La colpa può divenire un'ombra pesante
La colpa è il prezzo che paghiamo per appartenere a quella che denominiamo civiltà. Sebbene nessun catalogo morale sia riuscito a sradicare i comportamenti distruttivi, essi sono stati moderati e frenati.
Senza dettami morali e senza la colpa originata dalla loro trasgressione, non saremmo capaci di fondare società stabili.
Questo sentimento si costruisce nella nostra mente in seguito alle sanzioni, fisiche o simboliche. Viene inculcato dalle diverse figure autorevoli e ci aiuta a orientarci e a diventare brave persone.
A volte, però, non abbiamo bisogno di sanzioni per sentirci in colpa. Che ci vedano o no, si manifesta un malessere, un disagio profondo quando siamo coscienti di aver fatto qualcosa che abbiamo interiorizzato come “negativo”. Ci vergogniamo e veniamo assaliti dal timore di perdere il rispetto o la considerazione di noi stessi.
Non essere capaci di provare sensi di colpa è molto grave. Tuttavia, manifestarli in eccesso diventa ugualmente molto nocivo. In certe circostanze, è possibile sentirsi in colpa in modo ossessivo. La coscienza non è la voce calorosa che ci rende “brave persone”, ma un giudice implacabile che non lascia in pace.
La colpa e i suoi diversi volti
I sensi di colpa adottano forme diverse. Una delle più frequenti è la non discriminazione. Si manifesta quando la coscienza di una persona non riesce a dare un valore diverso ai pensieri, ai desideri e alle azioni.
Pensare di fare o desiderare qualcosa equivale ad averla fatta. Si avverte dunque la colpa quasi con la stessa intensità in entrambi i casi.
Un altro modo in cui si manifesta la colpa nevrotica è un’eccessiva punizione per essere incorsi in un comportamento considerato riprovevole. La persona si tormenta e si flagella senza compassione. Non si perdona per una debolezza o per la mancanza di auto giudizio. Arriva a picchiarsi o farsi male con intenzione, o meno, per “rimediare” all’errore.
Esiste anche una forma di colpa denominata onnipotente. Si manifesta quando la persona si sente responsabile anche per fatti che sfuggono completamente al suo controllo. Per esempio, quando si ha un incidente e una persona intima si sente in colpa per non essere stata presente e aver evitato l’accaduto. Succede spesso alle madri, che a volte sentono di dovere avere il controllo sulla vita dei figli.
Le ripercussioni della colpa nevrotica
Chi prova sensi di colpa nevrotici fa della coscienza il suo peggior nemico. Adotta un atteggiamento vigile, simile a quello di un servizio di sicurezza. Sta attento a qualsiasi idea, sentimento o desiderio potenzialmente pericoloso e si incarica di punirlo per avere osato esistere. Nei casi più gravi, giunge a paralizzare la personalità.
Molti di questi sensi di colpa nevrotica hanno origine in tenera età. Un conflitto con i genitori o l’abbandono affettivo fanno nascere e germinare l’idea di essere “sbagliati”. Per questo si diffida di se stesso e ci si punisce.
Ad esempio, un bambino può prova inconsciamente una profonda rabbia contro i genitori. Forse lo hanno trascurato, non gli dimostrano abbastanza amore o si comportano male. Tuttavia, non osa manifestare la sua rabbia, la rivolge contro se stesso trasformandola in un senso di colpa costante.
A volte la colpa nevrotica non si manifesta chiaramente. Non si pensa, non si avverte, ma agisce. La persona ricerca situazioni che nuocciano a se stessa e si boicotta per punirsi. Quando qualcuno rimane intrappolato nelle ripercussioni della colpa, trasforma la sua vita in un inferno e, anche così, avverte di non aver mai espiato ciò di cui egli stesso si accusa.