Non chiudere una relazione stabile

Il vincolo sentimentale può affievolirsi fino a far comparire crisi e problemi. Ciò nonostante, non sempre chiudere una relazione stabile è una buona soluzione.
Non chiudere una relazione stabile
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Nessuna relazione di coppia è solida al punto da non subire qualche scossa ogni tanto; instaurare un rapporto profondo è un’ardua impresa, per questo non si dovrebbe chiudere una relazione stabile alla comparsa dei primi problemi.

Con questo non vogliamo dire che una relazione vada mantenuta a ogni costo. Vogliamo piuttosto evidenziare l’importanza e il valore di un legame stabile, purché salutare. In questi casi vale la pena combattere, soprattutto nei momenti di crisi. Vediamo in questo articolo quando non conviene chiudere una relazione stabile.

“Il primo dovere dell’amore è ascoltare”.
-Paul Tillich-

Sempre se possibile, il consiglio è di non porre fine a una relazione stabile. Per quanto in una coppia vi sia amore, è normale chiedersi se basta. Ma prima di commettere un passo falso, è importante riflettere su cinque aspetti che evidenziano un legame valido e salutare.

5 motivi per non chiudere una relazione stabile

1. Benessere mentale

Le evidenze scientifiche mostrano che una relazione stabile è sana per il corpo e per la mente. Secondo alcuni studi, la convivenza di coppia previene perfino problemi come depressione o ansia.

Chi ha un vincolo amoroso solido è anche meno propenso a soffrire di malattie. Studi condotti in diverse parti del mondo mostrano che le persone legate da un vincolo sentimentale sono più longeve. Godono, di fatto, un sistema immunitario più robusto e sono meno propense ad ammalarsi.

Coppia felice che si abbraccia.

2. Il costo emotivo di una separazione è molto alto

Un altro motivo per non chiudere una relazione stabile è l’alto costo emotivo, fisico e sociale di una separazione. Per quanto all’interno della coppia esistano dei problemi, la rottura porta con sé una marea di emozioni difficili da gestire. Se poi ci sono dei figli di mezzo, queste emozioni negative finiranno per travolgere anche loro.

Gli studi indicano che le donne divorziate tendono a sviluppare un maggior numero di malattie fisiche. Gli uomini, dal canto loro, tendono invece a deprimersi. In entrambi i casi, molto spesso compare quello che viene definito “stress tossico”. Il dolore per la separazione obbliga a un grosso investimento in temrini di energia emotiva.

3. Tutte le relazioni hanno delle crisi

La maggior parte delle coppie fatica a valutare in modo obiettivo la gravità di una crisi, data l’intricata quantità dei sentimenti coinvolti. La certezza è che, per quanto una relazione possa basarsi su un legame sentimentale fortissimo, tutte le coppie ogni tanto hanno delle crisi.

L’amore non è un sentimento lineare; si intensifica e si indebolisce in funzione di molti fattori associati a circostanze individuali ed esterne. Per esempio, quanto più c’è amore, tanto più si è più sensibili a comportamenti e atteggiamenti del partner. Per questo ogni crisi deve essere valutata in modo sereno e dettagliato.

4. Motivi per non chiudere una relazione stabile: la fine dell’innamoramento non è la fine dell’amore

Spesso le relazioni durano fin quando resiste la fase dell’innamoramento. Idealizzare troppo l’amore porta a pretendere dal rapporto soddisfazioni e momenti di felicità che sono ottenibili solamente in momenti specifici, spesso durante l’innamoramento.

Il problema di molte coppie è che spesso oscillano tra un’idealizzazione dell’innamoramento e un freddo cinismo carnale. Per riassumere, o c’è l’amore romantico o c’è l’aspetto sessuale.

Nessuno di questi due estremi è consigliabile. L’affievolirsi delle illusioni romantiche non dovrebbe essere un motivo sufficiente per chiudere una relazione stabile.

Coppia in una relazione stabile.

5. Accettare un compromesso è salutare

Molte persone danno alla parola “compromesso” un’accezione negativa, forse perché la ritengono sinonimo di “costrizione”, ma non è. Secondo la sua etimologia, il compromesso è un “accordo raggiunto fra due parti in seguito a reciproche concessioni”.

I compromessi sottintendono dei doveri assunti volontariamente dalle persone in causa. Doveri stabiliti in funzione di un vero e proprio patto tra le parti. Questo patto si può chiamare matrimonio, unione libera, relazione aperta o in qualsiasi altro modo. Saranno i partner a deciderlo.

Adeguarci al compromesso ci offre un punto di riferimento, una strada da seguire durante la nostra relazione. Il prezzo di questa stabilità è quello indicato prima, l’assunzione di alcuni doveri.

Quando non è consigliabile chiudere una relazione stabile

Se c’è ancora amore (nonostante sia finito l’innamoramento) e la relazione si mantiene entro certi limiti, il consiglio è di non porre fine a una relazione stabile. L’ira, l’orgoglio o le false aspettative altro non sono che eccezioni.

La vita vera è fatta di amori imperfetti, ma solidi, che fatichiamo a costruire e che dovremmo custodire gelosamente. Tenetelo a mente.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Testor, C. P., Pujol, M. D., Vidal, C. V., & Alegret, I. A. (2009). El divorcio: una aproximación psicológica. Universidad Ramon Llull, 2, 39-46.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.