Illusioni ottiche: quando il cervello si sbaglia
Le illusioni ottiche ci hanno sempre attratto. Sono piccole sfide per i sensi che ci lasciano sconcertati ed estasiati: le figure si muovono? Sono volti od oggetti? È solo una figura o più?
Tutte domande che sono state argomento di studio per molti scienziati per approfondire di più i processi mentali e il modo in cui le informazioni vengono elaborate. La base di questo mistero si fonda sul semplice fatto che il cervello è terribilmente logico e vuole trovare un senso ed un equilibrio a tutto ciò che vede e a tutti i dati che gli vengono inviati dai sensi, in questo caso la vista. “Che cosa succede? Perché questo disordine visivo?” si chiede il cervello. Non riuscendo a trovare una risposta, questo semplicemente reinterpreta. Vediamo più nel dettaglio.
Il cervello funziona come una statistica
Il modo in cui vediamo la realtà dipende solo dai nostri processi cerebrali, infatti gli scienziati dicono spesso che “se avessimo un cervello che usasse strategie differenti per capire il mondo, quest’ultimo sarebbe molto diverso”.
Allora, che cosa hanno queste immagini che lo sconcertano tanto? Linee imprecise, oggetti fluttuanti, strane prospettive. La retina capta tutti questi dati e li manda subito alla corteccia cerebrale in modo che li elabori e li interpreti, ma la questione è che la retina capta queste immagini solo in due dimensioni, essendo quindi un’informazione limitata in cui si concentra solo nel vedere bordi, colori e forme… c’è troppo disordine, non c’è equilibro e il cervello si disorienta subito.
Dunque come agisce? Mediante statistiche. Incapace di comprendere quello che sta vedendo, mette mano alle sue statistiche dopo aver estratto le informazioni che ha a disposizione e trae una conclusione: per lui l’immagine che stiamo vedendo ha la capacità di muoversi.
Tuttavia non è certo, perché ovviamente la nostra parte razionale ci dice che è impossibile, i quadri non si possono muovere, ma ce lo fa credere.
Tipi di illusioni ottiche
In pratica esistono due tipi di illusioni ottiche.
1. Illusioni cognitive: così come abbiamo spiegato in precedenza, il cervello interpreta in modo sbagliato le informazioni inviate dagli occhi e commette un errore nella deduzione della dimensione e della prospettiva degli oggetti. Vediamo un esempio:
Che cosa vedete, due volti o una coppa?
2. Illusioni fisiologiche: capita quando si viene abbagliati o la retina subisce un leggero stress nel guardare un determinato oggetto a cui non può adattarsi. Si potrebbe avere quella che viene chiamata afterimage o immagine consecutiva, ossia quando una figura rimane impressa nei nostri occhi poiché ci sono molta luce e molto colore e si sbattono le palpebre.
Fissate questa immagine per 30 secondi e poi spostate lo sguardo su una parete bianca. Quello che vedrete sarà l’afterimage.
Tutto ciò ci porta alla interessante conclusione che la percezione delle cose non è sempre come pensiamo. PERCEPIRE SIGNIFICA ANCHE INTERPRETARE; il nostro mondo così come lo vediamo non è un riflesso esatto che ha un impatto diretto sul cervello attraverso i sensi, al contrario, il nostro cervello analizza, sintetizza, trasforma e interpreta. Non sono inganni, ma semplicemente un modo di proteggerci dall’ignoto e che di fronte al disordine dà un equilibrio e una risposta il più logica possibile. Grazie al cervello ci adattiamo al mondo che ci circonda e, senza ombra di dubbio, lo rende più appassionante.