Irvin Yalom e le 4 preoccupazioni esistenziali
Una delle figure più importanti nel campo della psicoterapia esistenziale è il professore di psichiatria e psicoterapeuta Irvin Yalom. Ha scritto numerosi saggi e romanzi, tra cui Il problema Spinoza e Le lacrime di Nietzsche. Nelle sue opere in genere plasma in modo sottile le 4 preoccupazioni esistenziali dell’essere umano.
Nel suo libro Psicoterapia esistenziale, Irvin Yalom parla delle 4 preoccupazioni esistenziali che provocano conflitti interni nell’essere umano. Queste si suddividono in: preoccupazione per la morte, libertà, isolamento e assenza di senso nella propria vita.
Irvin Yalom e la psicoterapia esistenziale
La psicoterapia esistenziale è un concetto difficile da definire. Adottiamo un approccio filosofico in cui le difficoltà vengono considerate come agenti nel processo di evoluzione e cambiamento, piuttosto che come mere categorie diagnostiche che si riferiscono ai modelli attuali basati sull’approccio biomedico.
Attraverso le 4 preoccupazioni esistenziali sopra menzionate, Irvin Yalmon fa riferimento al fatto che le persone nel corso della propria vita si ritrovano ad affrontare certi aspetti della propria esistenza. Queste esperienze generano spesso angoscia; una sensazione molto particolare che può diventare una spinta per la crescita personale di chi la sente.
Le preoccupazioni esistenziali secondo Irvin Yalom
Gli individui, nell’approcciarsi alla propria esistenza, sentono disagio e sofferenza. Le 4 preoccupazioni esistenziali descritte di seguito da Irvin Yalom hanno infatti sempre a che fare con la vita di tutti gli esseri umani.
Questi problemi vengono ridimensionati grazie alle distrazioni che compaiono nella nostra vita. Tuttavia, mentre le distrazioni distolgono lo sguardo da queste preoccupazioni, queste ultime non smettono di esistere. Irvin Yalom include le 4 preoccupazioni basiche e universali nella terapia di gruppo, nella terapia individuale e nella relazione terapeutica. Vediamole.
La morte
La morte, come fenomeno, ci mette faccia a faccia con la nostra esistenza. Questa preoccupazione è la prima che Irvin Yalom descrive come fonte di disagio. Secondo l’autore, la morte è una delle principali fonti di angoscia. La morte, pertanto, può diventare fonte primaria dello sviluppo delle psicopatologie. Tuttavia, può anche essere una condizione che ci invoglia a vivere una vita autentica.
In altre parole, il confronto con la morte non riguarda solo la consapevolezza della limitatezza della vita, ma anche del passare inesorabile del tempo e di ciò che ne facciamo, avendo coscienza del fatto che la vita non ha una durata illimitata. Uno dei romanzi che enfatizza questa preoccupazione esistenziale è La morte di Ivan Il’ič di Lev Tolstoj.
La libertà
Irvin Yalom definisce la libertà un’altra preoccupazione esistenziale. In questo contesto si parla di senso di volontà, di libertà nel processo decisionale e di gestione della responsabilità in un mero isolamento esistenziale; la maggior parte delle decisioni sul piano più immediato, anche se abbiamo a disposizione le opinioni degli altri, finiamo per prenderle noi in prima persona.
Ciò significa che, anche se la libertà ha un volto positivo, la sfida di prendere in carico la nostra esistenza a volte può pesare come una croce sulle nostre spalle. In alcuni casi arriva a paralizzarci, rendendoci incapaci di prendere una decisione specifica. Ciò è esemplificato dalla metafora di Aristotele del cane affamato che non riesce a scegliere tra due porzioni di cibo per lui altrettanto attraenti o il problema dell’asino di Buridano, che muore di fame in mezzo a due fasci di fieno altrettanto appetitosi.
L’isolamento
Di fronte alla consapevolezza che la vita non ha una durata infinita, che a un certo punto finisce e che non possiamo sfuggire dalle connotazioni (sia positive che negative) della libertà, Irvin Yalom raggiunge il terzo punto che è caratterizzato dall’isolamento. L’isolamento è un concetto generalmente noto come assenza di relazioni interpersonali.
In questo caso, tuttavia, si distinguono tre tipi di isolamento: l’isolamento interpersonale, che già conosciamo, l’isolamento intrapersonale e l’isolamento esistenziale. Yalom definisce l’isolamento intrapersonale come l’esclusione dalla mente di alcuni eventi negativi, dando vita ai processi di dissociazione. L’isolamento esistenziale è definito come la separazione dell’individuo dal mondo. Un isolamento che persiste nonostante la consapevolezza di sé e le gratificanti relazioni interpersonali.
“Ognuno può, sì, “morire per un altro”. Ma ciò significa sempre: sacrificarsi per un altro in una determinata cosa. Ma questo morire-per… non può mai significare che all’altro sia così sottratta la propria morte. Ogni Esserci deve assumersi sempre in proprio la morte.”
-Heidegger-
Assenza di senso nella propria vita
Il significato della vita è un fattore importante nella vita personale di chiunque e pertanto costituisce l’ultima delle preoccupazioni esistenziali descritte da Irvin Yalom. La presenza di significato dà origine a dei valori, che agiscono sinergicamente per permetterci di condurre una vita piena e significativa.
I valori alleviano anche le preoccupazioni esistenziali sopra descritte. Accade nel momento in cui sentiamo di avere un “perché” nella nostra vita, che dà un senso e significato ad altre preoccupazioni. In questo modo, fornisce all’individuo uno schema di azione personale e un sistema di credenze.
Irvin Yalom rappresenta uno dei principali punti di riferimento della psicoterapia esistenziale e costituisce uno dei punti di riferimento chiave insieme a Viktor Frankl e Rollo May. Il suo lavoro di ricerca è talmente ricco che risulta impossibile da coprire in poche righe, pertanto ciò che abbiamo visto sulle 4 preoccupazioni esistenziali non si tratta che di una piccola parte.
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Tobías, C y García-Valdecasas , J. (2009). Psicoterapias humanístico-existenciales: Fundamentos filosóficos y metodológicos. Asoc. Española de Nueropsiquiatría. Vol XXIX, No.104, 437-453