Maurice Hilleman, uomo che continua a salvare vite

Alcuni si riferiscono a Maurice Hilleman come al "padre" dell'umanità. È così chiamato perché il suo lavoro ha aumentato considerevolmente l'aspettativa di vita degli esseri umani. Tuttavia, il suo nome non è molto conosciuto.
Maurice Hilleman, uomo che continua a salvare vite
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2023

La maggior parte di noi vive grazie a Maurice Hilleman pur non sapendolo. Nessun altro scienziato ha contribuito ad aumentare l’aspettativa di vita umana quanto questo microbiologo, proveniente da una famiglia molto umile.

Hilleman sviluppò importanti vaccini contro la parotite, il morbillo, la polmonite, la varicella e l’epatite B per un totale di ben 40 malattie. Non esiste un altro ricercatore con un simile record. Eppure, il suo nome non è molto conosciuto, anche nell’era dell’informazione digitale.

“Penso che i vaccini dovrebbero essere considerati la tecnologia dell’opportunità del 20° secolo.”

-Maurice Hilleman-

Quelli di noi che hanno accesso alle cure mediche devono sottoporsi a una serie di vaccini fin dalla nascita. Molti di loro sono stati sviluppati da Maurice Hilleman.

Chi lo conosceva lo descriveva come un “vecchio brontolone”, ma anche vivace e divertente. Soprattutto, però, era un uomo incredibilmente impegnato e dedito.

Vaccino a una bambina.

I primi anni di Maurice Hilleman

Maurice Hilleman nacque nel Montana il 30 agosto 1919. La madre e la sorella gemella morirono durante il parto e lui divenne il più giovane di otto fratelli in una famiglia di umili contadini che lavoravano nelle loro proprietà per sbarcare il lunario.

Come i suoi fratelli, Maurice svolgeva mestieri agricoli, in particolare allevava polli. Anni dopo, dirà che questo lavoro gli servì enormemente nella sua ricerca futura, dato che molti dei vaccini includono uova o alcuni dei loro componenti come base.

La sua famiglia era luterana, pertanto fu scandalo quando fu sorpreso a leggere L’origine delle Specie di Charles Darwin. Si trattava di un’opera proibita, fruibile solo per gli atei.

Tuttavia, il fratello maggiore non interpretò questo episodio come negativo, bensì come speranzoso. Per questo motivo, incoraggiò e aiutò Maurice Hilleman ad andare all’università.

Maurice Hilleman, un genio in divenire

Maurice Hilleman fu uno studente favoloso sempre con ottimi voti. Vinse inoltre una borsa di studio per conseguire il dottorato all’Università di Chicago. Lì si laureò in microbiologia nel 1941.

Hilleman si fece riconoscere quando riuscì a sviluppare un vaccino contro l’encefalite giapponese. Durante la seconda guerra mondiale, la malattia affliggeva i soldati americani nel Pacifico. Più tardi, andò a lavorare in un centro di ricerca dell’esercito e lì creò una nuova pietra miliare.

Insieme a uno dei suoi colleghi, fu in grado di rilevare un focolaio di influenza a Hong Kong. Grazie a una delle sue scoperte, la “deriva genetica”, fu in grado di progettare un vaccino per contrastare il virus.

Sarebbe potuta diventare una pandemia, ma grazie a Maurice Hilleman la situazione fu tenuta sotto controllo. Nonostante ciò, più di 69.000 americani morirono a causa di questa malattia.

Merck e la consacrazione

Nel 1957 Maurice Hilleman iniziò a lavorare per la società farmaceutica Merck. Molti credono che la scarsa visibilità mondiale che ottenne sia dovuta proprio alla sua associazione con quell’azienda, piuttosto che alla vita accademica. Comunque sia, in quel settore, Hilleman sviluppò la maggior parte dei suoi vaccini.

Uno dei più importanti, quello degli orecchioni (o parotite epidemica), ha una storia molto particolare. Hilleman sposò un’infermiera ed ebbe due figlie. La maggiore, Jeryl Lynn, si ammalò di parotite a 5 anni.

Il padre prese un campione per la cultura e, grazie a esso, sviluppò questo famoso vaccino, che probabilmente tutti noi abbiamo fatto da piccoli.

Maurice Hilleman era molto scrupoloso nel suo lavoro. Supervisionò e controllò personalmente ogni fase dello sviluppo di un nuovo vaccino. Forse è proprio per questo che ebbe la reputazione di essere esigente, irascibile e narcisista.

Medico con vaccino.

Un riconoscimento mondiale che non arrivò mai

Si dice che Maurice Hilleman sia stato particolarmente orgoglioso del vaccino per l’epatite B. Si stima che abbia ridotto la mortalità del 95%, almeno negli Stati Uniti, anche se è attualmente usato in ben 150 paesi. Questo riempì di soddisfazione il grande ricercatore.

Il vaccino fu anche il primo a prevenire il cancro negli esseri umani, in particolare il cancro al fegato. Il grande sogno di Maurice Hilleman era quello di sviluppare un vaccino contro qualsiasi cancro. Gli esperti dicono che lo raggiunse, in parte, quando elaborò il vaccino contro la malattia di Merke.

Il suo prestigio nel mondo della scienza è innegabile. Per questo motivo svolse diversi incarichi e fu persino consigliere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, la fama di massa non arrivò mai per lui, nonostante i suoi impressionanti contributi.

Si ritirò dalla Merck a causa di un pensionamento forzato. Anche se continuò a lavorare sui suoi vaccini fino alla sua morte, nel 1985, all’età di 85 anni. Gli sopravvivono la moglie, due figlie e cinque nipoti.


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  • Tuells, J. (2010). Maurice Hilleman (1919-2005), el hombre que inventaba vacunas. Vacunas, 11(1), 37-43.

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