Joseph Campbell e il potere del mito
Joseph Campbell è stato senza alcun dubbio uno dei mitologi più importanti di tutti i tempi. La sua vita cambiò quando, ancora bambino, il padre lo portò al Museo Americano di Storia Naturale. Lì scoprì le culture legate ai nativi americani e si risvegliò in lui una curiosità che lo accompagnò tutta la vita.
Studiò matematica e biologia, ma il suo vero interesse erano la cultura e la mente umana. Presto si laureò anche in letteratura inglese e letteratura medievale, aree che gli permisero di avvicinarsi alla sua vera passione: i miti.
Joseph Campbell viaggiò in Europa per studiare le lingue e lì venne a conoscenza dell’opera di Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, appassionandosi in particolare all’approccio di quest’ultimo. Tornò poi negli Stati Uniti e si dedicò per cinque anni alla lettura. Fu così che iniziò a rimuginare sull’idea che tutti i miti di tutti i tempi avessero una struttura simile. Questo fu il seme che diede origine a una grande opera.
“Con il rifiuto dei pretendenti o la chiamata a superare i propri limiti, così comincia l’avventura. Entri in un mondo non protetto, sconosciuto. Non puoi essere creativo se non ti lasci alle spalle i limiti, tutto ciò che è prefissato, tutte le regole”.
-Joseph Campbell-
Joseph Campbell e il potere del mito
Tra i numerosi viaggi di Joseph Campbell spiccano quello in India e in Giappone. Fu dopo quest’ultimo che l’autore si convinse di quanto la cultura nordamericana fosse ignorante rispetto alle diverse culture e miti esistenti. Questa consapevolezza lo spinse a impegnarsi per diffondere la sua conoscenza, fino alla fine dei suoi giorni.
Nel 1988 ebbe inizio la registrazione dello speciale Joseph Campbell e il potere del mito, pensato in origine come un documentario. Ciascun episodio presentava una conversazione tra Campbell e il giornalista Bill Moyers sul mito. La serie completa fu trasmessa in televisione solo dopo la morte dello studioso, e a partire da quell’intervista fu pubblicato il libro Il potere del mito.
Campbell riuscì a far rivivere la mitologia. A differenza di ciò che molti pensavano, i miti non erano racconti divertenti da raccontare attorno a un falò, bensì potenti storie il cui obiettivo era guidare lo spirito umano. Joseph Campbell riuscì a provare che, in essenza, tutti gli esseri umani sono simili. Questo schema comune fu da lui soprannominato Monomito o Viaggio dell’eroe.
Il viaggio dell’eroe
Il viaggio dell’eroe, o monomito, fa riferimento allo schema comune seguito dai principali miti e/o racconti epici di tutto il mondo e di tutti i tempi. La struttura è composta da 17 fasi, che insieme formano tre tappe di base: la partenza, l’iniziazione e il ritorno. Ecco come si strutturano i miti:
- La partenza. È composta dalla chiamata all’avventura, il rifiuto della chiamata, l’incontro con il Mentore, attraversare la prima soglia e il ventre della balena.
- L’iniziazione. Comprende il percorso delle prove, l’incontro con la dea, la donna come tentatrice, la conciliazione con il Padre/Abisso, l’apoteosi e la benedizione finale.
- Il ritorno. Consiste nel rifiuto del ritorno, il volo magico, il salvataggio dell’esterno, il superamento della soglia del ritorno, il Maestro dei due mondi, la libertà di vivere.
In sintesi, Joseph Campbell sostiene che tutti i miti sono retti da una struttura simile che parte dalla figura di un eroe che accetta la chiamata per entrare in un mondo sconosciuto. Qui deve affrontare diverse prove e sfide, alcune delle quali richiederanno un aiuto dal soprannaturale.
Se supera la grande prova, ottiene un dono o una benedizione. Infine, subentra il dilemma se tornare o meno al mondo terreno. Se sceglie di tornare, deve affrontare nuove prove e, dopo averle superate, può portare il suo dono al mondo.
Gli effetti del potere del mito
L’opera di Joseph Campbell ha avuto un impatto speciale sul mondo della letteratura e del cinema. Libri come Il Signore degli Anelli o film come Guerre Stellari sono strutturati secondo lo schema del monomito, ossia il viaggio dell’eroe.
Ma il contributo di Campbell e della sua opera va molto oltre, egli vedeva nei miti “un’esperienza di senso”. In altre parole, un avvicinamento a narrative che donano saggezza e senso alla vita umana.
Sono racconti che permettono di fare un viaggio dentro sé stessi e ricevere un messaggio profondo che viene cifrato in simboli, espandendo al tempo stesso la nostra coscienza.
A partire dai suoi studi, Campbell propose una filosofia di vita che molti riassumono con una delle sue frasi ricorrenti: “Segui la tua felicità”. Si tratta di un mantra, una sintesi e un proposito: quello di trasformarci in quell’eroe alla ricerca di un dono con cui potrà, in futuro, migliorare il mondo in cui vive.
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- Campbell, J. (1959). El héroe de las mil caras: psicoanálisis del mito. Fondo de Cultura Económica.