Marco Aurelio, biografia di un imperatore filosofo

Marco Aurelio fu l'ultimo "imperatore buono", oltre che una figura intellettuale di grande spessore. Le sue opere filosofiche, come "Le meditazioni", hanno ispirato noti psicologi, tra cui Albert Ellis.
Marco Aurelio, biografia di un imperatore filosofo
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Marco Aurelio è noto come l’ultimo dei cinque “buoni imperatori “. Gli storici lo hanno spesso definito come un sovrano leale all’Impero Romano, ma soprattutto come un grande pensatore che mal sopportava il peso del trono. Il suo desiderio era coltivare la filosofia, e la sua nomina a imperatore limitò in parte le sue ambizioni intellettuali.

Si potrebbe criticare più di una scelta di Marco Aurelio Antonino Augusto, soprannominato il Saggio o il Filosofo. Non si capisce, per esempio, perché abbia imposto un successore dall’equilibrio psichico discutibile come suo figlio Commodo o lo sterminio dei Marcomanni.

Ciononostante, ancora oggi Marco Aurelio è una figura ammirata e rispettata per tanti motivi. Innanzitutto, per aver cercato sempre di essere un imperatore giusto. Poi, per aver praticato l’introspezione e, a differenza di molti dei suoi predecessori, per non essersi lasciato trascinare dagli eccessi, dall’edonismo o dalla fame di gloria.

Marco Aurelio fu un Cesare filosofo. Potremmo considerarlo un precursore delle teorie e dei libri di auto-aiuto. Alcuni influenti psicologi, come Albert Ellis, hanno attinto dal suo pensiero stoico, per esempio dall’idea secondo cui occorre imparare a controllare il pensiero per raggiungere un equilibrio nella vita.

“Quando ti alzi al mattino, pensa quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare.”

– Marco Aurelio –

Statua equestre di Marco Aurelio.

Biografia di Marco Aurelio, imperatore saggio

Marco Aurelio nacque a Roma il 26 aprile del 121 d.C. Era figlio del politico romano Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla. Già da bambino era affascinato dalla retorica greca e latina e dalla filosofia.

Era un’inclinazione naturale, un interesse incoraggiato anche dalla madre, che gli instillò l’importanza di condurre una vita austera e di essere umile in tutti i sensi. Eppure, gli fu impossibile condurre un’esistenza semplice perché sua zia paterna era Vibia Sabina, moglie dell’imperatore Adriano.

Così, il giovane ebbe la migliore delle educazioni, con precettori d’eccellenza come Erode Attico e Marco Cornelio Frontone, quest’ultimo suo amico e consigliere spirituale. Nel 133, Marco Aurelio fu sedotto dallo stoicismo e vestì il mantello del filosofo.

Due imperatori

Nel 136 Adriano nominò come successore Lucio Vero. L’imperatore, però, aveva sempre ammirato in Marco Aurelio la sua onestà e profonda saggezza. Al punto che si faceva sempre consigliare fino a renderlo, via via, suo braccio destro. Un consigliere prudente, puntuale e riflessivo.

Fu console tre volte e sposò la figlia dell’imperatore Antonino, Faustina. Successivamente, ricevette la tribunicia potestas e l’imperium, le maggiori cariche formali dell’Impero Romano. In questo modo, nel giorno del suo quarantesimo compleanno, Marco Aurelio divenne imperatore, insieme a Lucio Vero.

Marco Aurelio, l’ultimo imperatore buono

Non appena fu eletto imperatore Marco Aurelio, si aprì un periodo di conflitti all’interno dell’Impero Romano. I barbari cominciarono ad attaccare i confini di Roma. Epidemie e rivolte continue misero alla prova il carattere dell’Imperatore Saggio, noto per la sua serenità e forza morale.

È noto che fosse privo di esperienza militare e che detestasse la vista del sangue. Ordinò ai gladiatori di lasciare le arene per servire l’esercito. Si preoccupò anche di migliorare le condizioni degli schiavi e di rinunciare a ogni lusso per tamponare la crisi economica che stava attraversando l’impero.

Nei confronti dei cristiani adottò la stessa posizione di Traiano, ovvero non li perseguitò. Non condivideva le loro pratiche di culto, ma non mise mai la questione religiosa al centro della politica.

Riscosse anche successi militari, riuscendo a respingere le pressioni barbariche, controllando i Teutoni e conquistando parte della Mesopotamia alla fine del 161.

Busto di Marco Aurelio.

Giunta la pace, nel 175 consentì l’ingresso nell’impero a gruppi di barbari. Morì nel 180, secondo alcune fonti, di peste durante una campagna militare.

Gli succederà suo figlio Commodo, mettendo fine a quello che sarà considerato dagli storici come il regno dell’ultimo dei cinque buoni imperatori (insieme a Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio).

Le meditazioni, l’arte del buon vivere e la psicologia

Marco Aurelio è considerato l’ultimo grande stoico dell’antichità. Attraverso le lettere e gli scritti raccolti ne Le meditazioni, scopriamo la profondità intellettuale di un imperatore filosofo.

  • Scritta sotto forma di massime e riflessioni, l’opera getta le basi dei libri di auto-aiuto. Intuisce, soprattutto, molti concetti che si svilupperanno in seguito in psicologia moderna.
  • Marco Aurelio ci racconta che l’uso della ragione dà coraggio nelle avversità. Sebbene molte di queste idee affondino le loro radici nei principi dello stoicismo e del neoplatonismo di Epitteto, ne Le meditazioni troviamo idee altrettanto interessanti.
  • Sosteneva, per esempio, che gli eventi inattesi, spiacevoli o problematici non sono realmente tali se li interpretiamo diversamente. La nostra mente e i nostri pensieri mettono il filtro dell’ansia; siamo noi che carichiamo un evento di componente emotiva.

Come possiamo vedere, la base dei pensieri irrazionali è già contenuta nell’opera di Marco Aurelio, l’ultimo imperatore buono.

La filosofia e la psicologia della tranquillità

Ne Le meditazioni, Marco Aurelio ci ricorda che l’essere umano è saggio e virtuoso per natura. Per mantenere questo equilibrio interiore, questa tranquillità, bisogna allontanare la mente dai ricordi e dalle aspettative per l’avvenire.

Marco Aurelio difende questo principio utilizzando la logica: è assurdo preoccuparsi di un futuro che ancora non esiste. Meglio, pertanto, abbandonarsi con armonia al presente e al futuro. Quando arriverà l’istante temuto, lo affronteremo con integrità, equilibrio e abilità.

Bambina in un campo fiorito.

Una vita ben vissuta, secondo Marco Aurelio, dovrebbe essere costruita sul principio della semplicità assoluta. Non c’è bisogno di preoccuparsi per ciò che non esiste ancora, meglio sbarazzarsi dell’inutile, del superfluo.

Occorre eliminare i piaceri che non nutrono la mente, le critiche o le parole sciocche e non c’è miglior rifugio che se stessi, ciò che è più importante.

Anche in un mondo in guerra, non dobbiamo mai perdere di vista la pace del cuore, l’armonia dell’essere. Con queste qualità, non esiste difficoltà o contrattempo che non si possano affrontare. I pensieri di Marco Aurelio sono ancora oggi preziose perle di saggezza e riflessione.


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  • Birley, R. Anthony (2009) Marco Aurelio, la biografía definitiva. Gredos.
  • Aurelio, Marco (2007) Meditaciones. RBA
  • William Irvine: A Guide to the Good Life: The Ancient Art of Stoic Joy. Oxford University Press, 2008.

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