La gratitudine migliora la salute
La gratitudine ha incredibili benefici per chi la mette in pratica. Coltivare la riconoscenza non solo favorisce il benessere emotivo tenendo sotto controllo lo stress, ma ha ripercussioni positive anche sulla salute fisica.
Non sorprende più di tanto che la gratitudine faccia bene alla salute emotiva. È più curioso e interessante il fatto che migliori la salute fisica, soprattutto in una cultura come la nostra, basata sul principio mens sana in corpore sano. In realtà, questa è una strada a doppio senso, perché lo stesso principio funziona anche al contrario, ovvero corpo sano in mente sana.
La bella notizia è che qualsiasi forma di ringraziamento ci permette di migliorare la nostra salute, grazie agli effetti neurologici che la gratitudine ha su di noi.
Un recente studio, pubblicato nel mese di aprile di quest’anno, ha evidenziato che le persone che manifestano e ricevono gratitudine riferiscono di ammalarsi meno e di dormire meglio. Sebbene gli effetti immediati della riconoscenza siano chiari, secondo gli esperti la gratitudine contribuisce anche al successo duraturo dei rapporti con gli altri e del benessere personale.
La gratitudine fa bene a tutto il corpo
Migliora il funzionamento cerebrale
Uno studio del 2009, realizzato dai ricercatori dell’Istituto nazionale di sanità (NHI) degli Stati Uniti, ha riscontrato che l’ipotalamo si attiva quando proviamo gratitudine o quando facciamo qualcosa con un intento altruista. Anche se può risultare difficile da credere, questa ricerca sostiene l’ipotesi per cui, letteralmente, non possiamo funzionare bene senza la gratitudine, perché l’ipotalamo è la parte del cervello che regola importanti funzioni corporee, come l’appetito, il sonno, la temperatura, il metabolismo e la crescita.
La buona notizia è che la gratitudine crea dipendenza, nel senso buono del termine. Le buone azioni e le manifestazioni di gratitudine rilasciano grandi quantità di dopamina, una ricompensa naturale che funziona da stimolo per essere motivati a coltivare la riconoscenza.
Migliora la salute e allevia il dolore fisico
Può essere difficile da credere che una cosa così semplice come mostrarsi riconoscenti possa alleviare il dolore fisico. Tuttavia, è proprio così, lo confermano molti studi. Ad esempio, secondo uno studio del 2012 pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences, le persone riconoscenti provano meno dolore e godono di una salute migliore rispetto ad altre.
Non a caso, a mano a mano che la gratitudine favorisce il rilascio di dopamina, si riducono i sintomi del dolore fisico. Questo perché la dopamina è un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nell’elaborazione del dolore e il suo effetto analgesico è molto importante.
La ricerca in generale ha individuato anche un maggiore interesse verso la salute e l’attività fisica da parte delle persone grate. Di fatto, chi coltiva la gratitudine fa sport con maggiore regolarità, oltre a sottoporsi a periodici controlli medici, il che probabilmente contribuisce alla sua longevità.
D’altra parte, è stato dimostrato che, per quanto riguarda la salute fisica, la gratitudine può abbassare la pressione arteriosa e migliorare la funzione immunitaria. La gratitudine viene associata anche a livelli più elevati di colesterolo buono (HDL) e livelli più bassi di colesterolo cattivo (LDL).
È legata anche a una riduzione nei livelli di creatinina, un indicatore della capacità dei reni di filtrare i residui del flusso sanguigno. Inoltre, riduce i livelli di proteina C reattiva, un marcatore dell’infiammazione cardiaca e delle malattie cardiache in generale.
Migliora il sonno
Uno dei motivi per cui la gratitudine è di aiuto al benessere emotivo e fisico è perché migliora in maniera significativa la qualità del sonno. Numerosi studi scientifici sulla gratitudine hanno portato alle stesse conclusioni: la riconoscenza aumenta la qualità del riposo, riduce il tempo che si impiega a conciliare il sonno e ne prolunga la durata.
