La mediazione narrativa per risolvere i conflitti

La mediazione narrativa è una scommessa sul potere della parola. Lo scopo di questo modello è far adottare una prospettiva più flessibile e ampia della situazione a ognuna delle parti coinvolte in un conflitto, e ciò attraverso la sua stessa narrazione.
La mediazione narrativa per risolvere i conflitti
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Si ricorre alla mediazione narrativa per risolvere i conflitti che derivano dal modo in cui le persone gestiscono e descrivono le discrepanze o i contrasti in cui si trovano immerse. Il linguaggio personale riflette la propria percezione del mondo, dunque può dare utili indizi sulla vera natura del conflitto.

In linea di massima, la mediazione narrativa viene messa in atto per facilitare l’espressione degli interessi e delle esigenze personali di ciascuna delle parti e per intervenire su di esse, in modo da stimolare la comprensione intrapersonale e interpersonale attraverso la decostruzione delle narrazioni individuali.

Un conflitto inizia a risolversi quando è possibile risalire alla sua essenza. A volte una persona pensa di essere infastidita dall’altra, ad esempio, perché non collabora. Attraverso la mediazione narrativa, tuttavia, si arriva a stabilire che in realtà il conflitto nasce dal modo in cui quella persona richiede collaborazione. Questo concetto diventa chiaro se si favorisce e si analizza la propria narrativa del conflitto.

I nostri conflitti hanno origine dalle due fonti di discordia pubblica più diffuse: l’ignoranza e la debolezza.

-Simon Bolivar-

Uomini d'affari con le mani giunte.

Concetti alla base della mediazione narrativa

Per capire come possiamo applicare la mediazione narrativa, è innanzitutto necessario chiarire alcuni concetti che riguardano questo metodo. Tali concetti sono: narrazione del conflitto, narrazione alternativa e metanarrazione.

  • Narrazione del conflitto. Corrisponde al modo in cui ognuno elabora la storia della situazione conflittuale. Questo dà indizi sugli elementi o sugli aspetti considerati più problematici e definisce la posizione adottata.
  • Narrazione alternativa. Rappresenta la situazione ideale per superare il conflitto da ogni dove. Anche in questo caso ognuno esprime a parole le proprie richieste e i contributo che è disposto a dare per risolvere la situazione.
  • Metanarrazione. Regole e valori implicitamente presenti nella narrativa del conflitto e nella narrativa alternativa.

Gli elementi della narrativa

Le caratteristiche delle narrazioni sono un altro aspetto da considerare prima di procedere con la mediazione narrativa. Questi elementi sono la base per conoscere il processo di decostruzione del conflitto reale. Gli elementi caratteristici della narrativa sono i seguenti:

  • Trama. Rappresenta il modo in cui una persona descrive le origini della situazione, il cambiamento che dà origine al conflitto, le conseguenze e la possibile soluzione.
  • Argomento. Si tratta di un aspetto ben specifico a cui è associato il conflitto.
  • Contesto. Fa riferimento al contesto fisico e sociale in cui si verifica il problema.
  • Personaggi. Ovvero, tutti coloro che in un modo o nell’altro partecipano alla situazione problematica.

Di solito il conflitto raccontato da una persona è ben diverso da quello raccontato dalla sua controparte. A volte è come se a parlare fossero due realtà diverse.

La mediazione narrativa consiste essenzialmente nel raggiungimento di un linguaggio omogeneo.

Donne che si stringono la mano per siglare un patto.

Tecniche di mediazione narrativa

La mediazione narrativa si avvale di diverse tecniche per poter risolvere il conflitto. L’obiettivo finale è costruire una storia comune alle parti, che le rappresenti e che porti a una narrazione alternativa comune. A tale scopo, si può fare uso di alcune o di tutte le seguenti tecniche:

  • Doppio ascolto. Consiste nel prendere appunti sulle descrizioni negative della controparte per trasformarle in affermazioni positive. Ad esempio, se una persona dice: “Mi dà fastidio il tuo egoismo”, bisognerebbe esprimere questo concetto nel seguente modo: “Vorrei che fossi più generoso/a”.
  • Parafrasi: consiste nel sintetizzare al massimo ciascuna delle parti. È possibile farlo partendo dalla trama e riassumendo prima le origini, a seconda del ruolo, quindi il cambiamento e poi la complicazione. Ciò favorisce l’ascolto tra le parti, che si avvalgono del mediatore.
  • Riformulazione. Consiste nel raccogliere le espressioni aggressive tra le parti e riproporle in modo conciliatore. Se uno dice “Lui/lei è un bugiardo/a”, il mediatore interviene dicendo: “Quello che vorrebbe esprimere, forse, è la mancanza di fondamento delle sue parole”.

Altre tecniche di mediazione narrativa

  • Esternalizzazione. Si tratta di identificare i sentimenti negativi più intensi suscitati dalla controparte. Dunque, se per esempio il sentimento è di ira, si procederà analizzando il modo in cui si manifesta o la si vive.
  • Prevedere altre forme di narrazione. Si tratta di una tecnica simile al gioco di ruoli. Si chiede a ogni partecipante di impersonare qualcuno estraneo ai fatti per osservare dall’esterno il conflitto. Per esempio: “cosa penserebbe un poliziotto dopo aver ascoltato le sue parole?”.

Queste tecniche hanno lo scopo di smontare la narrazione delle varie parti. Sono in grado di smussare gli spigoli e di renderli più comprensibili a tutti gli interlocutori. In genere sono efficaci in contesti aziendali.


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  • Garrido Soler, S., & Munuera Gómez, P. (2014). Contra la neutralidad. Ética y estética en el modelo circular-narrativo de mediación de conflictos. Revista Telemática de Filosofía del Derecho, (17), 139-166.


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