Pedofilia DOC: sintomi e trattamento

Questo articolo presenta il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) dovuto alla pedofilia, un problema poco conosciuto che viene spesso confuso con una patologia sessuale. Spieghiamo cos'è, gli esami coinvolti e l'uso controproducente di rituali, isolamento e rinforzo negativo. Infine, viene presentato un piano di trattamento, con l'uso dell'esposizione con prevenzione della risposta (ERP) come metodo più raccomandato.
Pedofilia DOC: sintomi e trattamento

Ultimo aggiornamento: 04 settembre, 2021

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo incluso nell’ampio spettro dei disturbi d’ansia. È caratterizzato dalla presenza di pensieri persistenti e intrusivi (chiamate ossessioni) e da rituali o compulsioni il cui obiettivo è l’evitamento dell’ansia che questi pensieri comportano. All’interno di questa etichetta, troviamo anche la pedofilia DOC, di cui parleremo in questo articolo.

Prima di tutto, bisogna precisare che esiste una grande eterogeneità per quanto riguarda le ossessioni e i rituali realizzati. Esiste per esempio una categoria diagnostica all’interno dello spettro ossessivo-compulsivo in cui sono raccolte la tricotillomania, la sindrome di Tourette e il disturbo dismorfico del corpo.

Ci sono anche ossessioni sessuali, tra le quali la pedofilia DOC. In questo caso, la persona soffre di pensieri ossessivi legati all’instaurazione di relazioni sessuali con i bambini o alla possibilità di essere attratti da loro.

Il tratto più caratteristico di questa patologia è l’assenza di eccitazione sessuale o interesse per i bambini in particolare. Pertanto, il problema è postulato come un disturbo ossessivo-compulsivo dovuto alla pedofilia, dove la possibilità e il dubbio di essere pedofili è tremendamente insopportabile per l’individuo.

Questo dubbio porta il soggetto a stabilire comportamenti, compulsioni e rituali, di solito di verifica, trasformando la sua vita in una realtà tortuosa e contorta.

“Ci sono infiniti tipi di DOC, perché ci sono infiniti tipi di paura”.

-R. Lafuente-

Persona con le mani giunte.

Tipi di ossessioni nel disturbo ossessivo compulsivo

Secondo diversi studi, le ossessioni più frequenti possono essere raggruppate in 5 grandi gruppi:

  • Idee di contaminazione.
  • Necessità di verifica o dubbio patologico.
  • Bisogno di ordine o simmetria.
  • Ossessione aggressiva e sessuale.
  • Ossessione di carettere religioso.

A partire da questi, è possibile estrapolare i rituali o le compulsioni più frequenti, che sono direttamente legati alle ossessioni descritte sopra: rituali di pulizia, ordine, ripetizione, accumulo, controllo e compulsioni mentali.

Altri autori come Nardone e Portelli (2015) fanno inoltre riferimento a tre rituali compulsivi: preventivi, propiziatori e riparatori, in cui si potrebbero classificare quelli precedentemente descritti.

Il disturbo ossessivo-compulsivo della pedofilia

La pedofilia DOC è una sottocategoria all’interno dello stesso DOC relativo alle ossessioni sessuali. Si riferisce all’ossessione legata ai pensieri sessuali, alle fantasie e all’orientamento sessuale.

Questo gruppo di persone esprime una preoccupazione preponderante per l’ideazione sessuale, mettendo in discussione la moralità e il significato di avere tali pensieri.

I pensieri sessuali ripetitivi e persistenti possono provocare condizioni secondarie come bassa autostima, risposta sessuale inibita, disturbi dell’umore, senso di colpa oppure odio verso se stessi.

Alcuni temi centrali di questo tipo di disturbo sono: omosessualità, HIV e AIDS, infedeltà, perversioni sessuali, incesto, pedofilia e pensieri blasfemi relativi al sesso e alla religione.

Particolarmente rilevante in questo DOC è la fusione pensiero-azione (TAF, Rachman, 1993), che è definita come un insieme di pregiudizi cognitivi che assumono relazioni causali errate tra i propri pensieri e la realtà.

Questo significa che la persona crede che semplicemente avendo quelle idee, esse possano diventare realtà. Inoltre, pensa che il semplice fatto di avere queste idee la renda ugualmente riprovevole, anche se l’azione non si verifica.

Le ossessioni sessuali che si verificano in questo tipo di persona sono l’opposto delle fantasie della popolazione generale. Mentre quest’ultime producono piacere, sono erotiche e sono innocue, nel caso delle persone con DOC l’ideazione sessuale è sgradevole.

Non vogliono metterle in pratica, ma desiderano eliminare i pensieri; e, va sottolineato, raramente producono eccitazione sessuale.

