Paralisi del sonno e terapia MR

La terapia MR è un intervento finalizzato al trattamento della paralisi del sonno. Un fenomeno che di norma tende a causare intensa ansia a causa delle forti sensazioni di mancanza di controllo che scatena.
Paralisi del sonno e terapia MR
Francisco Roballo

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Roballo.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La terapia MR è un intervento pensato per la paralisi del sonno (PS). Questo disturbo è caratterizzato da una involontaria paralisi muscolare e può manifestarsi all’inizio del sonno o al risveglio. Si verifica a causa di un’anomalia nei meccanismi che regolano il ciclo del sonno REM-veglia.

Chi viene sottoposto a questa terapia recupera la coscienza e la percezione sensoriale, ma non la capacità di controllare i muscoli. Questa situazione provoca ansia, paura ed è accompagnata da allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche.

La paralisi del sonno è un disturbo primario del sonno e non ha come causa un’altra malattia psichiatrica, medica o da abuso di sostanze. Il Manuale di diagnosi dei disturbi mentali (DSM IV, 1994) la classifica come una parasonnia, visto che è un disturbo che colpisce la qualità e la durata del sonno.

Questo fenomeno si manifesta tra la fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno e la veglia. Secondo la Classificazione Internazionale dei Disturbi del Sonno, può manifestarsi sia in modo isolato che in forma cronica. Per questo motivo il suo sviluppo può essere legato a fattori pienamente circostanziali.

La terapia MR

Caratteristiche principali della paralisi del sonno

Durante la fase REM l’attività elettrica cerebrale è simile a quella della veglia. In tale fase si producono i sogni più complessi ed emotivi. Per un principio di conservazione, i muscoli involontari sono paralizzati. Cambiamenti nella routine del sonno possono alterare il processo di blocco e sblocco dei muscoli.

Quali meccanismi fisiologici sono coinvolti?

Attraverso i neurotrasmettitori GABA e glicina il tono muscolo-scheletrico viene soppresso. In questo modo i neuroni motori del midollo spinale si inibiscono.

Un’anomalia nella sequenza del risveglio fa sì che il soggetto recuperi la coscienza prima della capacità di muoversi e di reagire. Il sistema limbico (emotivo) elabora e interpreta la situazione nel suo insieme.

La sensazione di fuga

Dall’amigdala viene elaborato un principio di risposta basato sull’emozione. Le circostanze più comuni, come stare al buio e senza possibilità di reazione, provocano una rapida reazione negativa.

Per questo motivo i sentimenti più comuni durante la paralisi del sonno sono la paura e il terrore. Questo processo emotivo provoca alterazioni percettive, interpretate come allucinazioni visive, tattili e uditive.

La sensazione di una presenza

Una delle sensazioni più comuni nella paralisi del sonno è quella di essere perseguitati. L’incapacità di muoversi unita all’ansia e all’immaginazione propria del sonno, aumenta le probabilità di una manifestazione visiva.

L’attenzione diventa parziale nell’individuare possibili minacce. Così, la sensazione che qualcuno o qualcosa si trovi accanto a noi, senza avere prove tangibili di tale presenza, è molto comune.

La terapia MR per la paralisi del sonno: smascherare il fantasma

Pochi autori hanno osato formulare un trattamento psicologico concreto. Baland Jalal, docente del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cambridge (Regno Unito) ha proposto nel 2016 la terapia MR (meditazione e rilassamento).

L’autore sostiene che l’aumento contestuale di paura, ansia e angoscia genera un loop di feedback che aggrava l’episodio e il contenuto delle allucinazioni. A partire da ciò, egli elabora il suo intervento basato sui seguenti pilastri:

  • Rivalutazione del significato di episodio: prendere coscienza della natura benigna e temporanea dell’episodio (non c’è morte né paralisi permanente), nonché del significato delle allucinazioni, strettamente associate ai sogni durante la fase REM. Questo serve a dare un significato tutto nuovo agli episodi ed è un passo cruciale per rilassarsi e per mantenere la calma.
  • Distanziamento psicologico ed emotivo: il soggetto deve comprendere che la preoccupazione e la paura non fanno altro che peggiorare e prolungare gli episodi. Inoltre, deve capire che non si tratta di un evento paranormale, bensì di una risposta del suo corpo.
  • Meditazione, attenzione fissa sul mondo interiore: La meditazione è la disciplina cruciale da sviluppare per ottenere un buon risultato. Il meccanismo che aziona la meditazione punta ad avere la meglio sul controllo dell’attenzione, in modo che la persona possa contare su un valido supporto per ignorare le allucinazioni.
  • Rilassamento muscolare: i sintomi fisici, come la paralisi motoria o l’impossibilità di controllare volontariamente la respirazione, funzionano meglio quando vengono ignorati. In caso contrario, possono destabilizzare il processo di concentrazione interno. È necessario mantenere la calma e rilassarsi.
La terapia MR su uomo

La terapia MR per la paralisi del sonno e l’importanza della pratica

La terapia MR per la paralisi del sonno richiede pratica. Il soggetto può replicare la posizione in cui si manifesta la paralisi (solitamente a faccia in su) per fare pratica con i passaggi.

Vista la natura travolgente dell’evento, la pratica prepara il soggetto senza sottoporlo allo stress che può generare una situazione reale.

L’obiettivo è predisporsi a rispondere in modo passivo e a ricreare immagini positive prima dello stimolo minaccioso.

Il rilassamento

Secondo alcuni specialisti come il Dottor Ramachandran, la mancanza o la carenza di sincronismo tra gli arti e il sistema motorio altera il processo multisensoriale. Se quando si cerca di fuggire o di eseguire mentalmente quell’azione non c’è una risposta del corpo, l’autopercezione ne risulta alterata.

Si manifesta, di conseguenza, la sensazione di fluttuare, di provare esperienze extracorporee e immagini poco nitide. Mediante il rilassamento come prima risposta, vengono modificati l’impulso alla fuga e l’alterazione percettiva.

La terapia MR: caratteristiche dell’intervento

Possiamo catalogarlo come un trattamento cognitivo comportamentale. Ha lo scopo di modificare la condotta ed evadere il riscontro negativo. D’altra parte, l’esito dell’intervento è sensibile all’atteggiamento della persona.

In secondo luogo, il suo successo è condizionato – come dicevamo poc’anzi – anche dal livello di controllo dell’attenzione del soggetto. La capacità di concentrazione, insieme all’interpretazione delle sensazioni, si muovono in questo senso. D’altra parte, il modello propone un cambiamento rivolto all’attenzione. Grazie al rilassamento, questa si tramuterebbe in stimoli esterni potenzialmente sgraditi a uno stimolo interno neutro o positivo.

Per quanto curiosa possa risultare l’esperienza della paralisi del sonno, non parliamo di un fenomeno strano. In genere non è di per sé preoccupante, lo sono invece le sue conseguenze, prima tra tutte il livello di ansia che può provocare in noi. In qualunque caso, il consiglio è consultare uno specialista.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.