Lucrecia de León e il dono dei sogni premonitori
Questa storia racconta di una donna che sognava eventi che si verificavano nella realtà. I sogni premonitori e tutto ciò che riguarda il mondo onirico affascinano l’essere umano fin dall’antichità. Ma ai tempi di Lucrecia de León, questo dono era associato alle pratiche magiche, agli incantesimi e ai sortilegi.
Le persone come lei, sebbene spesso disprezzate, suscitavano l’interesse di re, governanti, politici e istituzioni di potere di ogni tipo. Maghi, alchimisti e persino chiromanti hanno sempre fatto parte di ogni corte reale che si rispettasse.
La storia di Lucrecia de León rispecchia tre realtà: il magico mondo dei sogni premonitori in cui visse, la manipolazione politica che dovette subire e la sua tragica fine.
Lucrecia de León: una bambina speciale
Lucrecia de León nacque in Spagna, a Madrid, nel 1567, da una famiglia di umili origini. La sua educazione si fondava sulla religione e sulla preparazione al matrimonio. Ma un colpo del destino volle che, grazie al lavoro di suo padre come consigliere di corte, Lucrecia imparasse a leggere e scrivere.
I sogni premonitori di Lucrecia si verificavano già in tenera età, suscitando la curiosità delle persone più vicine al re. Tuttavia, tali sogni spaventarono a tal punto suo padre che finì per abbandonarla.
I sogni come messaggi divini
Nella Spagna dell’epoca, ebbe un grande impatto l’accordo raggiunto nel Concilio Lateranense, in cui si concluse che i sogni premonitori erano messaggi che Dio mandava attraverso le persone illuminate.
La Chiesa sviluppo un reale interesse nell’indagare su queste persone e sull’interpretazione dei loro sogni, che generalmente venivano utilizzati per rafforzare il sostegno al monarca. Filippo II era noto per molti fatti, ma il suo gusto per l’occulto, la magia, le reliquie, i rituali e le profezie era forse il suo lato più oscuro.
Filippo II di Spagna
La corte di Filippo II era al tempo un focolaio di intrighi e di tensioni. Il re aveva fatto incarcerare il suo segretario personale e aveva ordinato di avvelenare e imprigionare altri importanti membri della sua corte. Gli scandali sulla corruzione furono costantemente resi pubblici e il popolo iberico subì continue guerre e le manie di grandezza del proprio re. Fazioni di cospiratori apparvero ovunque nel regno.
I cospiratori
Furono molti i personaggi influenti coinvolti negli eventi che costellarono la vita di Lucrecia. Uno di loro fu Miguel Piedrola, discendente degli ultimi re di Navarra ed ex soldato di fanteria che formò un importante gruppo di cospiratori contro il re.
L’altro fu Alonso de Mendoza, fratello del viceré del Messico. Mendoza era un religioso assegnato alla cattedrale di Toledo che aspirava a diventare vescovo e apparteneva al gruppo di cospiratori di Piedrola. Mendoza era anche ossessionato dal mondo dei sogni premonitori e spese immense somme di denaro nelle ricerche al riguardo. Entrambi rimasero molto colpiti dai sogni di Lucrecia e iniziarono a stilane un registro quotidiano con accanto la loro interpretazione politica.
I sogni premonitori
Lucrecia predisse dettagliatamente un’imminente invasione della Spagna da parte di francesi, inglesi, turchi e mori, che avrebbe posto fine al regno, al re e alla dinastia degli Asburgo per sempre. Predisse che gli unici sopravvissuti all’invasione sarebbero stati coloro i quali si sarebbero rifugiati all’interno delle mura di Toledo o nelle vicine grotte di Ocaña.
Predisse anche la sconfitta dell’Invincibile Armata inviata da Filippo II contro l’Inghilterra. Si narra che Piedrola costruì delle gallerie vicino al fiume Tago da utilizzare come una sorta di bunker durante l’invasione. Quando l’Invincibile Armata fu sconfitta, Mendoza ordinò di ampliare le gallerie.
L’inquisizione contro Lucrecia de León
Il re incaricò l’Inquisizione di avviare un processo contro Lucrecia e i suoi cospiratori. Di conseguenza, confiscarono tutti i registri con i sogni. Durante gli interrogatori, Lucrecia sostenne di non essere stata lei a interpretare i sogni, negando anche il loro contenuto politico. Sostenne questa versione persino sotto tortura. Nonostante ciò, fu condannata per aver stretto un patto col diavolo e, da quel momento, si persero per sempre le sue tracce.
Era una donna dotata di un dono speciale, conosciuto e rispettato nell’antichità, sebbene relegato all’universo mistico. Un dono che gli uomini dell’epoca temevano e desideravano allo stesso tempo. Quando non servì più alla macchina del potere, smise di essere considerata un oracolo e fu tacciata di stregoneria.
La storia, ancora una volta, ci tramanda un passato oscuro, che sembra non essere del tutto svanito. L’Inquisizione fu una delle istituzioni che mieté più vittime, operando sempre sotto la protezione del potere. Lucrecia de León conobbe dapprima la protezione dei potenti e poi il rifiuto, una volta ritenuta non più “utile”. Tuttavia, rimase fedele al suo dono e alla sua verità a costo della vita.
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