Il Sospetto: presunzione d'innocenza ignorata

Il mondo di un maestro d'asilo crolla dopo che una delle sue alunne lo accusa di aver abusato di lei. Vengono sollevate domande scomode, tra cui l'ingenuità dei bambini, la scomparsa della presunzione di innocenza e la minaccia di un processo popolare.
Il Sospetto: presunzione d'innocenza ignorata
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Il Sospetto è un dramma danese che racconta il viaggio di un uomo accusato di aver abusato di una bambina. È un potente promemoria di come gli umani possono essere i mostri più terribili quando una comunità si allontana dall’equanimità per soddisfare gli istinti più primordiali.

Il film presenta un approccio rischioso: raccontare una storia di abuso sessuale in cui la vittima non è quella che lo spettatore si aspetta. Il Sospetto può essere un film molto inquietante.

Per lo spettatore, può non essere facile restringere l’impatto emotivo di una bambina in una situazione così vulnerabile. Sceglie questo estremo di proposito, per allontanarci da ciò che vogliamo o ci aspettiamo di credere per capire i danni di una falsa accusa.

Molti potrebbero pensare che uscire dagli schemi non sia necessarie, così come non ci sia motivo di puntare le telecamere su storie non molto frequenti.

La trama de Il Sospetto

Lucas (Mads Mikkelsen) è amato dai bambini e dai coetanei dell’asilo in cui lavora, in una piccola città rurale della Danimarca. Divorziato da poco, la sua ex moglie e il figlio adolescente si trasferiscono altrove. La sua vita sta però lentamente riprendendo, con l’eccitazione di una nuova relazione e un rapporto più stretto con il figlio Marcus.

Lukas è particolarmente comprensivo e caloroso verso una delle sue allieve, la piccola Klara. Le mostra attenzione in un momento in cui la madre e il padre (il migliore amico di Lukas) non lo fanno.

La bambina sviluppa una cotta innocente che diventa confusa quando Lukas le spiega quali sono i confini appropriati tra loro. Armata di un linguaggio sessuale adottato dal fratello, la piccolo rubacuori accusa Lukas con una falsa confessione. Ma quanto raccontato al custode della scuola è troppo dettagliato per non essere preso sul serio.

Nessuno vuole fare del male

In un primo momento nessun personaggio vuole fare qualcosa di sbagliato. Non si possono biasimare i colleghi che indagano sulla denuncia della bambina.

Theo (Thomas Bo Larsen), il migliore amico di Lukas e padre di Klara, è costernato e aggressivo, il che è in qualche modo comprensibile per un padre che pensa che il suo migliore amico abbia abusato sessualmente della figlia.

Anche Klara, rendendosi conto della portata della sua confessione, cerca di cambiare le sue parole. È una bugia che va fuori controllo, mentre il “branco umano” trasforma i dubbi in certezze nella sua mente.

Il Sospetto: la furia crudele e tribale

Nessun collega o amico di Lukas vuole credere che sia capace di tali accuse. È un uomo tranquillo, laborioso e gentile. Ha un curriculum impeccabile. Tuttavia, i genitori e gli insegnanti sono in qualche modo obbligati a prendere sul serio i reclami della bambina, poiché proteggere i più piccoli è una priorità.

Inoltre, perché mai una bambina dovrebbe mentire? E come potrebbe conoscere simili dettagli di natura sessuale? Cominciano ad affiorare domande logiche, ma il pubblico ha bisogno di una risposta rapida e rassicurante.

Qualsiasi idea di equità e presunzione di innocenza scompare quando Lukas viene processato e condannato. La piccola comunità si rivolta in fretta contro di lui e la presunzione d’innocenza scompare completamente.

L’incubo di ogni uomo

In una delle prime scene del film, Lukas (Mads Mikkelsen) insegue e spara a un cervo. Nelle scene successive, il simbolismo diventa evidente: egli sarà in seguito la creatura catturata da uno sguardo telescopico e l’arma che lo minaccia sarà l’opinione pubblica.

L’accusa di abuso di minori è un incubo. Thomas Vinterberg lo usa per esplorare la mentalità di una piccola comunità e i danni irreparabili causati dalla natura insidiosa della paura.

Improvvisamente, i migliori amici diventano nemici. Un mattone viene lanciato attraverso una finestra. Lukas non può comprare un paio di cotolette al supermercato senza essere picchiato. La paura e l’inseguimento diventano insopportabili.

Fin dall’inizio, questa è una storia che in qualche modo ci segnala che stiamo saltando alle conclusioni. L’importanza della presunzione d’innocenza e i pericoli della giustizia mafiosa. Mikkelsen crea un personaggio complesso e inquietantemente silenzioso che trova in se stesso una forza morale e un potente istinto di sopravvivenza.

Scena del film Il sospetto.

Conclusione

La pellicola è una critica feroce dei preconcetti di una società. Rappresenta un esempio della complessità della vita e che i diritti dei più vulnerabili non devono essere incompatibili con la moderazione, l’equità e la revisione caso per caso.

Questo film e il suo scoraggiante finale ci insegnano che ci sono fatti e bugie infondate che creano un’ignoranza difficile da ribaltare. Il Sospetto frena i nostri istinti più primordiali per restituirci capacità critica.

Una società in cui si perde la presunzione d’innocenza si preoccuperà solo di stigmatizzare e violentare, quindi è una questione di tempo prima che la sua giustizia facile ci renda persone peggiori.


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