Intimidazione intellettuale: bisogno da persone insicure
Quando pensiamo a situazioni di abuso, di solito le associamo ad aggressioni fisiche e verbali, anche attraverso i mezzi digitali; specialmente se si verificano nell’ambiente scolastico. Tuttavia, ci sono anche altri modi meno eclatanti di maltrattare gli altri, ad esempio attraverso l’umiliazione e il sarcasmo, note come intimidazione intellettuale.
L’intimidazione intellettuale ha ricevuto molta meno attenzione e riconoscimento rispetto ad altre forme di bullismo meglio conosciute, ma non per questo smette di essere importante. Di fatto questa forma di violenza psicologica non ha solo conseguenze nella vita adulta, è anche molto dolorosa per chi la subisce già durante l’infanzia.
Gerarchia intellettuale e bullismo
La gerarchia intellettuale è una scala per classificare le persone in base alla loro istruzione e alle loro qualifiche scolastiche, qualcosa che quasi tutti apprendiamo e pratichiamo dai bambini.
Nella parte alta della gerarchia si trovano coloro i quali hanno un livello superiore di istruzione, formazione e qualifiche; nella parte bassa ci sono quelli che hanno ricevuto poca formazione e con qualifiche molto basse. Il problema sorge quando le persone che occupano la parte alta di questa gerarchia disprezzano in modo ingiustificato coloro che occupano posizioni inferiori.
Questa “superiorità intellettuale” che alcuni dimostrano e usano per screditare gli altri è una forma di abuso psicologico nota come intimidazione intellettuale. Un atteggiamento che non dovrebbe essere trascurato visto il grande danno e la sofferenza che arreca.
Le molestie intellettuali non sono diverse d quelle fisiche. Entrambe possono influenzare in modo devastante l’autostima della vittima. In questo senso si sa che l’umiliazione, in qualsiasi sua forma, inclusa quella intellettuale, attiva le aree cerebrali correlate al dolore e anche che scatena una risposta più intensa e duratura della gioia e molto più negativa della rabbia.
Umiliare gli altri è uno dei comportamenti più crudeli che esistano. Vediamo di seguito quali persone sono in grado di attuare questi comportamenti.
Intimidazione intellettuale
Di solito il molestatore intellettuale è una persona più intelligente della media e che per il solo fatto di esserlo si considera superiore agli altri. Questo modo di pensare lo porta a relazionarsi agli altri ricorrendo all’umiliazione, al disprezzo e al sarcasmo per confermare in qualche modo la sua superiorità. Un comportamento che tradisce in realtà il suo grande insicurezza.
Un altro tratto caratteristico di questo profilo è la condiscendenza. L’insicurezza che lo guida è mascherata da grandi parole e frasi per confermare ulteriormente la sua intelligenza e la sua superiorità. Per questo motivo usa parole molto tecniche, ingannevoli e pretenziose per far sentire gli altri ignoranti e inferiori.
Sembra terribile, ma le persone con queste caratteristiche non sono forse venerate nei media? I programmi in cui questo ci si aspetta di vedere tale atteggiamento non registrano forse record di ascolti? In un certo senso, gli aggressori che usano violenza fisica hanno maggiori probabilità di essere puniti, dal momento che la società condanna tale atteggiamento.
Gli aggressori intellettuali, invece, si trovano in una posizione migliore come risultato della loro intelligenza, infatti questa “superiorità intellettuale” a volte viene premiata. Ciò li giustifica a continuare a dimostrare la loro intelligenza con atteggiamenti di superiorità senza che il loro modus operandi fastidioso e umiliante venga messo in questione.
“Se ti mantieni neutrale in situazioni di ingiustizia, hai scelto di stare dalla parte dell’oppressore.”
-Desmond Tutu-
Conseguenze dell’intimidazione intellettuale
L’intimidazione intellettuale ha un effetto devastante a lungo termine. Studiare in un ambiente competitivo in cui la “superiorità intellettuale” è apprezzata, provoca un profondo ed eterno trauma emotivo e psicologico.
Le vittime di questo tipo di abuso di solito subiscono gravi danni alla propria autostima. Inoltre tendono a perdere la fiducia in sé stessi, quindi smettono di prendere l’iniziativa e si demoralizzano. Senza dimenticare che questa forma di intimidazione è la causa di un’alta percentuale di suicidi adolescenziali.
Va detto che l’intimidazione intellettuale lascia tracce anche nel molestatore. A lungo termine, il molestatore intellettuale finisce per essere vittima del suo stesso gioco. Da un lato, le persone finiscono per scoprire il suo grado di crudeltà e tossicità e scelgono di allontanarsi. Dall’altro, l’insicurezza che lo porta a umiliare gli altri gli impedirà di svilupparsi pienamente e di sfruttare appieno il suo potenziale.
“Le persone che amano sé stesse non feriscono gli altri. Più odiamo noi stessi, più vogliamo che gli altri soffrano,”
-Dan Pearce-
Educare vuol dire anche insegnare compassione e umiltà
Il bullismo, in generale, è dovuto alla mancanza di compassione. Quando gli aggressori molestano la loro vittima, lo fanno consapevolmente.
Una delle possibili soluzioni per risolvere i fenomeni della gerarchia intellettuale è il bisogno di compassione, oltre che di empatia. Invece di cercare di inserirsi in una gerarchia intellettuale, dovremmo usare le nostre conoscenze per interiorizzarle e, quindi, per aiutare gli altri.
Come disse Aristotele, “Educare la mente senza educare il cuore non significa affatto educare”. Da questo punto di vista, sia la persona intellettualmente “superiore” che “inferiore” traggono reciproco vantaggio l’una dall’altra. Quest’ultima acquisisce una migliore comprensione del mondo, mentre la prima impara a essere più compassionevole e umile.