Imitare un monaco Zen: 7 abitudini

Imitare un monaco Zen ci conduce verso un percorso di evoluzione spirituale, una vita più calma e più semplice, che a sua volta ci rende più produttivi e creativi.
Imitare un monaco Zen: 7 abitudini
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Perché imitare un monaco Zen? Le risposte a questa domanda possono essere molte, ma in generale un monaco Zen è un esempio di capacità di attenzione e concentrazione, nonché di produttività e di stabilità.

Naturalmente, quando diciamo di imitare un monaco Zen, non intendiamo in senso stretto. Questi uomini conducono una vita così disciplinata e particolare che è impossibile replicarla in un contesto come il nostro.

Piuttosto, si tratta di evidenziare le linee guida comportamentali da essi messe in atto e che possono essere valide anche nel nostro ambiente.

“Siamo formati dai nostri pensieri; diventiamo ciò che pensiamo”.

-Buddha-

I monaci buddisti fanno della semplicità uno stile di vita. Riescono a mantenere il loro equilibrio interiore come nessun altro. Il loro modo di vedere le cose e di affrontare la realtà è ammirevole.

Se l’idea di imitare un monaco Zen cattura la vostra attenzione, dovete assolutamente conoscere questi modelli di comportamento.

Come imitare un monaco Zen

1. Dare anima e corpo in quello che si fa

È qualcosa che il buon senso ci dice sempre, ma che spesso dimentichiamo di fare perché viviamo in un mondo frenetico. Il modo migliore per fare qualcosa è dare anima e corpo finché non la finiamo. Ciò facilita la concentrazione e consente risultati migliori.

Essere multitasking molte volte può essere solo un segno di scarsa concentrazione. Questo comportamento riflette irrequietezza e incostanza.

Quando non ci concentriamo su qualcosa, non investiamo tempo prezioso su nulla in particolare e i risultati non sono sempre i migliori.

Donna con il viso rivolto verso il sole.


2. Agire lentamente e deliberatamente

Sebbene possa sembrare contraddittorio, la maggior parte delle volte raggiungiamo prima un obiettivo solo quando procediamo lentamente verso di esso. Questo perché la fretta spesso ci inganna. A sua volta, l’errore impedisce il progresso.

Quando facciamo tutto lentamente, facilitiamo la concentrazione. Quando siamo concentrati, abbiamo più probabilità di trarre il massimo dalle nostre esperienze e di andare avanti.

3. Fare una pausa tra due attività

Non è bene programmare troppe attività da completare in un breve lasso di tempo. Quando ci riempiamo di attività da portare a termine, otteniamo angoscia e stress. Potremmo essere in grado di completarle tutte, ma di certo non saremo di buonumore.

È meglio fare una pausa ragionevole tra un’attività e l’altra. In questo modo teniamo tutto sotto controllo, soprattutto se per qualche motivo le attività che avevamo programmato si protraggono più del previsto. Solo così avremo abbastanza tempo per ricominciare senza fretta.

4. I rituali per imitare un monaco Zen

Un rituale dà un significato speciale a quello che facciamo. La sua funzione principale è ricordarcene l’importanza.

Non dobbiamo realizzare dei rituali Zen: solo progettare il nostro modo di solennizzare certi momenti. È molto utile all’inizio e a fine giornata, ma anche prima di svolgere un’attività particolarmente complessa.

5. Dare valore a quello che facciamo

Ogni giorno è unico e bisogna dargli il valore che ha. A volte lo dimentichiamo e finiamo per organizzare le nostre routine in modo tale da separare completamente i giorni di lavoro, di riposo, di divertimento, ecc.

I monaci Zen procedono in modo diverso: assegnano una parte della giornata a ciascuna di queste pratiche. Un tempo per lavorare e un altro per riposare. Allo stesso modo, un tempo per il divertimento e un altro per la meditazione. Tutto nello stesso giorno.

Persona che medita in un ritiro silenzioso.


6. Dedicare del tempo per non fare nulla

Non fare nulla è di fondamentale importanza. Assegnare dei momenti della giornata a non fare nulla ci rende più produttivi, più creativi e previene la fatica. Ci aiuta anche a bilanciare le emozioni e a coltivare una sensazione di completezza.

Si tratta solo di prendersi un momento per sedersi e respirare, non di più. I monaci lo fanno nella posizione del loto e applicano le tecniche di meditazione Zen.

Tuttavia, il semplice atto di stare fermi, respirando, è sufficiente per ottenere ciò che desideriamo: quiete e rilassamento.

7. Dedicarsi alle faccende domestici per imitare un monaco Zen

Fare le faccende domestiche è un’attività nobile, che consente agli altri di godere di maggiore benessere. I monaci Zen apprezzano profondamente le attività domestiche: dicono che ci esortano a crescere a livello spirituale.

Le faccende domestici sono anche un ottimo punto di partenza per la meditazione e la  concentrazione, cosò come per allenare la capacità di agire lentamente e metodicamente, ribadendo che nella nostra giornata c’è sempre un momento per svolgere quei compiti.

Conclusioni

Imitare un monaco zen, anche se solo negli aspetti descritti, è un ottimo modo per evolversi. In questo caso, evoluzione significa imparare a vivere in modo più semplice e godere al meglio di ogni momento.


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  • Suzuki, D. T. (2004). Introducción al budismo zen. Editorial Kier.

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