La motivazione all'apprendimento

La motivazione all'apprendimento è fondamentale nei processi educativi per incoraggiare atteggiamenti positivi e creare un clima favorevole alla crescita.
La motivazione all'apprendimento
Alejandro Sanfeliciano

Scritto e verificato lo psicologo Alejandro Sanfeliciano.

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

La motivazione all’apprendimento è uno degli aspetti essenziali che devono essere presi in considerazione all’interno di ogni sistema educativo. Aiuterà gli studenti ad affrontare i compiti e le sfide quotidiane. Si tratta, dunque, di un elemento necessario per garantire un’istruzione di qualità.

L’esistenza di un’elevata variabilità interpersonale è il primo aspetto da tenere presente quando si parla di motivazione all’apprendimento. Ogni studente, infatti, possiede una propria motivazione e un sistema di approccio all’istruzione. Per questo motivo, non esiste una ricetta magica valida per tutti, che motiva tutti gli studenti allo stesso modo. Uno studio dei fattori di variabilità, tuttavia, può aiutare ad affrontare il problema.

In questo articolo spiegheremo tre aspetti fondamentali nella motivazione all’apprendimento: interesse, auto-efficacia e orientamento agli obiettivi.

Motivazione all’apprendimento basata sull’interesse

L’interesse dello studente vero il contenuto di studio è un aspetto essenziale. In molte occasioni questa variabile viene sottovalutata. Si parte dal presupposto che ciò che è veramente importante è lo sforzo che gli studenti fanno per imparare, insieme al loro livello di resilienza.

Ma è un grave errore, perché se un contenuto è noioso e pesante, lo sforzo fatto dallo studente sarà in gran parte improduttivo. Viceversa, quando la materia è percepita come interessante, lo sforzo è classificato come positivo e soddisfacente per l’individuo.

Alunno alza la mano in classe dimostrando motivazione all'apprendimento

D’altra parte, per capire in profondità la variabile “interessante”, è importante considerarla da due punti di vista. Anzitutto, l’interesse per una materia può essere trattato a livello individuale, concentrandosi sulle passioni e inclinazioni particolari di ciascun individuo. Oppure, in modo situazionale, concentrandosi su quanto è interessante il modo di insegnare la materia.

Quando si parla di interesse individuale, le conclusioni sono generalmente ovvie. Quando un argomento o un tema attrae lo studente, le sue prestazioni aumentano notevolmente. Questo perché l’interesse promuove l’esplorazione e conduce il ragionamento costruttivo a comprendere e approfondire quanto generato da questa piacevole curiosità.

Se parliamo di interesse situazionale, tutto appare un po’ più confuso. Come si fa a rendere un argomento più interessante? Il filosofo e pedagogista John Dewey (1859 – 1952) sosteneva che le materie non diventano interessanti abbellendole con dettagli irrilevanti. Affinché un argomento venga considerato interessante, è necessario eseguire un’istruzione che permetta agli studenti di comprenderne la complessità, poiché il semplice fatto di poter comprendere qualcosa è affascinante per qualsiasi essere umano.

Il problema sorge quando un argomento non è adeguato allo studente che non riesce a decifrarlo. Con il rischio che le informazioni che gli vengono trasmesse perdano il loro valore di utilità.

Motivazione all’apprendimento basata sull’auto-efficacia

L’auto-efficacia è un altro degli aspetti centrali per quanto riguarda la motivazione all’apprendimento. È intesa come aspettativa o giudizio personale sulla capacità di svolgere un compito. In altre parole, la convinzione di essere competente o meno. È importante non confondere i concetti di auto-efficacia e concetto di sé. Il primo è il giudizio specifico su una data materia. Il secondo è un’idea generica sulle proprie caratteristiche e capacità.

L’elevata auto-efficacia aiuta lo studente a essere più motivato a imparare. Questo accade perché essere bravi in ​​qualcosa provoca una sensazione altamente gratificante. D’altra parte, una bassa auto-efficacia può essere molto negativa a livello motivazionale, poiché il cervello agisce come un meccanismo di difesa. Cercherà di mantenere alta la propria autostima. Ad esempio, lo studente perderà interesse a fare quei compiti in cui non riesce a dare il massimo.

Nel nostro sistema educativo viene data eccessiva importanza all’errore, insieme all’abitudine di contestualizzare il successo. Per quanto riguarda il primo aspetto, occorre tenere presente che, sottolineando fallimenti e sbagli, la punizione assume molta importanza. E ciò può innescare un grave declino nell’auto-efficacia a lungo termine.

Quando il successo viene premiato in riferimento agli altri (“Luca ha scritto il miglior tema della classe, dovete imparare da lui”), si umiliano gli alunni meno bravi, danneggiando la loro auto-efficacia.

Il modo migliore per gestire l’auto-efficacia è di eseguire un’istruzione basata sul potenziamento dei punti di forza degli studenti e sul miglioramento di quelli deboli. Dovrebbe anche essere promossa una valutazione del successo basata sul miglioramento personale.

Motivazione all’apprendimento basata sull’orientamento degli obiettivi

La motivazione dello studente coincide con l’orientamento degli obiettivi. Sono proprio questi i motivi o le ragioni per cui lo studente sviluppa il suo comportamento di apprendimento. Su questo aspetto, bisogna tenere presente che il processo motivazionale può cambiare in base ai traguardi dell’alunno. Nel contesto educativo possiamo individuare ben 3 obiettivi diversi:

  • Approccio prestazionale: in questa categoria, gli studenti si distinguono per cercare di ottenere i migliori voti della classe.
  • Approccio di evitamento: gli studenti hanno l’obiettivo di non essere bocciati o di prendere un’insufficienza.
  • Competenza: si riferisce agli studenti che cercano di comprendere l’argomento in profondità per esserne competenti.
Maestra fomenta la motivazione all'apprendimento

Proprio in questa dimensione si evidenzia un’altra grave pecca nel sistema educativo. Gli studenti con obiettivi di approccio prestazionale tendono a ottenere i voti migliori. La loro motivazione li spinge a sforzarsi per raggiungere il massimo risultato. Al contrario, chi punta alla competenza non cerca i voti migliori, bensì un risultato qualitativo dell’apprendimento.

Ma com’è possibile che coloro che hanno a cuore la comprensione della materia non ottengano sempre voti migliori?

La risposta sta nel fatto che per riuscirci, secondo l’attuale sistema di valutazione, è più facile ricorrere a un apprendimento meccanico che a una comprensione profonda. E questo principio viene presto imparato da quegli studenti che hanno obiettivi di tipo prestazionale. Inevitabilmente, chi cerca la competenza dovrà fare uno sforzo in più.

La motivazione è un aspetto fondamentale da considerare se si vuole fornire un’istruzione di qualità. Tuttavia, non basta conoscere l’argomento, ma serve un’adeguata applicazione delle strategie e delle conoscenze appropriate. La motivazione all’apprendimento non significa solo stimolare l’ispirazione e l’interesse per gli studenti, deve farli anche sentire capaci e in grado di poter comprendere pienamente le diverse materie.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.