Non posso o non voglio?

Non posso o non voglio?

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre, 2015

“In questo momento non riesco a prendere una decisione. Non posso”. Forse più di una volta avete sentito qualcuno pronunciare queste parole o forse siete stati proprio voi a dirle, bloccati da un muro invisibile che vi impedisce di decidere e di andare avanti. Di andare incontro al cambiamento.

“Non so se devo lasciare il mio partner”. “Forse dovrei cambiare qualcosa nella mia vita, ma ora non posso”. “So che dovrei parlare con questa persona e dirle tutto quello che sento, ma non posso. Non ho il coraggio”. Cosa si nasconde dietro a questa profonda indecisione? La nostra vita quotidiana si snoda attorno ad un’infinità di insicurezze che in maggiore o minor misura la rendono più o meno facile.

Oggi vogliamo parlarvi proprio di questo, in particolare della responsabilità personale ed emotiva che tutti dovremmo sviluppare adeguatamente. A volte non è facile, ma con un po’ di forza di volontà possiamo farcela e dimostrarci coerenti con le nostre decisioni.

La differenza tra “non posso” e “non voglio”

Di sicuro conoscete almeno una persona che quai tutti i giorni pronuncia queste parole: “non posso”. La invitate ad uscire, parlate assieme dei suoi problemi e quando suggerite che forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa, quella persona vi risponde ancora una volta: “non posso”.

Cos’è che porta una persona a dire “non posso”? Se pronunciamo queste due parole, ci esimiamo da qualsiasi responsabilità. È un modo per limitarci. Grazie alla nostra voce, innalziamo delle barriere immense nel campo di battaglia che è la vita. E ci arrendiamo.

Se non controlliamo la situazione, smettiamo di essere responsabili di ciò che ci circonda. Un “non posso” significa lasciare nelle mani di nessuno le redini della nostra vita, delle nostre circostanze e dei nostri problemi. Ed è davvero terrificante. Facciamo un semplice esempio, che forse vi sarà familiare: “non posso lasciare il mio fidanzato, so di non amarlo più, ma stiamo insieme da tanto tempo e non posso fargli questo”.

Dove vanno a finire, quindi, la nostra autostima, la nostra coerenza e la nostra integrità? Se non siamo coerenti con i nostri sentimenti e con le nostre emozioni, perdiamo gran parte di ciò che siamo. E con il tempo apparirà anche la frustrazione, tanto intensa da ferirci, da svuotarci completamente. Senza dimenticare che forse potremmo far male anche ad altre persone.

La responsabilità emotiva

Adesso supponiamo una cosa, cosa succederebbe se invece di dire “non posso”, dicessimo “non voglio” o “io voglio”? In questo caso stiamo ammettendo l’esistenza di una scelta. C’è fermezza e determinazione. C’è coraggio e voglia di cambiamento. Questa è la responsabilità emotiva, un esercizio sano che ci permette di essere coerenti con quanto proviamo o facciamo. Siamo responsabili dei nostri sentimenti e agiamo di conseguenza, senza far male a nessuno, tanto meno a noi stessi.

La responsabilità emotiva è un pilastro fondamentale dell’autostima e della felicità. Non allontaniamo i nostri sentimenti, ma li accettiamo e corriamo il rischio di prendere decisioni che li appoggino. Agiamo in maniera coerente e coraggiosa.

Sarete tutti d’accordo che non sempre è facile agire in base alle proprie emozioni. La vita è un labirinto complesso in cui dobbiamo destreggiarci con più persone e più situazioni. Ma vale la pena sviluppare, sempre che sia possibile, una vera e sincera responsabilità personale ed emotiva.

Per fare questo, vi suggeriamo una piccola strategia. È molto semplice. Consiste nell’annotare i problemi che avete in questo momento, scrivendo prima “non posso” e poi “non voglio”. Una volta fatto, chiedetevi come vi fanno sentire davvero quelle parole e se definiscono quello che provate. Vi facciamo un esempio:

“Non voglio più stare con il mio ragazzo, ma non posso lasciarlo. Non ho il coraggio”—————— “Non voglio lasciare il mio ragazzo” (È la verità?).

“Non posso viaggiare in aereo, mi fa paura”——————”Non voglio viaggiare in aereo” (È la verità?).

“Il mio collega di lavoro mi infastidisce. Ma non possono dirglielo”——————”Non voglio dirglielo” (È la verità?).

“Non posso affrontare le mie emozioni”——————”Non voglio affrontare le mie emozioni” (È la verità?).


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