La mente plastica: risvegliate il potere della trasformazione

Il nostro cervello ha un enorme capacità di riorganizzazione e riadattamento. Questa plasticità ci permette di affrontare con più elasticità le sfide quotidiane, come rafforzare le nostre attitudini o migliorare il nostro benessere psicologico. Sapete da dove iniziare?
La mente plastica: risvegliate il potere della trasformazione
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 08 marzo, 2023

Siamo esseri plastici, mutevoli e in trasformazione. No, questa non è una frase di autoaiuto o una frase pubblicitaria. Ognuno di noi crea e modella il proprio cervello ogni giorno; anche in questo momento. Tutto ciò che facciamo e ogni interazione che svolgiamo con il nostro ambiente si traduce in una serie di reazioni chimiche nell’universo neurale. La mente è plastica, in definitiva.

Queste reazioni producono una serie di sintesi proteiche che favoriranno le sinapsi e, con esse, la sopravvivenza di un maggior numero dei nostri neuroni. La nostra mente è plastica perché abbiamo un cervello capace di cambiare e di cui siamo i suoi autentici artefici. Se la nostra evoluzione ci ha permesso di sviluppare la consapevolezza di noi stessi, è stato anche per qualcosa di molto concreto.

Siamo l’unica specie che è consapevole di poter modellare e lavorare sul proprio essere per migliorarsi, per ottenere benessere e raggiungere i propri scopi. Per risvegliare questo potere trasformativo dobbiamo comprendere il concetto di neuroplasticità. Approfondiamo questo concetto.

I pazienti che hanno subito ictus sono un esempio del potere della plasticità cerebrale. Le parti danneggiate del cervello possono trovare altri modi per connettersi per continuare a svolgere alcune attività e funzioni precedentemente perse.

Donna con cervello illuminato che simboleggia la mente plastica
Il cervello, contrariamente a quanto si credeva fino a non molto tempo fa, mantiene la sua capacità di continuare a creare nuove connessioni neurali grazie all’apprendimento e allo sviluppo di nuove abitudini.

Cos’è la mente plastica?

Una mente plastica è un focus mentale che investe in nuovi apprendimenti per garantire flessibilità, agilità e benessere. Quell’entità è l’espressione di un cervello che può adattarsi ai cambiamenti e persino guarire se stesso dopo un trauma compensando o minimizzando le possibili conseguenze.

Questo concetto è una pietra miliare all’interno della stessa neuroscienza. E il suo impatto è immenso. La ricerca dell’Università Pablo de Olavide di Siviglia, ad esempio, evidenzia che il concetto di neuroplasticità va oltre il campo scientifico stesso e arriva a contribuire al benessere della società.

Ci permette di comprendere il valore dell’apprendimento, della formazione cognitiva e delle terapie per il trattamento delle lesioni cerebrali e persino della stessa salute mentale. L’hardware del cervello con cui nasciamo non è fisso o immutabile, è di plastica; cioè può trasformarsi e riconnettersi in nuovi modi per migliorare e recuperare la sua funzionalità.

Sebbene il cervello non possa creare nuovo tessuto neurale, può essere cablato in altri modi per continuare a trasmettere informazioni e creare nuove connessioni che ottimizzano le nostre funzioni.

Come possiamo accendere quel potere di trasformazione?

Anche se non ce ne rendiamo conto, ogni giorno stiamo dando forma – o distruggendo – la nostra mente plastica. Questo processo di ottimizzazione o distruzione coinvolge diversi tipi di neuroni, come le cellule gliali e vascolari. Le nostre abitudini di vita sono quelle che orchestrano un cervello più plastico o con meno plasticità quando si tratta di rispondere a cambiamenti o sfide.

D’altra parte, va detto che sebbene il nostro cervello sia malleabile, ci sono regioni che non sono così malleabili. Subire un impatto traumatico o un ictus in aree come quelle legate alla parola o al movimento, renderà certe funzioni non recuperabili al 100%. Ci possono essere progressi e un certo grado di riabilitazione, ma al momento le terapie non raggiungono quel completo recupero.

Al di là di queste situazioni, allenare la mente plastica può permetterci di ottimizzare le nostre funzioni cognitive per sviluppare una migliore resistenza a più di un disturbo psicologico.

Vediamo di seguito quali processi possono accendere quel potere di trasformazione.

