Il silenzio in psicologia: quali benefici?
Il silenzio è un elemento che appartiene all’ambito della comunicazione. Sebbene molte persone credano che i silenzi siano soltanto spazi vuoti nella comunicazione, in realtà hanno un significato. Alla luce di ciò, esploriamo la funzione del silenzio in psicologia.
Può risultare curioso riscontrare in situazioni diverse tra loro come riti religiosi, dimostrazioni di lutto, richieste di ogni tipo e conversazioni private. Tuttavia, un ambito in cui ha particolare importanza è quello della psicologia. I l silenzio, di fatto, può essere uno strumento molto utile al servizio dei terapisti.
Il silenzio nella cultura del rumore
Il silenzio ha diversi significati e un diverso grado di importanza a seconda della cultura. La cultura occidentale non è particolarmente ricca di momenti di silenzio, forse perché non abbiamo abitudini o costumi che invitano alla riflessione e alla conoscenza di sé.
Nella serie televisiva Merlí troviamo un ottimo esempio del significato del silenzio. Questa serie racconta le avventure e le disavventure di un insegnante di filosofia e il suo metodo d’insegnamento particolare.
Nel primo episodio, intitolato Els peripatètics, uno studente gli chiede se tutti abbiamo la preparazione per poter filosofare. Merlí risponde con un silenzio di venticinque secondi, tenendo la mano sul mento e lo sguardo fisso nel vuoto.
Dopodiché, spiega che è stato in silenzio per tutto quel tempo per dimostrare loro come si abbia la tendenza a guardare male qualcuno quando pensa.
Il potere del silenzio
Essendo privi di contenuto lessicale, i silenzi possono sembrare innocui o addirittura inutili, ma sono molte le situazioni in cui il silenzio può aiutarci nella nostra vita quotidiana. Inoltre, gli esseri umani hanno bisogno del silenzio a tutti i livelli.
È normale che quando una persona è turbata e inizia a litigare con un’altra la tensione aumenti. Se alimentiamo i sentimenti negativi attraverso una risposta alla discussione, tale tensione tenderà a crescere con intensità e durata maggiori.
Ma se in una situazione del genere scegliamo di tacere e di ascoltare educatamente le argomentazioni dell’altra persona, anche se non le condividiamo e non vengono espresse nella maniera più corretta, contribuiremo ad allentare la fase di tensione molto più rapidamente, dal momento che quest’ultima non viene rinforzata.
Espandendo il discorso, i silenzi sono necessari perché ci sono situazioni nella vita che non predispongono all’uso della parola. Quando ci troviamo di fronte a una perdita molto recente, per esempio. Le parole assumono una dimensione ridicola rispetto all’intensità emotiva di questo tipo di situazione.
Il silenzio, quindi, è un modo di comunicare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non significa essere assenti. Infatti, in questo tipo di situazioni significa il contrario; essere presente, solidale e mostrare rispetto.
Il silenzio in psicologia
Nella psicologia clinica, i silenzi sono fondamentali. Perché? Cercano di evocare cambiamenti che favoriscono la salute mentale delle persone. Questi cambiamenti di solito si verificano attraverso le riflessioni dei pazienti o clienti riguardo alla propria situazione, le proprie opzioni, cosa possono o non possono fare al riguardo, ecc.
E questi cambiamenti sono solitamente evocati attraverso le parole, le argomentazioni e le domande da parte del professionista. Tuttavia, possono anche essere evocati dai silenzi.
I silenzi in un contesto clinico incoraggiano la riflessione, il pensiero e la pausa. La nostra vita quotidiana è solitamente frenetica, piena di stimoli, di pressioni e di solito non abbiamo a disposizione degli spazi che ci consentano di restare in silenzio. Inoltre, durante una seduta di psicologia, il silenzio può servire come tecnica dello specchio.
Per esempio, quando una persona fa una domanda al terapeuta, se egli risponde con un silenzio debitamente eseguito, può far sì che la domanda formulata con l’intenzione di conoscere una risposta dal professionista riceva finalmente una risposta dal paziente.
Questi incoraggia i pazienti o clienti stessi a raggiungere le proprie conclusioni, cosa che eviterebbe un qualsiasi tipo di imposizione da parte del terapeuta. Come possiamo vedere, il silenzio in psicologia è necessario. Come accennato all’inizio, è uno strumento e come tale bisogna saperlo usare.
Gli psicologi alle prime armi possono avere difficoltà a creare silenzi durante la terapia. Questo è molto comune, data l’insicurezza con cui iniziano i processi terapeutici con i pazienti, per via della poca esperienza acquisita durante la percorso di studi in Psicologia.
Tuttavia. esporsi a questi silenzi migliorerà notevolmente la comunicazione nell’ambito della terapia psicologica e, quindi, contribuirà al miglioramento della salute del paziente o cliente.
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