La filofobia: la paura di amare
La filofobia è una particolare paura nei confronti di qualsiasi tipo di legame emotivo con un’altra persona. Alcuni sostengono che dietro questo comportamento potrebbe esserci un passato di violenza in famiglia, gli effetti di un divorzio dei genitori, ecc. Tuttavia, la realtà non è sempre questa. A volte, inoltre, è difficile trovare una causa chiara e specifica.
Perché? Quale può essere la causa che scatena una vera e propria paura di provare un sentimento per qualcuno? Per buona parte delle persone innamorarsi è qualcosa di intenso, eccitante. Per altri, è un sentimento spaventoso. Sebbene si possa pensare che la filofobia sia il risultato della nostra società, in realtà, è sempre esistita.
Il classico esempio è quello di Elisabetta I d’Inghilterra, conosciuta come la regina vergine. È una delle personalità più famose ad aver sofferto di filofobia. Si dice che il suo rifiuto di sposarsi potrebbe essere stato la conseguenza di quello che accadde alla madre: Anna Bolena fu giustiziata dal marito, il re Enrico VIII, perché si era innamorata di un altro uomo.
È noto che Elisabetta I d’Inghilterra ebbe numerosi amanti, ma preferì escludere l’amore dalla sua vita e decise di non sposarsi mai. Non concepì di immaginare la sua vita legata a un’altra persona. La filofobia caratterizzò il suo regno nello stesso modo in cui condiziona la vita quotidiana di molte persone.
“Sebbene la filofobia non sia inclusa nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) dell’American Psychiatric Association, ci troviamo di fronte a una realtà piuttosto frequente.”
Le caratteristiche della filofobia o la paura di amare
La filofobia si manifesta in modi diversi. Non esistono due casi uguali o un modello che consenta una facile diagnosi. Se cerchiamo questa patologia nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), viene citata semplicemente come una fobia sociale.
Esperti in materia, come il Dr. Scott Dehorty dell’istituto di salute mentale Delphi Behavioral Health Group del Maryland, sottolineano che la filofobia interessa sia gli uomini che le donne. Non esistono dei fattori biologici o genetici che possano spiegare il perché, ma spesso si manifesta a causa di una brutta relazione sentimentale.
Nasce così il timore che possano verificarsi nuovamente le stesse situazioni e che si possa soffrire di nuovo stando male. A poco a poco, questa preoccupazione diventa una fobia. Come sappiamo, la comparsa di una fobia può creare altri problemi correlati come i disturbi d’ansia, la depressione, l’isolamento sociale, l’uso di droghe, ecc.
Scopriamo insieme quali sono le principali caratteristiche della filofobia.
Il filofobico nella coppia
Quando si parla di filofobia, si pensa subito a quelle persone che evitano una relazione emotiva a tutti i costi. Ce ne sono alcune, però, che decidono di averne una . In questi casi, la relazione è altamente dannosa.
- In genere, queste persone mostrano un comportamento freddo, severo, chiuso e hanno un elevato bisogno di controllo. Spesso sono gelose e possessive. Questi atteggiamenti dimostrano paura e profonda insicurezza.
- Generalmente queste persone hanno una bassa autostima, non sanno come comunicare, rimangono sulle loro posizioni e non mostrano empatia… I filofobici sono dei grandi “sabotatori” emotivi. La loro insicurezza crea dei vuoti. La paura di impegnarsi veramente, di darsi al partner, li porta a instaurare relazioni piene di alti e bassi.
Caratteristiche della filofobia nelle persone che evitano qualsiasi relazione
Esistono anche filofobici che evitano a tutti i costi qualsiasi tipo di relazione. Non evitano solo di impegnarsi, di avere un partner o di lasciarsi andare all’affetto, alla passione, all’amore; evitano qualsiasi tipo di legame emotivo, per esempio l’amicizia.
Se il tipo di filofobia precedente era già altamente dannoso, questo è particolarmente distruttivo per le persone che ne soffrono. Perché? In questi casi, siamo di fronte a una fobia sociale che spesso causa isolamento, ansia generalizzata, attacchi di panico e disturbi della personalità.
Bisogna sottolineare che in questi casi la filofobia procura anche dei sintomi fisici. Quando qualcuno si avvicina cercando un contatto, affetto, compagnia o amicizia, la persona filofobica prova malessere, tachicardia, sudorazione e un estremo disagio.
Come trattare la filofobia?
Le possibilità di trattamento per le persone che evitano qualsiasi relazione variano di caso in caso. A volte, in base all’intensità della fobia, è sufficiente cambiare stile di vita. Altre, bisogna seguire una terapia specifica: si lavora sull’ansia partendo da certi scenari stabiliti dal terapeuta.
In altri casi ancora possono essere necessari i farmaci, soprattutto quando il soggetto presenta già isolamento sociale, depressione ed enorme disagio. In generale, trattandosi di una fobia, approcci come la terapia cognitivo-comportamentale possono essere utili.
Questo approccio terapeutico ci aiuterà a individuare le paure, a cambiare il nostro modo di pensare e a modificare le credenze e le reazioni negative legate all’origine della fobia. Per qualsiasi caso esiste un trattamento e se c’è un forte impegno da parte del paziente, si possono avere dei netti miglioramenti. La filofobia può scomparire per lasciare il posto a una migliore qualità delle nostre relazioni.
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- Tavormina, R. (2014). ¿Por qué tenemos miedo de amar? En Psychiatria Danubina (Vol. 26, pp. 178–183). Medicinska Naklada Zagreb.