Come abbiamo già anticipato, il sonno è una delle dimensioni vitali controllate dall’ipotalamo, struttura attivata dalla gratitudine; il sonno, quindi, è connesso a molteplici funzioni corporee, come quelle legate all’ansia, alla depressione, al dolore e allo stress, senza dimenticare il sistema immunitario.
Il segreto riguarda i pensieri che abbiamo prima di andare a dormire. Se siamo preoccupati o qualcosa ci causa ansia, il livello di stress nel corpo aumenta, diminuendo la qualità del sonno, di conseguenza restiamo svegli e dormiamo poco. Se, al contrario, pensiamo alle cose per cui siamo grati, i nostri pensieri inducono una risposta di rilassamento che ci aiuterà a conciliare il sonno.
Allevia lo stress
Dormire meglio permette di essere più rilassati, il che è positivo non solo per la salute mentale, ma anche per il cuore e per il sistema nervoso, poiché riusciamo a gestire meglio lo stress.
Uno studio del 2007, che ha coinvolto pazienti con ipertensione, ha riscontrato una riduzione significativa della pressione arteriosa sistolica. Ai partecipanti venne chiesto di raccontare una volta alla settimana le cose per cui erano grati. Questa ricerca ha evidenziato l’importanza di tenere un diario della gratitudine; a seguito di quest’attività, infatti, si è riscontrata una riduzione del 10% della pressione arteriosa.
Altri studi hanno dimostrato che essere riconoscenti riduce il cortisolo, l’ormone dello stress ed è legato anche a livelli più alti di variabilità della frequenza cardiaca, un segnale dello stato di salute che può aiutare a diagnosticare una condizione di stress.
La gratitudine aumenta la resistenza ai traumi e ad eventi stressanti e favorisce la guarigione dopo un episodio traumatico.
Riduce l’ansia e la depressione
Diversi studi sui benefici dell’essere grati hanno dimostrato che tenere un diario della gratitudine, oppure scrivere e inviare messaggi di ringraziamento con il tempo può aumentare del 10% la nostra felicità. In questo senso, uno studio del 2005 ha evidenziato che l’abitudine di scrivere un diario della gratitudine ha ridotto del 30% il livello di depressione dei partecipanti.
Un’altra ricerca più recente ha messo in evidenza che tutti i soggetti con ansia e depressione che hanno preso parte all’esperimento di scrivere biglietti di ringraziamento hanno mostrato dei cambiamenti significativi nel loro comportamento.
Attraverso le immagini di risonanza magnetica, non è emerso solo un aumento della modulazione neuronale, provocata da cambiamenti nella corteccia prefrontale mediana, ma anche una migliore capacità di gestione delle emozioni negative (come il senso di colpa), oltre a una maggior propensione al mostrarsi utili, empatici e gentili.
Uno studio del 2012, condotto da ricercatori cinesi, ha evidenziato che la gratitudine ha un profondo effetto sul sonno con conseguenze positive per chi soffre di ansia e di depressione.
Nei soggetti depressi, la quantità e la qualità del sonno non erano associate ai punteggi di depressione più bassi, il che voleva dire che la gratitudine alleviava i loro sintomi depressivi indipendentemente da quanto o come dormivano. Uno dei tanti benefici della gratitudine può essere, quindi, la riduzione dei sintomi legati alla depressione.
Tuttavia, nei soggetti ansiosi, il sonno e l’ansia erano correlati, il che ha portato i ricercatori alla conclusione che i punteggi di ansia più bassi fossero il risultato di un riposo adeguato. Anche se indirettamente, la gratitudine ha migliorato la qualità del sonno, il che, a sua volta, ha ridotto i sintomi dell’ansia.
Aumenta l’energia e la vitalità
Con tutti questi benefici non sorprende che la gratitudine ci renda più forti, da un punto di vista mentale e fisico. Da una parte, la gratitudine migliora la salute fisica; dall’altra, ci aiuta ad essere più ottimisti e ad avere più energia.
La ricerca sulla gratitudine ha ripetutamente dimostrato che le persone riconoscenti hanno un livello di energia più elevato, sono più rilassate, più felici e più sane. Questo ci porta alla conclusione che essere grati può allungare la nostra aspettativa di vita.