Persone che sentono, ma non ascoltano 

Esistono persone che sentono, ma non ascoltano. Parliamo di individui che tengono esclusivamente conto del loro punto di vista e che non mostrano alcuna volontà o interesse a capire gli altri. In questo articolo ci concentreremo sulle loro motivazioni - o mancanze - e sulle conseguenze del loro atteggiamento.
Persone che sentono, ma non ascoltano 
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Ci sono persone che sentono, ma pur essendo fisicamente davanti a noi, non ascoltano. E considerato che sentire non equivale ad ascoltare, necessitiamo di questa preziosa capacità per essere ricettivi, non solo ai messaggi dell’interlocutore. Di fatto, ci riferiamo alla capacità che rende possibile leggere i gesti, decifrare le emozioni e tutte le informazioni che usano percorsi alternativi alla parola.

Ammettiamolo, spesso per assenza di novità o la presenza di conflitti irrisolti, ci risulta difficile sostenere conversazioni efficaci e soddisfacenti con le persone che fanno parte della nostra vita.

Sappiamo bene che esistono persone chiuse, impenetrabili, che non si concedono, non prestano attenzione o non vogliono realmente capire. Ma ce ne sono altre che pur sembrando accessibili, e persino vicine, mostrano presto un interesse poco sincero, che si traduce più spesso in una mera e falsa condiscendenza.

Le persone che sentono, ma non ascoltano, che non praticano l’ascolto attivo, non solo generano un alto grado di insoddisfazione. A livello relazionale le conseguenze di questo atteggiamento possono rivelarsi problematiche e persino dannose.

D’altro canto, non dimentichiamo che in ambito professionale, una sana comunicazione è essenziale per raggiungere gli obiettivi e creare un clima soddisfacente per i lavoratori in cui ognuno possa dare il meglio di sé. Ma allora, perché tra noi esseri umani è così difficile ascoltarci come meriteremmo?

“Osserva, ascolta, taci, giudica poco e chiedi spesso.”

-August Graft-

Riunione di lavoro.

Persone che sentono, ma non ascoltano, perché lo fanno?

Niente al mondo sgretola le nostre emozioni quanto il fatto non essere ascoltati quando ne abbiamo bisogno o quando semplicemente stiamo comunicando con qualcuno. Le persone che non ascoltano non sempre hanno il volto di un adolescente o del capo che se ne frega di quello che abbiamo da dirgli. Di fatto, è un fenomeno che si verifica più spesso con le persone a noi più vicine.

Jean-Paul Sartre affermava che l’incomunicabilità, così come il non ascolto, è la fonte di tutte le violenze. In un certo senso, è la causa iniziale di molti dei nostri problemi.

In fondo, coloro che non ascoltano sono destinati all’indifferenza o alla disarmonia che alla lunga genera distanze incolmabili. Vediamo, pertanto, cosa c’è dietro alle persone che ascoltano, ma che non sanno ascoltare.

Bias di conferma e dissonanza cognitiva

Alcune persone ascoltano solo quello che vogliono. Ciò significa, ad esempio, che lo faranno solo quando diremo qualcosa che conferma ciò che loro già sanno, che credono o che danno per scontato. Tutto ciò che non incontra i loro gusti o le loro credenze non sarà preso in considerazione.

D’altro canto, anche la dissonanza cognitiva è un fenomeno ben presente negli errori di comunicazione. Si manifesta più spesso nelle relazioni di coppia: se siamo arrabbiati con il partner, non è importante se quello che dice è giusto. La mente rifiuta le informazioni dissonanti e tenta di rimanere fedele a ciò che prova “se sono arrabbiato con te, non avrai mai ragione; qualunque cosa tu dica”.

Narcisismo: persone che non ascoltano nessun altro se non se stesse

Dietro molte delle nostre frustrazioni legate alla comunicazione, si nasconde la personalità narcisista. È un profilo che non tiene mai in considerazione il punto di vista altrui.

L’unica verità è la sua, e come se non bastasse, qualsiasi conversazione non risulta interessante se lei non è al centro di ogni argomento, aneddoto o riferimento.

Coppia che litiga.

La rabbia trattenuta impedisce l’ascolto

Un altro fattore che conviene prendere in considerazione. Uno dei motivi per cui commettiamo errori nei processi comunicativi è legato alla rabbia trattenuta.

A volte non c’è nemmeno bisogno di essere arrabbiati con l’interlocutore. Una pessima giornata al lavoro, ad esempio, può pregiudicare l’ascolto attivo nei confronti delle persone a noi care. È una realtà di cui bisogna tenere conto.

Persone che sentono, ma che non ascoltano: vogliono dominare la conversazione.

Chi non si è mai imbattuto in questo profilo caratterizzato dall’eccessiva verbosità? Accade spesso e, soprattutto, risulta decisamente frustrante. Sono persone che sentono, ma che pur trovandosi di fronte a noi non ascoltano, perché stanno pensando a quello che dovranno dire. Il loro unico desiderio è prendere il controllo della conversazione e monopolizzare ogni frase. Ciò che abbiamo da dire non è di alcun interesse per loro.

Come comportarsi con le persone che sentono, ma non ascoltano?

Che lo vogliamo o no, le persone che sentono, ma non ascoltano ci saranno sempre. Le incontreremo in quasi tutte le situazioni. L’aspetto realmente complicato, invece, è avere tra i propri cari qualcuno incapace di esserci vicino, di essere empatico e sensibile.

Teniamo conto del fatto che una sana comunicazione è il nutrimento principale della convivenza. Senza di essa, nulla fluisce, niente è autentico, niente può servirci.

Pertanto, se il partner non fa il minimo sforzo per ascoltarci in modo autentico e attivo, bisogna farglielo sapere. Fargli capire, attivamente e passivamente, che dobbiamo e meritiamo di essere ascoltati, capiti.

Se non vediamo cambiamenti, la cosa migliore da fare è lasciarlo andare, per il nostro benessere e la nostra salute. La sordità emotiva in tema di comunicazione porta con sé gravi conseguenze. Cerchiamo di proteggerci.

In tal senso, è bene lavorare ogni giorno per mantenere una comunicazione corretta e soddisfacente in ogni ambito sociale. Offrire il buon esempio, promuovere il dialogo empatico e porre i giusti limiti a coloro i quali non sono disposti a praticarlo.


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