Microbiota, stress e ansia: quale relazione?

Lo stato del microbiota influisce direttamente sui livelli di ansia e stress. Presentiamo le ultime scoperte in merito in questo articolo.
Microbiota, stress e ansia: quale relazione?
Montse Armero

Scritto e verificato la psicologa Montse Armero.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Microbiota, stress e ansia sono molto più correlati di quanto possa sembrare a prima vista. In un primo momento, si potrebbe pensare che alti livelli di stress o ansia non abbiano nulla a che fare con l’equilibrio del microbiota. Tuttavia, c’è una diretta connessione tra questi due elementi.

Dall’inizio del XXI secolo il microbiota e la sua composizione genetica, il microbioma, sono stati studiati su larga scala. Ciò si deve alla scoperta del ruolo determinante del microbiota nello sviluppo delle malattie moderne.

Uno squilibrio dello stesso mantenuto nel tempo, noto come disbiosi intestinale, predispone la persona a sviluppare molteplici malattie. In questo articolo analizziamo i motivi.

Batteri intestinali.

In che modo ci colpisce il microbiota?

Il microbiota è l’insieme di batteri e microrganismi presenti in un habitat. Per descrivere il modo in cui il microbiota colpisce gli organismi, alcuni anni fa Eugene Rosenberg ha proposto la teoria ologenomica dell’evoluzione.

Secondo lo studioso, tutti gli esseri viventi stabiliscono una relazione simbiotica con i microrganismi che ospitano. L’organismo umano ospita il microbiota e ciò prende il nome di olobionte.

L’ologenoma sarebbe la somma delle informazioni genetiche di un essere vivente unite a quelle del microbiota che lo popola; entrambi si influenzano a vicenda. In molte occasioni, di fatto, l’informazione genetica del microbiota ha un ruolo determinante, persino maggiore di quello dell’organismo stesso. In seguito a ciò, il microbiota ha un’influenza determinante sullo stato di salute.

Come sono correlati microbiota, ansia e stress?

Una volta evidenziato il ruolo del microbioma, possiamo iniziare a capire perché è strettamente correlato all’ansia. Lo stato dei batteri presenti nel nostro intestino si ripercuote su numerosi sistemi del corpo, tra cui il sistema nervoso centrale.

Gli studi di quest’ultimo decennio spiegano che il microbiota produce alcuni dei neurotrasmettitori più importanti per l’attività cerebrale. Questi includono cortisolo, noradrenalina, serotonina, dopamina, GABA e acetilcolina, i quali svolgono un ruolo fondamentale a livello comportamentale.

La via di comunicazione tra il microbiota intestinale e il sistema nervoso centrale è l’asse intestino-cervello. Attraverso questo asse, il microbiota intestinale trasmette informazioni al sistema nervoso centrale.

In caso di disbiosi intestinale, il segnale trasmesso genera molteplici reazioni nell’organismo, tra cui uno stato pro-infiammatorio, aumento dello stress ossidativo e degenerazione cellulare.

Numerosi autori ritengono che la disbiosi intestinale favorisca lo sviluppo di disturbi come ansia, stress o depressione. Al momento sono in corso ricerche su come ridurre i sintomi associati attraverso il recupero dell’equilibrio intestinale.

Il ruolo di prebiotici e probiotici nell’ansia e nello stress

Lo studio del Dottor Bruce Stevens (Stevens et al., 2018) indica che i pazienti con ansia cronica presentano un microbiota intestinale meno diversificato della norma.

In un altro studio di Kim e De la Serre, è stato riscontrato che le persone con stress cronico mostrano un microbiota intestinale alterato.

Alcuni autori, inoltre, ritengono che gli attuali trattamenti per curare l’ansia o lo stress cronico non siano efficaci, suggeriscono quindi altre strategie terapeutiche. Tra queste riequilibrare il microbiota attraverso l’assunzione di prebiotici e probiotici.

Prebiotici

Secondo la FAO (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura), i prebiotici sono ingredienti alimentari che producono cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e apportano benefici all’individuo.

Il loro consumo può aiutare significativamente a migliorare lo stato del microbiota, quindi la salute fisica e mentale. Ma non tutti gli alimenti hanno un effetto prebiotico.

