Nodo gordiano, la capacità di affrontare la vita

A volte la vita ci intrappola dentro dei nodi gordiani tanto complessi quanto angoscianti. Per liberarci, non dobbiamo far altro che rifuggire i vecchi schemi mentali e adottare nuovi approcci che ci consentano di affrontare le avversità in modo creativo e stimolante.
Nodo gordiano, la capacità di affrontare la vita
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La leggenda del nodo gordiano suggerisce un’interessante metafora su cui riflettere. A volte la vita ci mette a dura prova, trascinandoci in situazioni che rendono la realtà confusa e caotica. I nodi gordiani impediscono alle idee di fluire liberamente, aumentano l’ansia, la paura e la preoccupazione, intensificando queste sensazioni negative fino a travolgerci in un labirinto personale molto complesso da cui è difficile venir fuori.

In questi momenti, spesso non facciamo altro che ripetere gli stessi modelli di comportamento che complicano ulteriormente la situazione. I nodi diventano più fitti e la sofferenza aumenta. Al contrario, la cosa più appropriata da fare in questi casi è usare il pensiero laterale.

In altre parole, fare uso della creatività, di una spontaneità piena di energia e ottimismo. Si tratta senz’altro del modo migliore per tagliare i fili che ci intrappolano nell’infelicità.

Alcune fasi e circostanze sono complicate come un nodo gordiano. Tuttavia, essere in grado di reagire con la stessa risoluzione di Alessandro Magno può essere di grande aiuto. In questo articolo, raccontiamo questa bellissima leggenda greca che mostra nuove e interessanti prospettive.

Portategli il discorso su argomenti,
che richiedano acume e sottigliezza,
vi saprà sciogliere il nodo gordiano.

-William Shakespeare, Enrico V

Il nodo gordiano e l’oracolo di Frigia

Nella sua opera Vite parallele, Plutarco, il famoso storico greco, ci racconta una curiosa storia sul giovane re di Macedonia, Alessandro Magno. Si tratta di una leggenda tanto curiosa quanto insolita ambientata nell’antica città di Frigia, nell’odierna Turchia.

Un antico oracolo predisse che colui che sarebbe stato il vero re avrebbe varcato le porte dell’Oriente. Il segnale sarebbe stato un corvo, un oscuro animale che, vedendo il vero eroe varcare la soglia, si sarebbe subito posato sulla sua spalla.

Così fu: un umile pastore, Gordia, attraversando la porta con il suo carro di buoi, venne toccato dalla fortuna quando un corvo si posò sul suo giogo e il popolo lo incoronò immediatamente re. Gordia sarebbe stato il padre del famoso re Mida.

Quasi senza sapere come, dopo quell’incoronazione accadde qualcosa di tanto strano quanto contraddittorio. Nessuno riusciva a togliere il giogo che legava i buoi al carro del nuovo sovrano. In quel momento, l’oracolo di Frigia parlò di nuovo per annunciare che chiunque avesse sciolto il nodo del carro di Gordia avrebbe dominato tutta l’Asia.

Alessandro Magno, un leader con una nuova mentalità

Il carro, legato all’estremità della ruota, rimase sull’acropoli gordiana per circa 5 secoli senza che nessuno riuscisse a sciogliere quel temibile e contorto nodo. C’era chi escogitava sofisticate strategie per risolvere l’inspiegabile enigma del nodo gordiano.

Gli sfortunati lasciavano il tempio frustrati, arrabbiati con se stessi e con gli dei capricciosi artefici di quel piano. Finché una mattina, il giovane Alessandro Magno varcò le porte di Frigia. Conoscendo la leggenda, si diresse subito verso il tempio per affrontare la sfida accompagnato dai suoi uomini.

Alessandro Magno guardò il nodo gordiano per qualche istante. Provò a scioglierlo, cercando il punto debole di quell’intricato groviglio di corde, proprio come avevano fatto gli altri prima di lui. Pochi secondi dopo, estrasse la spada e con un taglio netto e preciso tagliò il nodo liberando il giogo.

Metafora del nodo gordiano: la tristezza favorisce l’immobilità, la gioia osa innovare

La leggenda del nodo gordiano suscita riflessioni molto interessanti. La prima riguarda l’importanza di avvalersi di un approccio mentale più aperto, creativo e innovativo.

Significa adottare un pensiero laterale che ci consenta di contemplare soluzioni alternative per lo stesso problema, quando gli altri lo affrontano in modo simile. La reazione di Alessandro Magno potrebbe sembrare alquanto radicale, ma si rivelò comunque la via d’uscita più efficace.

D’altra parte, vale la pena di considerare un altro approccio in termini cognitivi. Quando ci muoviamo per il mondo con la tristezza sulle spalle, portiamo con noi pensieri simili, la stessa concentrazione mentale. È difficile vedere altre opzioni quando proviamo disagio, frustrazione e persino angoscia.

A volte l’opzione migliore per sciogliere un nodo gordiano è operare un cambiamento. Spesso le opzioni più semplici sono quelle più brusche, come fare un viaggio, scappare o mettere da parte gli impegni e gli obblighi quotidiani per iniziare un’altra fase della nostra vita, che ci infonda una sensazione nuova e costruttiva: la gioia.

La gioia è l’emozione più produttiva, perché ci fa vedere i problemi da un altro punto di vista e ci consente di trovare nuove risposte alle nostre domande. Tutto questo, allo scopo di liberarci finalmente da quel fardello che ci teneva ancorati al malessere.

In fondo, sciogliere il nodo gordiano che ci rallenta e ci impedisce di sviluppare il nostro potenziale dipende solo da noi e dal nostro atteggiamento.


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