Il partner si aspetta che indovini cosa non va
“Il mio partner si aspetta che indovini cosa non va e siccome non riesco a risalire al motivo del suo disagio, finisce per arrabbiarsi”. Questo ragionamento potrebbe sembrare infantile, se non fosse che appare più di quanto si pensi.
Molte persone che si aspettano che i loro partner siano mentalisti, indovini e lettori del pensiero. Ciò, purtroppo, non è possibile. Eppure, succede molto spesso.
C’è chi, lungi dall’esporre in modo assertivo l’oggetto della propria preoccupazione, delusione o semplice fastidio, opta per un atteggiamento passivo affinché sia il partner a dover intuire il motivo del suo disagio. Ciò provoca una doppia frustrazione.
Al problema di base si aggiunge l’idea che il partner non sia in grado di leggere tra le righe il motivo della propria sofferenza. Questa immagine, a differenza di quello che possa sembrare, non è esclusiva delle donne.
Non sono solo le donne che si aspettano che i loro partner deducano, alla Sherlock Holmes, ciò che le rende inquiete. Anche gli uomini si dedicano a questo ermetismo; lasciano la palla nel campo della partner in modo che sia lei a indagare l’origine del loro umore.
Nessuno ha un rivelatore mentale capace di fare letture psichiche. L’amore non è questione di indovinelli o di magia, bensì saper condividere in modo maturo e intelligente.
Il partner si aspetta che indovini cosa non va: perché lo fa?
-Cosa c’è di sbagliato in te?
-Niente.
-Ti preoccupa per qualcosa?
-Tu cosa pensi?
Chi più, chi meno avrà avuto questa conversazione di persona o anche via WhatsApp. È vero che a volte c’è una ragione evidente per la tensione o la rabbia provata e molto probabilmente il partner non è pienamente consapevole di questa realtà.
Ricorrere a “non ho niente” o “tu cosa pensi?” è una pessima strategia di comunicazione. La persona che non si immedesima e non vede nessun problema è un pessimo manager emotivo tanto quanto chi non lo esprime e non lo espone chiaramente.
Fare uso di schermatura, ironia o difensiva non aiuta né contribuisce a migliorare la situazione. L’aspetto sconcertante è che questa situazione si verifica con grande frequenza. Cerchiamo di capire il perché.
La trappola dell’aspettativa: se mi ami, devi intuire cosa mi rende a disagio
Quando il partner si aspetta che indovini cosa mi arreca disagio, c’è un problema nella relazione. Se ciò accade con frequenza, spesso si deve a false aspettative. Ne sono un esempio le seguenti:
- Dare per scontato che il partner debba capirci ogni secondo e in ogni sfumatura. Se soffro, se qualcosa mi preoccupa, mi spaventa, mi fa arrabbiare o mi disturba, l’altra persona dovrebbe notarlo immediatamente. Perché, in fin dei conti, l’amore è proprio questo, una simbiosi perfetta di due che sono uno.
- Pensare all’amore come una dimensione magica. Idee come l’anima gemella, la metà perfetta capace di provare le stesse emozioni è causa di numerosi problemi nel rapporto.
Le relazioni di coppia sono realtà auto-costruite che dobbiamo ridefinire in modo sano. Solo allora smetteremo di soffrire.
Mancanza di assertività e passività: non dico i miei problemi, ma tu li devi risolvere
Le persone passive abbondano in campo affettivo. Si tratta di persone che fanno il minimo sforzo sul piano emotivo e che, lungi dal fare uso dell’assertività, optano per il silenzio e la distanza.
Uomini e donne che non condividono i loro problemi, o perché sono sempre sulla difensiva o perché hanno scarse capacità di comunicazione.
In questi casi, si aggiunge un fattore determinante ed è il bisogno che il partner valga per due. “Se ho un problema e mi ami, è tuo obbligo scoprire cosa non va e rendermi la vita più facile; Se qualcosa mi rende infelice, devi accorgertene e risolverlo in modo che le cose vadano bene tra noi”.
Il partner si aspetta che indovini cosa non va perché non sa aprirsi emotivamente
“Non ho niente, ma sono insoddisfatto/a e mi aspetto che sia tu a risolvere questa situazione”. Quando ci si aspetta che il partner indovini cosa non va nel rapporto, in genere si hanno scarse capacità di gestione emotiva. Ci può essere una chiara difficoltà a percepire, capire e regolare i propri sentimenti, quindi emergono il blocco e l’ermetismo.
In questi casi è necessario essere pazienti e aiutare l’altra persona a esprimere a parole il suo mondo interiore. Lo studio condotto alla Columbia University (Stati Uniti) ricorda che questa mancanza di autoregolazione e assertività è il problema principale nelle relazioni interpersonali.
Tutti noi dovremmo lavorare su questo aspetto. A fine giornata non siamo indovini e dovrebbe essere sempre l’altra persona a rivelarci in modo assertivo, obiettivo e chiaro cos’è la rende nervosa.
Dobbiamo imparare a dire ad alta voce cosa ci preoccupa quando ci preoccupa (e non dopo)
Quando il partner si aspetta che indovini cosa non va, è ovvio che ha un’idea sbagliata dell’amore. Molte volte pretendiamo che l’altra persona sia più empatica con noi, ma attenzione!
L’empatia non è indovinare alla lettera cosa sta pensando il partner. Posso percepire che è a disagio, ma non sempre saprò perché.
Dobbiamo imparare a dire quello che ci fa stare male nel momento esatto. È sano dire ad alta voce cosa ci preoccupa nel presente.
Nel caso in cui il partner faccia qualcosa che offende, ricorrere al silenzio e aspettare che se ne renda conto e chieda scusa è una strategia infantile che indica mancanza di assertività.
Conclusioni
Una relazione richiede poca magia e molto lavoro quotidiano. Perché amare è investire in ciò che si desidera, non aspettare che le cose si risolvano da sole o che l’altro si erga come un indovino capace di leggere le mie pene e risolverle per me. Facciamolo insieme, impariamo a comunicare.
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