Midnight in Paris, vivere in un sogno
Midnight in Paris è un film girato in modo straordinario e che ha conquistato il cuore di molti spettatori. Diretto dall’affermato regista Woody Allen, ha vinto l’oscar per la migliore regia e ha ricevuto diverse nomination per altri premi. Midnight in Paris è un’occasione unica per vedere riuniti grandi attori.
Da Tom Hiddleston a Kathy Bates, passando per Marion Cotillard, gli amanti del cinema troveranno in questa pellicola molti dei loro attori preferiti. I fanatici dell’arte e della letteratura, inoltre, avranno l’occasione di riscontrare diversi dettagli sulle opere e sulla vita di grandi rappresentanti della cultura.
Girato a Parigi, la città delle luci, Midnight in Paris è un incredibile prodotto dal punto di vista visivo. Giochi di luci e ombre trasformano una contemporanea Parigi in una Parigi del 1920. Il film ricrea molti luoghisimbolo degli anni ’20, in cui si riunivano grandi pensatori e artisti. Indubbiamente, Midnight in Paris vi farà venir voglia di fare le valigie e volare direzione Francia.
Midnight in Paris, la trama
Gil Pender è uno scrittore Hollywoodiano. Sebbene il suo lavoro gli abbia permesso una certa prosperità economica, questo non è abbastanza per il suo spirito. Gil desidera di più, qualcosa che non ha ancora trovato. Quando con la moglie fanno un viaggio a Parigi, Gil ha il desiderio di vivere la città in modo romantico. Camminare lungo i ponti, bere vino sotto le stelle… Tuttavia, sua moglia Inez ha altri piani.
Una notte, quando Gil esce per una passeggiata notturna, Parigi gli regala un’incredibile opportunità. In qualche magico modo, Gil viene trasportato nella Parigi degli anni ’20. Lì, conoscerà tutti i grandi artisti del momento. Nascerà un’amicizia con Hemingway e conoscerà Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Midnight in Paris, l’idealizzazione di un sogno
Mentre si trova negli anni ’20, Gil vive un sogno che non avrebbe mai immaginato di poter vivere. Da sempre desidera conoscere di persona gli artisti che ammira. Già molto prima del suo “viaggio nel tempo”, Gil aveva idealizzato gli anni ’20, quelli che custodiva come un’epoca dorata.
Immagina quest’epoca come il periodo di massimo splendore per le arti, la letteratura, la cultura in generale. In quest’epoca fantastica, Gil conosce una donna lo conquisterà: Adriana. Si innamora di lei e di quello che rappresenta: la vita culturale dell’epoca che idealizza. Tuttavia, Gil si rende conto di star vivendo un’illusione solo quando lui e Adriana vengono trasportati nel passato.
Così come in un primo momento era riuscito ad arrivare negli anni ’20, Adriana e Gil vengono spediti nel 1890. Lì, conosceranno Toulouse-Lautrec, Paul Gauguin ed Edgar Degas. Quando Adriana confessa che si tratta della sua epoca preferita, i tre pittori ridono in modo sprezzante. I tre pensano che l’epoca d’oro abbia avuto luogo molto prima.
Solo in quel momento Gil si rende conto che la sua vita si basa sulla nostalgia. Capisce anche che lo facciamo tutti in qualche modo. E questo perché il presente è confusionario, e abbiamo l’impressione non solo che il passato sia migliore, ma anche più semplice e più felice.
Due tipi di nostalgia
Nel film, Gil Pender sembra vivere due tipi di nostalgia. Il primo è la nostalgia storica, in questo caso si brama un momento passato, che non è stato mai vissuto. Il secondo è quello personale, legato alle proprie esperienze personali e ai propri ricordi.
È il primo tipo di nostalgia a portare Gil a godersi il viaggio nella Parigi del passato. Tuttavia, è la nostalgia personale quella che lo spinge a tornare nel presente.
Paul Bates, a un certo punto del film, dice che la nostalgia non è altro che la negazione del presente doloroso. È bramare un passato (recente o lontano), ed essa insorge quando non si sta bene nel presente.
La nostalgia può essere interpretata come un meccanismo di difesa che permette di negare le brutte esperienze (almeno temporaneamente). In realtà, si tratta di una fantasia, in genere idealizzata. D’altra parte, la nostalgia può essere superata solo se ammettiamo di averla idealizzata.
Bisogna analizzare l’epoca che bramiamo come un periodo che ha avuto anche aspetti negativi. Così Gil riesce a riconoscere che gli anni ’20 hanno avuto i loro momenti negativi, e che il presente non è sempre così brutto.
Ritorno al presente
Midnight in Paris non ritrae la nostalgia solo come un sentimento dalla valenza negativa. Allen ci rileva che il passato non è altro che una fantasia. Allo stesso tempo, ci offre in esso una piccola via di fuga.
Non c’è alcun vantaggio nel vivere ancorati a epoche ormai passate. Possiamo invece trasformare le nostre vite e avvicinarci a ciò che più ci soddisfa, ciò che è presente nelle nostre fantasie.
Nel caso di Gil, egli decide di far ritorno al presente; resta a Parigi e inizia la sua nuova vita di scrittore. Le fantasie e la nostalgia possono aiutarci a individuare quegli aspetti con cui non ci sentiamo a nostro agio. Basterà individuarli per cambiare la rotta della nostra vita, in direzione di ciò che desideriamo davvero.