Inoculazione dello stress
L’inoculazione dello stress è un approccio cognitivo-comportamentale sviluppato dallo psicologo canadese Donald Meichenbaum per calmare lo stress. Inizialmente fu elaborato per il trattamento dei problemi di ansia. Oggigiorno, però, tale pratica viene applicata a diversi disturbi caratterizzati da ansia.
Non si tratta di una tecnica isolata, bensì di un termine generico riferito a un paradigma di trattamento. Quest’ultimo combina diversi elementi attraverso tecniche precise.
Tali elementi sono: insegnamento didattico, discussione socratica, ristrutturazione cognitiva, risoluzione dei problemi e pratiche di rilassamento, prove comportamentali e immaginative, autoregistro, autoistruzione e autorafforzamento.
La inoculazione dello stress è finalizzata a generare e sviluppare capacità di affrontamento. Non risolve solo problemi immediati, ma si applica anche a difficoltà future.
La inoculazione dello stress è simile all’inoculazione medica contro certe malattie
Questa pratica fornisce una difesa attiva in situazioni potenzialmente stressanti. Per certi aspetti, dunque, è analoga alle pratiche di inoculazione medica contro certe malattie biologiche.
In maniera simile all’inoculazione medica, quella dello stress si prefigge di generare “anticorpi psicologici”. Tali anticorpi si riferiscono alle capacità di affrontamento dell’individuo.
Cerca infatti di rafforzarne la resistenza mediante l’esposizione a stimoli abbastanza forti da attivare meccanismi di difesa, ma non così potenti da vincerli. In questo modo il paziente può sviluppare un insieme di “risorse apprese” grazie alla propria esperienza. Inoltre, si avvale di una difesa composta da capacità e aspettative positive.
Perché è utile questa pratica?
Come segnalato da Meichenbaum (2009), l’inoculazione dello stress è utile per affrontare le quattro categorie di ansia elencate da Eliot e Eisdorfer (1982):
- Stress acuto di breve durata. Avvenimenti stressanti che si manifestano in un momento determinato e sono di breve durata (per esempio, esami medici specifici o esame per la patente di guida).
- Sequenza di stress. Precisi avvenimenti vitali stressanti (per esempio, abusi, perdita del lavoro, perdita di un familiare, etc).
- Intermittenza cronica. Esposizione ripetuta a situazioni stressanti (per esempio, esami, controlli medici, battaglie militari, etc).
- Stress cronico continuativo. Malattie fisiche o mentali di lunga durata o problemi effettivi prolungati.
Nello specifico, l’inoculazione dello stress è volta a:
- Insegnare al paziente la naturalità dello stress e l’affrontamento.
- Allenare il paziente all’autocontrollo su pensieri, immagini, sentimenti e comportamenti. Tutto allo scopo di facilitare interpretazioni realiste e di adattamento.
- Allenare il paziente alla risoluzione dei problemi.
- Modellare e riprodurre azioni reali, gestire le emozioni e sviluppare l’autocontrollo.
- Insegnare al paziente a usare risposte di disadattamento come segnale per mettere in pratica il proprio repertorio di affrontamento.
- Fornire prove sul campo per alimentare la fiducia del paziente e l’utilizzo del repertorio di affrontamento.
- Aiutare il paziente ad acquisire conoscenze sufficienti per affrontare meglio situazioni stressanti inaspettate.
Obiettivi
Gli obiettivi di questa pratica si concentrano su tre aspetti fondamentali:
- La promozione di un’adeguata attività di autoregolazione. Ciò implica ridurre o sopprimere l’intensità di autoverbalizzazione, le immagini e le emozioni inquietanti. Allo stesso tempo, tenta di incrementare quelle di adattamento.
- La modifica di comportamenti di disadattamento e l’incremento o l’instaurazione di comportamenti di adattamento.
- La revisione e modifica di strutture comportamentali promotrici di valutazioni negative su se stessi e il mondo.
Fasi dell’inoculazione dello stress
Si possono distinguere tre fasi che, a volte, si sovrappongono: 1) Fase di concettualizzazione; 2) Fase di acquisizione e pratica delle capacità; 3) Fase di applicazione delle capacità acquisite.
Fase di concettualizzazione
Gli obiettivi generali di questa fase sono identificare e definire il problema presentato dalla persona. Si cerca anche di aiutarla a comprenderne la natura e gli effetti sulle emozioni e sui comportamenti, e a definire gli obiettivi della terapia.
Questa fase è molto importante. L’importanza attribuita alla comprensione del problema e al modo di affrontarlo conferisce a questa fase la definizione di educativa.
Fase di acquisizione e pratica delle capacità
Durante questa fase il paziente – con l’aiuto del terapeuta – controlla, impara e allena strategie di affrontamento. Queste strategie gli permetteranno di affrontare le situazioni generatrici di stress individuate nella fase di concettualizzazione.
Si realizzano compiti come allenare il cliente a cercare, utilizzare e mantenere il sostegno sociale in maniera efficace. Si ricorre anche a modelli di affrontamento reali o virtuali che vengono commentati, discussi e si esprimono giudizi circa l’esecuzione delle strategie esercitate.
Fase di applicazione e consolidamento delle capacità acquisite
Nella terza fase gli obiettivi sono diversi. Mettere in pratica le strategie apprese in situazioni reali, verificare l’utilità delle capacità acquisite e correggere i problemi sorti durante il processo di esposizione. Questa fase è completamente connessa alla precedente. Di solito per acquisire una capacità è necessario sperimentarla, prima durante le sedute e poi in situazioni reali.
La pratica di inoculazione dello stress è un insieme complesso di tecniche e procedimenti per affrontare lo stress. È composta da tre fasi e la sua utilità per affrontare situazioni stressanti, presenti e future, è accertata.
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