una varietà di applicazioni che aiutano a localizzare i pazienti, che possono guidare l’utente o persino aiutarli a riconoscere le persone loro vicine.

In sostanza, l’utilizzo di applicazioni per dispositivi mobili in area socio-sanitaria (e, più in particolare, nel caso del morbo di Alzheimer) può offrire benefici sia ai pazienti che alle loro famiglie. Inoltre, può contribuire all’attuazione del piano terapeutico.


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  • Aplicaciones para personas con demencia. Apps para cuidadores. Apps para profesionales. Recuperado el 6 de Marzo de 2019 de http://www.crealzheimer.es/crealzheimer_01/recursos/apps/apps_enfermos/index.htm
  • Delia, L., Galdámez, N., Thomas, P., Pesado, P. (2013). Un análisis experimental de tipo de aplicaciones para dispositivos móviles. XVIII Congreso Argentino de Ciencias de la Computación.
  • Gosálvez, D. y Rodero, D. (2012). Dispositivos móviles y apps sociosanitarias. Recuperado de http://www.easp.es/ideo/wp-content/uploads/2012/05/Disp_mov_apps_sociosan.pdf.
  • Monteagudo, J L. (2012). Capacidades y oportunidades de innovación en tic para Alzheimer. Instituto de Salud Carlos III – Ministerio de Economía y Competitividad. Madrid: Unidad de Investigación en Telemedicina.
  • Valls-Predet, C., Molinuevo, J L. y Rami, L. (2010). Diagnóstico precoz de la enfermedad de Alzheimer: fase prodrómica y preclínica. Revista Neurol 51, 471-80.

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