Insegnare la gratitudine ai bambini

Insegnare la gratitudine ai bambini è un compito lento. Si tratta di accompagnare il loro sviluppo biologico affinché godano di questa meravigliosa virtù.
Insegnare la gratitudine ai bambini
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Insegnare la gratitudine ai bambini va ben oltre la semplice abitudine di rispondere con un “grazie”. Infondere loro il senso di gratitudine è ben diverso. Non si parla solo di buone maniere, la gratitudine è una forma mentis, un tratto della personalità e uno stile di vita.

La gratitudine è, pertanto, un valore che ogni bambino dovrebbe sviluppare per riuscire a riconoscere ciò che gli altri fanno per lui. Essere grati è una caratteristica personale importante insieme ad altre inclinazioni, come la generosità e la gentilezza. Un bambino grato è meno egoista. Insegnare la gratitudine ai bambini è dunque estremamente importante, perché li renderà più felici e li avvantaggerà nello scambio sociale.

«La gratitudine rendo quello che abbiamo in abbondanza. È il segno delle anime nobili.»

-Esopo-

Bambino con cuore in mano

Come insegnare la gratitudine ai bambini?

Centinaia di studi concordano sul fatto che, tra gli svariati benefici, praticare la gratitudine:

  • Predispone alle emozioni positive.
  • Riduce il rischio di depressione
  • Favorisce relazioni appaganti.
  • Aumenta la capacità di riprendersi dagli eventi stressanti della vita.

Non c’è dubbio che insegnare ai bambini a essere grati è per loro, e per le persone che li circondano, un gran dono. A seguire vi proponiamo alcune utili strategie in tal senso.

1. Insegnare la gratitudine ai bambini dando il buon esempio

I genitori e le altre figure adulte di riferimento sono il primo modello per i bambini. Se vedono i genitori comportarsi generosamente, divertirsi e apprezzare le cose belle che accadono loro, per quanto piccoli possano essere, tenderanno a seguirne l’esempio.

Se, al contrario, i bambini vedono che i genitori e gli altri adulti protestano sempre per tutto, si comportano in modo maleducato e sgarbato e non sono mai soddisfatti di nulla, sarà molto difficile che capiscano cosa significhi essere e sentirsi grati.

2. Aiutarli a capire che anche gli altri hanno certi bisogni

È naturale che i bambini siano egoisti ed egocentrici, ed è difficile far capire loro che il mondo è vasto e non ruota intorno ai loro desideri. Biologicamente, la possibilità di uscire dal loro universo verrà acquisita nel tempo; ciononostante possiamo aiutarli a partire dall’ambiente familiare.

Dobbiamo aiutarli a capire che tutti abbiamo dei desideri e che, spesso, essi sono in un certo senso opposti o non troppo compatibili con quelli degli altri. Non essere in grado di soddisfarli può causare frustrazione, spostando l’attenzione da ciò che invece abbiamo, per creare un mondo fatto di ciò che ci manca.

3. Insegnare la gratitudine ai bambini con il valore della condivisione

Un bambino che impara a condividere, capisce anche come dare valore a ciò che ha, e questo riguarda gli oggetti, le comodità e le persone su cui contare. La condivisione presuppone imparare a essere rispettosi nei confronti degli altri e a espandere i propri orizzonti del mondo.

4. Sottolineare l’importanza di dire “grazie”

Nella nostra missione di insegnare la gratitudine ai bambini, dobbiamo evidenziare un concetto: ringraziare non deve diventare qualcosa di meccanico, che i bambini imparano a dire quando ricevono qualcosa; sebbene all’inizio per loro sia solo una parola, devono apprenderne il vero significato. L’abitudine di dire grazie, gradualmente, li aiuterà a chiedersi il vero motivo per cui si sentono grati.

5. Ringraziarli quando fanno qualcosa di buono

Quando i bambini fanno qualcosa di buono, dobbiamo ringraziarli; mostrare loro gratitudine è fondamentale, dato che desideriamo che a loro volta facciano lo stesso. Fa parte dell’esempio che dobbiamo impegnarci a dargli.

In tal modo, i bambini scopriranno che sono importanti e che esistono cose semplici che soddisfano gli altri e li rendono felici. Allo stesso tempo, vorranno anche scoprire queste cose negli altri.

6. Parlare delle cose per le quali si è grati

È giusto chiedere al bambino di esprimere il motivo per cui si sente grato, senza rimproverarlo o sgridarlo perché non apprezza qualcosa. In questo modo, è possibile conoscerlo meglio e scoprire lati del suo carattere che necessitano di essere rafforzati, al fine di consolidare il concetto di gratitudine.

Gli adulti dovrebbero anche spiegare ai bambini i motivi per cui si sentono grati. In tal modo, possono ampliare la loro visione del mondo e intavolare un dialogo che li aiuti a dar valore alle cose belle che accadono nella loro vita.

Padre che parla con sua figlia

L’importanza di essere grati

Come abbiamo visto, insegnare la gratitudine ai bambini ha molti vantaggi. Il problema è che la gratitudine non sempre sorge naturalmente.

Gli aspetti negativi della vita, come le delusioni, i risentimenti e le paure, a volte occupano la nostra attenzione più degli aspetti positivi, portandoci alla non accettazione della gratitudine come tratto distintivo della personalità. Robert Emmons, uno dei maggiori esperti accademici in fatto di  gratitudine, sostiene che sviluppare intenzionalmente una prospettiva riconoscente permette di essere più soddisfatti della propria vita.

Nel nostro impegno di insegnare la gratitudine ai bambini, occorrerà far notare loro che molte delle cose belle che ci capitano sono “doni” che abbiamo avuto la fortuna di ricevere. Facendo della gratitudine un’abitudine, riusciremo a cambiare il tono emotivo delle nostre vite e a creare più spazio per la gioia e la sintonia con gli altri.


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  • Reklau, M (2019). El poder  de la gratiud.


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