1. La stimolazione cerebrale è a portata di mano

Indipendentemente dalla vostra età, siete sempre in tempo per ottimizzare le vostre funzioni cerebrali e, con esse, la neuroplasticità. Ci sono infiniti compiti che mediano nella costruzione di nuove sinapsi, nel plasmare un cervello più connesso. Questi sono alcuni esempi molto semplici per raggiungere questo obiettivo:

  • Imparate una nuova lingua.
  • Imparate a suonare uno strumento musicale.
  • Leggete tutto ciò che vi capita tra le mani, aprite nuove prospettive mentali, scoprite nuovi concetti.
  • Iniziate una nuova attività artistica: disegno, pittura, danza…
  • Viaggiate: non c’è esperienza più grande per arricchire la mente.

2. Il riposo notturno fa bene al cervello

Senza un buon riposo notturno, il cervello non sarà in grado di svolgere compiti essenziali per il suo corretto funzionamento, equilibrio e salute. Lungi dal favorire nuove sinapsi, distruggerete numerose connessioni e impedirete al nuovo apprendimento di prendere piede.

Cercate di dormire tra le 7 e le 9 ore al giorno; seguite una routine con orari regolari e scollegate tutti i dispositivi elettronici due ore prima di andare a letto.

3. Gestite correttamente lo stress

Nessuno svilupperà una buona mente plastica se lo stress è presente nella loro vita su base giornaliera. Sentire come le pressioni esterne superino le nostre capacità e risorse ci indebolisce e ci pone in uno stato di costante disagio. Questa costante presenza di cortisolo agisce come un veleno per i nostri neuroni e per la salute del cervello.

La prima figura a proporre l’idea che il cervello non fosse così immutabile come si credeva fu William James. Lo suggerì nel suo libro “I principi della psicologia” nel 1890.

4. I benefici dell’esercizio fisico

Non possiamo trascurare il grande beneficio che lo sport ha per le funzioni cerebrali. Non solo riduce la distruzione dei neuroni associata al passare del tempo, ma una regolare attività fisica favorisce l’ossigenazione e l’apporto di nutrienti al cervello.

Facciamolo, cerchiamo quell’attività che meglio si adatta alle nostre caratteristiche e muoviamo il corpo per favorire la neuroplasticità.

5. La connessione sociale nutre la mente plastica

La solitudine è un altro cavaliere dell’apocalisse per la salute del cervello. Siamo esseri sociali che desiderano la connessione con i loro pari, che hanno bisogno di condividere pensieri, sogni, bisogni…

Allo stesso modo, poche esperienze sono più stimolanti delle conversazioni, dell’imparare da altre persone e avere quella stimolazione psico-emotiva così necessaria per la nostra esistenza.

6. La meditazione, un canale arricchente per il nostro cervello

È vero che non tutti riescono ad adattare o integrare la pratica della meditazione nella loro quotidianità. Tuttavia, la mindfulness si distingue come quella risorsa che, come sottolinea uno studio dell’Università di Napoli, riduce la degenerazione cerebrale e ottimizza la neuroplasticità stessa.

Paziente in terapia che lavora sulla mente plastica
La terapia psicologica è un ottimo strumento in grado di promuovere la neuroplasticità e la mente plastica.

7. Terapia psicologica

La terapia psicologica è uno strumento prezioso per creare una mente plastica. Potremmo non essere caduti in questo aspetto, ma lo scopo degli interventi clinici è ancora quello di aiutare le persone a costruire approcci mentali più flessibili, in cui rivalutare e rilevare schemi di pensiero irrazionali e controproducenti.

Pensare bene ci permette di vivere meglio e, a tale scopo, le terapie psicologiche basate sulla scienza hanno un grande potenziale.

Conclusioni: la mente plastica

“La materia organica, in particolare il tessuto nervoso, sembra essere dotata di uno straordinario grado di plasticità”. Questa frase è stata pronunciata da uno psicologo di grande rilevanza nella nostra storia. Era William James, era l’anno 1890 e la verità è che nessuno ha dato valore o veridicità alla sua affermazione.

Ci è voluto più di un secolo per capire che questa proposta era tanto vera quanto necessaria per migliorare la qualità della nostra vita. Tutti possiamo incoraggiare la plasticità della mente e delle nostre capacità. Così facendo ritorneremo alle infinite parti della nostra esistenza, quelle che garantiscono il nostro benessere.


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  • Mateos-Aparicio P, Rodríguez-Moreno A. The Impact of Studying Brain Plasticity. Front Cell Neurosci. 2019 Feb 27;13:66. doi: 10.3389/fncel.2019.00066. PMID: 30873009; PMCID: PMC6400842.

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