La dottrina dello shock

L'approccio di base della dottrina dello shock è che i grandi capitali sfruttano i momenti di tragedia o di calamità per proporre o imporre politiche a loro vantaggio. L'incapacità delle persone di reagire in quel momento favorisce questa strategia.
La dottrina dello shock
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

La dottrina dello shock è un concetto proposto dalla giornalista canadese Naomi Klein e delineato nel libro The Shock Doctrine. The Rise of Disaster Capitalism, pubblicato nel 2007.

L’idea centrale è che il sistema capitalista ha sistematicamente sfruttato i grandi disastri per attuare e rafforzare una serie di principi favorevoli ai propri interessi.

Klein sottolinea che lo scopo della dottrina dello shock è quello di smantellare ciò che resta del cosiddetto welfare state e promuovere, allo stesso tempo, i principi del neoliberismo. Questa dottrina si ispira al lavoro di Milton Friedman e dalla Chicago School, considerati i padri del neoliberismo.

Una delle idee centrali del neoliberismo è che lo Stato dovrebbe essere ridotto alla sua espressione minima e che il mercato dovrebbe essere il principale regolatore delle dinamiche sociali.

Come proposto dalla dottrina dello shock di Klein, le calamità sono un’opportunità per portare questa idea alla sua massima espressione e ciò è stato applicato in diverse occasioni. Il metodo che si usa per trarre vantaggio da queste situazioni è analogo agli elettroshock in psichiatria.

“Chi ha più da guadagnare non si presenta mai sul campo di battaglia.”

-Naomi Klein-

Marionetta manipolata.

La dottrina dello shock

Lo studio di Naomi Klein non è esattamente un documento accademico, ma piuttosto una raccolta di informazioni che, se contrastate, rivelano determinati fatti.

Tutto coincide con l’idea di Milton Friedman per cui una società sconvolta richieda misure dagli Stati Uniti; questi ultimi hanno dunque un’occasione: imporre soluzioni che finiscono per favorire i grandi capitali.

Secondo Klein, ciò è stato dimostrato per la prima volta durante il colpo di stato compiuto nel 1973 da Augusto Pinochet in Cile. Lo stesso Friedman era un consigliere del dittatore. In quel periodo furono smantellate una serie di istituzioni e misure di sostegno sociale per i settori più svantaggiati.

A seguire un regime di capitalismo selvaggio. La società era così sconvolta e impossibilitata a reagire che ha accettato tali misure, molte delle quali sono state mantenute fino a oggi. Le recenti proteste in Cile, nel 2019, hanno cercato proprio di smantellare un regime dopo quasi mezzo secolo dall’inizio della sua attuazione.

Ricordiamo lo shock collettivo in Iraq a seguito di invasione. L’operazione attuata è stata denominata “Shock and Awe”. Lo scopo era “controllare la volontà, le percezioni e la comprensione dell’avversario e renderlo letteralmente impotente per qualsiasi azione o reazione”.

Affari a costo del dolore

Un altro evento analizzato nell’ambito della dottrina dello shock è stato l’uragano Katrina nel 2005, che ha devastato vaste aree di New Orleans.

Non era ancora accaduto quando Milton Friedman scrisse sul Wall Street Journal: “La maggior parte delle scuole di New Orleans sono in rovina. Questa è una tragedia e anche un’occasione per intraprendere una riforma radicale del sistema educativo”.

I fatti hanno dimostrato che la tragedia di alcuni è diventata un’opportunità per altri. Nel caso di New Orleans, gran parte delle scuole pubbliche è andata in mano a società private, perché apparentemente era impossibile per lo Stato continuare a gestirle.

In tutti questi casi, lo stesso schema è evidente: una situazione di forte agitazione, seguita da misure politiche a favore dei grandi capitali e l’incapacità della società di reagire.

Persone che manifestano.

Il coronavirus e la dottrina dello shock

In occasione della pandemia da Coronavirus, Naomi Klein si è pronunciata più volte. Ha insistono sull’approccio di base della dottrina dello shock: molti cercheranno di approfittare di questa crisi per promuovere politiche che aumentino le disuguaglianze, arricchiscano le élite e indeboliscano tutti gli altri.

Sottolinea che molte delle decisioni hanno lo scopo di proteggere il libero mercato, prima della vita. Diversi governi stanno cercando di trasferire il costo della crisi ai più vulnerabili, che sono anche i più colpiti dalla pandemia.

Tuttavia, la Klein assicura che questo è anche un buon momento per aumentare la consapevolezza che il destino di tutti dipende da tutti.

Una persona può pagare per la migliore assicurazione sanitaria e avere le cure garantite, ma se la persona che ci vende il cibo non può farlo, il rischio rimane.

È la prima volta che il mondo si trova ad affrontare una minaccia di questa portata. Quello che accadrà dipenderà dalla capacità umana di trovare forme di aiuto e di responsabilità. In caso contrario, ci saranno ancora pochi vincitori e un numero enorme di perdenti.

 


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  • Klein, N., & García, I. F. (2007). La doctrina del shock: el auge del capitalismo del desastre. Barcelona: Paidós.


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