Il dubbio cartesiano nel DOC da pedofilia

Le ossessioni sessuali sono spesso poste in termini ipotetici: “Ho pensieri ripetitivi su due uomini che fanno sesso, sono un omosessuale? “Pensare a bambini nudi fa di me un pedofilo?”. “Prenderò l’HIV masturbandomi con una prostituta?”.

Essendo poste a partire da un’ ipotesi, è complicato confutare queste idee; infatti, la ricerca di indizi che indichino il contrario può portare a compiere rituali di verifica e a un dubbio senza fine.

Anche se è improbabile che il contenuto delle ossessioni diventi realtà, c’è comunque qualche possibilità (è possibile aver contratto l’HIV stando con una prostituta, per esempio).

Inoltre, le ossessioni sessuali possono essere accompagnate da compulsioni. Se queste sono presenti, possono essere di natura comportamentale o puramente cognitiva, come contare i numeri, ripetere parole “magiche”, e discutere con se stessi sulla validità di questi pensieri intrusivi.

L’aspetto interessante dei comportamenti di controllo del DOC è che non si fermano una volta che l’oggetto è stato controllato, bensì c’è un bisogno impellente di continuare a controllare.

Analisi nel disturbo ossessivo-compulsivo da pedofilia

Una compulsione tipica nel disturbo ossessivo-compulsivo da pedofilia è la ricerca di indizi esterni per dimostrare di non essere pedofili. L’individuo può trascorrere 3 ore al giorno a evocare le singole occasioni in cui si è trovato solo con un bambino senza provare desiderio sessuale.

Riesaminerà la sua storia per convincersi di non essere sessualmente eccitato dai bambini. Quelle ore probabilmente passeranno da 3 a 7 ore fino a quando sfoceranno nelle compulsioni.

Anche se la persona pensa ai suoi problemi, di solito non si espone a essi. Questo significa che la persona con pedofilia DOC evita di frequentare i figli degli amici, studenti, i parchi giochi, ecc.

Questo porta al dubbio che se si recasse in un parco giochi proverebbe attrazione sessuale, motivo per cui non lo fa.

Evita la situazione, atteggiamento che viene rafforzato dall’ansia che smette di provare quando non va al parco giochi. Tale isolamento aumenta il problema.

Uomo con DOC da pedofilia.

Trattamento della pedofilia DOC: ERP

Il trattamento più comune è una combinazione di psicoterapia, terapia comportamentale e trattamento farmacologico. È stato riportato che la psicoterapia è la soluzione migliore per le persone con disturbo ossessivo-compulsivo.

Lo scopo è rispettare i valori del cliente e non cercare di convincerlo che il contenuto dei suoi pensieri è illegittimo.

L’obiettivo è anche quello di far capire al cliente che il contenuto dell’ossessione è irrilevante, concentrandosi sulla topologia dei rituali, lavorando sull’insight, un cambiamento reale e profondo, evitando di far parte delle compulsioni dell’individuo stesso.

La terapia comportamentale si concentra invece sull’esposizione con prevenzione della risposta (ERP). Si cerca di esporre il cliente a tali pensieri intrusivi senza la possibilità di mettere in atto nessuna delle sue compulsioni.

L’ERP si basa sull’idea che le compulsioni siano un tipo di elusione che riduce l’ansia che i pensieri producono, ma vengono anche rinforzate negativamente da quella stessa riduzione dell’ansia. Con l’ERP, anche se l’ansia raggiunge il suo picco massimo perché la persona non può ridurla con i suoi rituali, essa si placherà e si estinguerà. L’obiettivo è quindi quello di rompere la relazione tra la compulsione e l’ossessione.

Quest’ultima alternativa di trattamento, l’esposizione con prevenzione della risposta sembra essere attualmente l’alternativa più supportata dal punto di vista empirico; ovvero quella che ha riscosso più successo nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo da pedofilia.


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  • Gordon, W. (2002). Sexual obsessions and OCD. Sexual and Relationship Therapy, 17(4), 343-354.
  • Nardone, G. y Portelli, C. (2015). Obsesiones, compulsiones, manías. Barcelona: Herder Editorial.
  • O’Neil, S., Cather, C., Fishel, A., Kafka, M. (2005). “Not Knowing If I Was a Pedophile…”. Diagnostic Questions and Treatment Strategies in a Case of OCD. Harvard Review of Psychiatry, 13, 186-196.
  • Rachman, S. (1993). Obsessions, responsibility and guilt. Behaviour Research and Therapy, 31, 149-154.
  • Welch, J., Lu, J., Rodriguiz, R., Trotta, N., Peca, J., Ding, J., Feliciano, C., Chen, M., Paige, J., Luo, J., Dudek, S., Weinberg, R., Calakos, N., Wetsel, W. Y Feng, G. (2007). Cortical-striatal synaptic defects and OCD like behaviours in Sapap3-mutant mice. Nature, 448, 894-900.

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