Perdita di memoria da stress: cos'è?

Perdita di memoria da stress: cos'è?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La perdita di memoria da stress è molto più comune di quanto pensiamo. Questa mancanza cognitiva è spesso vissuta con grande preoccupazione e ansia: dimentichiamo appuntamenti, conversazioni, nomi e anche quella cosa importante che dovevamo comprare. Ci risulta difficile conservare le informazioni e persino recuperare i ricordi già consolidati.

Spesso si dice che la memoria è un tesoro che dobbiamo custodire con cura e delicatezza, tuttavia, quando non ne abbiamo più bisogno, viene a mancare. È capitato a tutti. Quando soffriamo di queste perdite di memoria momentanee, a volte persino sconcertanti, spesso le viviamo con una certa paura: sarà il primo segno di demenza?

“Riposa. Un campo che ha riposato dà un raccolto generoso.”

-Ovidio-

Non giungiamo a conclusioni affrettate! Prima di pensare a un deterioramento cognitivo, dobbiamo sapere che circa l’80% delle piccole perdite di memoria quotidiane sono causate da stress. Tuttavia, lungi dal tirare un sospiro di sollievo dopo aver escluso una demenza precoce, è importante prendere in considerazione un fatto: lo stress cronico e i disturbi d’ansia mantenuti nel tempo alterano il funzionamento cerebrale e molte sue strutture.

Il cervello è molto vulnerabile al nostro stile di vita e in particolare a come gestiamo le nostre preoccupazioni e tensioni quotidiane.

Perdita di memoria da stress: perché succede?

A volte lo facciamo, usciamo dal lavoro e torniamo a casa con il “pilota automatico” inserito. Quando superiamo la soglia di casa, ci mettiamo le mani in testa per la rabbia e lo stupore più assoluti: come abbiamo potuto dimenticare di andare a prendere nostro figlio al corso di inglese? Scendiamo di corsa e quando arriviamo alla macchina, ci rendiamo conto che non abbiamo le chiavi.

Il circolo estenuante a cui ci sottopongono lo stress e l’ansia è immenso. Situazioni surreali come questa sono comuni, così come la sensazione che di perdere il controllo della propria vita. Dopo tutto, poche cose possono essere più angoscianti che dimenticare cose importanti nel quotidiano, decisive per sentirci competenti e responsabili in ogni area della nostra vita di tutti i giorni.

Per capire cosa si cela dietro la perdita di memoria da stress, dobbiamo tirare in ballo una vecchia conoscenza, il cortisolo. Questo glucocorticoide secreto dalla ghiandola surrenale viene rilasciato in risposta allo stress. Eccessivi livelli di cortisolo in un dato momento non rappresentano alcun problema, anzi possono migliorare la formazione di nuovi ricordi.

La cosa preoccupante è quando il rilascio di glucocorticoidi si verifica costantemente e per settimane o mesi. A quel punto avremo difficoltà a ricordare i dati e a recuperarne altri già esistenti.

Vediamo quale impatto può avere sul cervello.

Cervello

Effetti del cortisolo sul  cervello

  • Agisce come un agente tossico.
  • L’ippocampo, associato alla memoria e alle emozioni, perde volume.
  • La perdita di memoria da stress è associata anche al fatto che il cortisolo ostacola la corretta circolazione del sangue nel cervello. Riceve meno nutrienti e meno ossigeno, tutto questo ci porta a correre un rischio maggiore di esaurimenti, ictus, ecc. È un dato che dobbiamo tenere in considerazione.
  • Se il rilascio di cortisolo è costante, percepiremo un altro effetto: produrremo meno endorfine e questo si traduce in maggiore malessere, chiara incapacità di godere di quelle attività che in precedenza ci piacevano: lo sport, le risate e i bei momenti con i nostri cari, il cibo…
  • Va notato che il cortisolo influenza anche i cicli sonno-veglia: soffriamo periodi di insonnia o notti con continui risvegli.

Lo stress rilascia l’ormone glucocorticoide, il quale altera la funzione delle cellule e provoca anche la comparsa dell’adrenalina.

Cosa fare per ridurre la perdita di memoria da stress?

Se ci accorgiamo di soffrire di un’insolita perdita di memoria nelle ultime settimane o mesi, è meglio consultare il medico. A volte queste mancanze possono essere associate a una cattiva alimentazione (deficit di vitamina B12 o di vitamina D). Anche l’ipotiroidismo può determinare queste alterazioni cognitive. Per evitarlo, dunque, è consigliabile parlare con professionisti specializzati.

Persona in mezzo a una massa di persone

Una volta esclusi problemi organici, affronteremo il problema nel modo più appropriato: gestendo lo stress. Vediamo alcune strategie.

  • Identificare i fattori di stress. Diventare consapevoli di come reagisce il nostro corpo: tensione muscolare, torcicollo, spalle, mascella, palpitazioni cardiache…
  • Lo stress non si gestisce evitando i punti focali che ci portano via la calma. Si gestisce affrontando gli stimoli minacciosi faccia a faccia, stabilendo priorità, decidendo, prendendo il controllo della propria realtà.
  • Adeguate tecniche di respirazione.
  • Rileggere la nostra realtà: diventare consapevoli di ciò che è davvero importante nella nostra vita, rallentare, apprezzare il presente in un modo più rilassato.
  • Mangiare sano: frutta e verdura fresca, molta acqua, avena, infusi di valeriana, camomilla…
  • Gli integratori a base di magnesio sono eccellenti per proteggere il cervello dagli effetti dello stress.
  • Andare a fare una passeggiata ogni giorno per mezz’ora: ci schiariremo le idee, affronteremo nuove prospettive e miglioreremo la circolazione sanguigna in modo che al cervello arrivi un maggiore apporto di ossigeno e sostanze nutritive.

Per concludere, la perdita di memoria da stress può alterare completamente la nostra vita. Se non affrontiamo il problema alla radice, lo stress accentuerà ulteriormente il problema fino a raggiungere più ambiti: il nostro umore peggiorerà, la nostra motivazione diminuirà… Dobbiamo imparare a rallentare, non cercando sempre di andare più veloce della vita. Nulla è più importante della nostra salute.


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