Sono considerati prebiotici gli alimenti resistenti ai succhi gastrici e all’assorbimento intestinale. Inoltre, devono essere fermentati da batteri benefici del microbiota intestinale e devono indurre effetti fisiologici positivi per la salute.

Alcuni alimenti con effetto prebiotico sono ricchi di fibre solubili come pectine, mucillagini o fruttani. Anche le fibre insolubili come l’amido resistente hanno un interessante effetto prebiotico.

Probiotici

I probiotici sono microrganismi vivi che, se consumati in quantità adeguate, esercitano un effetto benefico sulla salute dell’organismo.

Sebbene gli studi predominanti siano principalmente sugli animali, alcuni hanno dimostrato l’efficacia dei probiotici nel trattamento dell’ansia e dello stress.

Per esempio, Mohammad et al. hanno mostrato che le capsule contenenti agenti batterici dello yogurt migliorano l’ansia.

Allo stesso modo, lo studio di Messaoudi et al. ha dimostrato il miglioramento dei livelli di stress e ansia attraverso l’integrazione di una combinazione di probiotici.

Probiotici.

Microbiota, ansia e stress: una relazione a lungo termine

Un numero crescente di studi collega lo stato del microbiota intestinale allo sviluppo di disturbi mentali, come ansia o stress cronico. È vero che non è l’unico fattore che determina la comparsa di questi disturbi; tuttavia, può influenzare l’insorgenza e l’intensità dei sintomi.

Sulla base della ricerca attuale, l’uso di prebiotici e probiotici come trattamento per i sintomi di stress e ansia sembra essere un’opzione terapeutica da prendere in considerazione.

Tuttavia, gli studi su umani sono ancora scarsi, risulta pertanto necessario attendere ulteriori prove scientifiche per determinarne l’efficacia.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bailey, M. Dowd, S.E., Galley, G., Hufnagle, A, Allen, R.G. y Lyte, M. (2011). Exposure to a social stressor alters the structure of the intestinal microbiota: Implications for stressor-induced immunomodulation. Brain, Behavior and Immunity, 25(3), 397-407. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. Recuperado de https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0889159110005295
  • Cepeda-Vidal, V., Mondragón-Portocarrero, A., Lamas, A., Miranda, J.M., Cepeda, A. (2019). Empleo de prebiótico sy probióticos en el manejo de la ansiedad. Farmacéuticos comunitarios, 11(2), 30-40. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. Recuperado de https://www.farmaceuticoscomunitarios.org/es/journal-article/empleo-prebioticos-probioticos-manejo-ansiedad
  • Kim, J.S., de la Serre, C.B. (2018). Diet, gut microbiota composition and feeding behavior. Physiology and Behavior, 192, 177-181. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. doi:10.1016/j.physbeh.2018.03.026
  • Messaoudi, S., Madi, A., Prevost, H., Feuilloley, M., Mania, M., Dousset, X., Connil, N. (2012). In vitro evaluation of the probiotic potential of Lactobacillus salivarius SMXD51. Anaerobe, 18(6), 584-589. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. doi:10.1016/j.anaerobe.2012.10.004
  • Mohammadi, A., Jazayeri, S., Khosravi-Darani, K., Solati, Z., Mahammadpour, N. (2015). The effects pf probiotics on mental health and hypothalamic pituitary-adrenal axis: A randomized, double-blind, placebo-controlled trial in petrochemical workers. Nutritional Neuroscience 19(9), 387-395. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. doi:10.1179/1476830515Y.0000000023
  • Peláez, C. y Requena, T. (2017). La microbiota intestinal. CSIC. Madrid: Los Libros de la Catarata.
  • Rosenberg, E., Sharon, G. y Zilber-Rosenberg., I. (2009). The hologenome theory of evolution contains Lamarckian aspects within a Darwinian framework. Environmental microbiology, 11(12), 2955-2958. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. Recuperado de https://sfamjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1462-2920.2009.01995.x
  • Stevens, B.R., Goel, R., Seungbum, K., Richards, E.M., Holbert, R.C., Pepine, C.J., Raizada, M.K. (2018). Increased human intestinal barrier permeability plasma biomarkers zonulin and FABP2 correlated with plasma LPS and altered gut microbiome in anxiety or depression. Gut, 67(8), 1555-1557. [fecha de consulta 30 de noviembre de 2020]. Recuperado de http://dx.doi.org/10.1136/gutjnl-2017-314759

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.