Ormesi, ovvero perché piccole dosi di stress sono salutari

Perché assumere un dosaggio più basso dell'antibiotico che il medico ci ha prescritto può essere controproducente? Perché se l'attività fisica produce grandi quantità di radicali liberi, finisce per favorire l'invecchiamento? Ne parliamo in questo articolo!
Ormesi, ovvero perché piccole dosi di stress sono salutari
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

L’ormesi è un principio evolutivo secondo cui l’esposizione a piccole dosi di un agente nocivo o tossico attiva la capacità del corpo di adattarsi a dosi più elevate dello stesso stimolo. Come si suol dire, “ciò che non uccide fortifica”.

Il concetto di ormesi, finora, è applicabile a diversi stimoli negativi. È noto che è un principio che funziona con veleni, calore, radiazioni, antibiotici, metalli pesanti, ossidanti, esercizio fisico e restrizione alimentare, tra gli altri. Tutti questi elementi generano stress nel corpo, ma a basse dosi diventano una sorta di antidoto ai danni.

Il tema dell’ormesi genera ancora accesi dibattiti tra gli scienziati e non tanto per la sua validità, quanto per la sua portata. La verità è che questo stesso principio è applicabile allo stress psicologico. Ciò significa che lo stato reiterato ci preparerebbe ad affrontare con maggior successo situazioni altamente stressanti.

In questo consiste l’hormesis, parola che deriva dal greco e significa ‘stimolare’. Una dose elevata di quasi tutto uccide, ma una dose bassa è più salutare di zero.

-Dario Pescador-

Uomo con stress da lavoro
Il processo di ormesi spiega perché la dose di stress, e non lo stress stesso, produce determinati effetti.

Una storia sull’ormesi

Il concetto di ormesi in quanto tale è nuovo, ma è un principio intuito da tempo. La seguente storia lo conferma. Il re Mitridate il Grande, che regnò sul Ponto un secolo prima della nostra era, era un esperto di veleni.

Fin da giovanissimo iniziò a provare veleni di ogni genere, in piccolissime quantità. Non fu l’unico a svolgere questa pratica, ma divenne uno dei più famosi. La verità è che quando fu sconfitto da Pompeo, in quella che sarebbe stata la sua ultima battaglia, tentò di suicidarsi con del veleno, ma non ci riuscì. Ecco perché dovette chiedere a un mercenario di trafiggerlo con la sua spada.

L’aneddoto divenne così famoso che oggi questa pratica è nota come “mitridatismo”. In paesi come il Brasile e l’Australia, alcune persone hanno raggiunto la completa immunità ai veleni di serpenti e altre vipere seguendo la stessa procedura di Mitridate. Questa è la prima prova che l’ormesi è una realtà.

Ormesi: una questione di metodo

L’approccio che è stato imposto contro l’esposizione ad agenti o situazioni tossiche è quello di evitare di farlo. Tuttavia, il principio dell’ormesi contraddice questo postulato. Gli esempi in tal senso sono molti. Uno di questi è quello delle persone dipendenti dall’eroina. Per chi non lo è, una dose di soli 200 millilitri è letale. Coloro che consumano regolarmente questa sostanza tollerano fino a tre volte quella dose.

Qualcosa di simile si è visto tra i sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, come indica uno studio. Quelli vicini al punto di impatto furono uccisi, gravemente mutilati e svilupparono il cancro negli anni successivi. D’altra parte, coloro che erano lontani da quel punto hanno avuto meno casi di cancro rispetto ai giapponesi in generale.

Tutto questo ci porta alla vecchia tesi di Paracelso: “tutto è veleno e niente è veleno, solo la dose fa il veleno”. Allo stesso modo, a un nuovo presupposto che si sta facendo strada a poco a poco: lo stress fa bene alla salute. La chiave sta nel dosaggio. Se è elevato e isolato, può fare danni. Se è moderato e periodico, sembra generare effetti adattativi.

Giovane giapponese stressato
Lo stress a piccole dosi può essere adattivo.

Quali benefici?

Ci sono pratiche che generano stress all’organismo e, tuttavia, sono salutari. Tra questi, ad esempio, smettere di mangiare per il digiuno intermittente. Allo stesso modo, l’esercizio o lo sbalzo repentino di temperatura (caldo/freddo) che si usa frequentemente nella cura delle ferite.

Secondo alcuni studi, i mitocondri diventano più resistenti all’ossidazione quando aumenta il livello di radicali liberi. Può sembrare contraddittorio, ma la scienza lo ha dimostrato. Ecco perché l’esercizio, che provoca stress al corpo, aiuta a rallentare l’invecchiamento.

È importante sottolineare che l’ormesi è efficace solo quando viene applicata la dose corretta di radiazioni, tossine, esercizio fisico, digiuno, ecc. Una dose o una frequenza più bassa è dannosa, così come una più alta. Ciò che è chiaro è che frequenti piccole dosi di stress sono salutari.


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