Ira e depressione: come si relazionano?

Ira e depressione sono espressioni di frustrazione, malessere e disagio nei confronti della realtà. Sono il risultato di un malessere interiore. Chi appare sempre arrabbiato, probabilmente è depresso e viceversa. 
Ira e depressione: come si relazionano?

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2022

Ira e depressione sono due realtà che spesso vanno a braccetto. Si crede che una persona sia depressa quando si mostra triste, impacciata e più o meno rinchiusa nella sua bolla di sfortune. In realtà, questa è soltanto una faccia della depressione. Questo stadio si può manifestare in molti modi diversi a seconda del carattere della singola persona.

Gli studi indicano che anche le persone che tendono a essere spesso arrabbiate sono più vulnerabili alla depressione. Più precisamente, è stato scoperto un nesso tra la depressione e gli attacchi di ira che colpiscono certe persone.

Ira e depressione sono accomunate da uno stesso fattore scatenante: la frustrazione. Quest’ultima nasce da un desiderio o un obiettivo rimasto insoddisfatto. Più che la cosa non ottenuta, a scatenare il malessere è la mancanza di risorse necessarie a elaborare quella frustrazione. Tutto questo è quasi sempre accompagnato da una bassa opinione di sé e da un passato di carenze affettive.

Ragazza con groviglio mentale

Ira, depressione e inconscio

Dal punto di vista dell’inconscio, ira e depressione formano parte di uno stesso processo. Si può quasi dire che siano equivalenti. La differenza tra le due risiede nel soggetto a cui sono dirette: mentre l’ira si rivolge verso qualcosa di esterno, la depressione prevede gli stessi sentimenti aggressivi ma indirizzati a se stessi.

La relazione tra ira e depressione è perversa, ma al tempo stesso armonica, trattandosi di due manifestazioni complementari. Con l’ira, in particolare quando c’è un attacco o un’esplosione di aggressività, si presentano atteggiamenti distruttivi verso l’altro. Si fa uso di parole offensive, volte a minimizzare o degradare l’altra persona.

Nella depressione si attiva la stessa violenza verbale, ma questa volta rivolta verso se stessi. È ugualmente distruttiva e può essere accompagnata da atti fisici e diretti, vere e proprie aggressioni verso se stessi. È il caso, per esempio, dei comportamenti in cui si mette in pericolo la propria integrità.

Ragazza legate con corde

Un circolo vizioso

La catena di fatti che conducono alla depressione tende ad avere inizio da un desiderio frustrato. Si desidera ardentemente qualcosa che non si riesce a ottenere, e magari in un primo momento si riesce anche a passarci sopra. A lungo andare, tuttavia, la sensazione di volere ma non potere fa nascere un sentimento di frustrazione molto profondo.

Questo incide anche sulla capacità di credere in se stessi, debilitando la propria autostima. Naturalmente, se non si esprimono tali sensazioni, queste si accumuleranno dentro di noi fino a opprimerci. Fino a lacerarci e spezzare qualcosa dentro di noi.

A questo punto, è facile trasformare il sentimento in un’avversione generale verso il mondo. A seconda del proprio temperamento, questo fastidio si manifesterà sotto forma di rifiuto verso ciò che ci circonda. Nel caso contrario, nella tendenza a incidere negativamente sugli altri. Spesso entrambe le manifestazioni si uniscono e si presentano insieme.

Ascoltare e capire le emozioni

Ire e depressione sono stadi distruttivi, sia per chi li prova sia per le altre persone. Spesso portano a conflitti inutili e a situazioni ad alta carica emotiva che ci allontanano dagli altri. A loro volta, colpa e isolamento non fanno che alimentare la frustrazione, l’ira e la depressione.

Uscire da questa situazione è facile e complesso insieme. Si tratta di imparare ad ascoltare le emozioni che vivono in noi e di dar esse il giusto valore. L’incapacità di riconoscere quei sentimenti e di lasciare che parlino finisce per trasformarsi in una forza opprimente che alla lunga danneggia noi stessi e gli altri.

Uomo depresso alla finestra

Se sentite che i sentimenti di tristezza o di rabbia sono divenuti un’ombra, vi invadono e non riuscite a liberarvene, probabilmente è arrivato il momento di parlare – o per meglio dire, di esprimere – ciò che vi succede.

Un professionista vi potrà aiutare a reinterpretare il turbinio delle vostre emozioni, a capire perché desiderate ciò che non potete avere, finendo per bloccarvi. Senza un aiuto, ira e depressione avranno la meglio su di voi e la vostra vita.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Salguero Noguera, J. M., & Iruarrizaga Díez, I. (2006). Relaciones entre inteligencia emocional percibida y emocionalidad negativa: ansiedad, ira y tristeza/depresión. Ansiedad y estrés, 12(2-3), 207-221.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.