Perché ci giustifichiamo?

Perché ci giustifichiamo?

Ultimo aggiornamento: 30 luglio, 2015

Spesso ci giustifichiamo quando, mentre abbiamo una conversazione con qualcuno, il nostro discorso versa soprattutto sul dare motivazioni o spiegazioni del perché facciamo o non facciamo qualcosa.

Queste motivazioni o spiegazioni pretendono chiarire le nostre intenzioni o ragioni. Tuttavia, si trasformano in giustificazioni o scuse quando sono eccessive, ovvero quando non ce ne sarebbe bisogno, poiché all’interlocutore non interessano.

A volte le emettiamo persino per stare più tranquilli, poiché ci preoccupiamo di quello che gli altri potrebbero pensare di noi.

In cosa si differenziano le giustificazioni dalle scuse?

Ci  giustifichiamo quando facciamo qualcosa e diamo troppe spiegazioni. Facciamo ricorso alle scuse, invece, quando non abbiamo fatto una cosa e vogliamo che perdonino la nostra mancanza d’azione.

Tuttavia, perché lo facciamo?

Di solito usiamo le giustificazioni o le scuse quando vogliamo mostrare sicurezza oppure vogliamo dare una buona impressione di noi stessi. Ad ogni modo, senza rendercene conto, mostriamo la nostra insicurezza, cercando negli altri la loro approvazione. 

In questi momenti il dubbio, l’incertezza di quello che potrebbero pensare e l’insicurezza ci fanno dimenticare che abbiamo diritto alle nostre personali decisioni, piacciano o meno agli altri. Cerchiamo, quindi, di mascherarle o trasformarle in base al criterio altrui.

Come smettere di farlo?

Per smettere di giustificarci per quello che facciamo o di scusarci per quello che non abbiamo fatto, è importante, prima di tutto, prendere la decisione con sicurezza, ripassando i motivi della stessa, sentendoci sicuri di avere il diritto di scegliere per noi, nonostante il rischio di sbagliarci.

Bisogna essere autentici, se stessi, a prescindere dagli altri; essere totalmente liberi di essere quelli che siamo e riconoscere le nostre opinioni e decisioni, valorizzarci.

Come esporre i propri motivi senza giustificazioni e scuse?

In molte occasioni, di fronte la comunicazione di una decisione presa, è necessario e conveniente esporre i motivi della stessa. In questo caso, esprimere il perché si è presa una decisione non deve essere una giustificazione né una scusa. A tale proposito, bisogna tenere in considerazione:

-Che il motivo sia chiaro, conciso e diretto.

-Andare dritto al sodo, senza giri di parole o spiegazioni.

-Esporre il motivo con sicurezza, forza e come una certezza.

-Non dubitare nell’esposizione, né aggiungere motivazioni incerte.

-Che la spiegazione sia relativa alla propria decisione, quindi interessante per l’altra persona.

Perché giustifichiamo o scusiamo gli altri?

Giustificare o scusare glia altri è qualcosa che facciamo con frequenza quando vogliamo continuare a mantenere l’immagine che abbiamo dell’altra persona oppure quando vogliamo che una terza persona veda in un determinato modo la persona che giustifichiamo .

A volte cerchiamo di mantenere l’immagine di una persona anche se i suoi comportamenti non coincidono con essa. Questo succede perché ne abbiamo bisogno oppure perché ne dipendiamo fisicamente o emotivamente.

Quali conseguenze presenta il fatto di giustificare o scusare gli altri?

La principale conseguenza è che non avremo mai la vera immagine di questa persona, poiché, giustificandola o scusandola, continuiamo a vederla come vogliamo che sia, senza capire chi si cela davvero dietro questa maschera.

Questo ci farà soffrire, perché chi vogliamo che sia, non lo è. La delusione ed il dolore fisico, psicologico ed emotivo è inevitabile, la sofferenza è garantita.

Come smettere di giustificare o scusare gli altri?

Per smettere di giustificare o scusare altre persone, prima di tutto bisogna imparare a smettere di farlo con noi stessi. Questo significa aumentare la nostra autoestima, ovvero sentirci più sicuri e soddisfatti di noi stessi. Di conseguenza, impareremo a conoscere le persone in base ai fatti e ai comportamenti, e non per quello che dicono o per quello che crediamo possano darci.


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