Peter Gøtzsche e la sua critica agli psicofarmaci

Alla luce delle sue minuziose ricerche, Peter Gøtzsche ha denunciato pratiche poco etiche e rischiose legate alla produzione farmaceutica. Pur avendo scatenato numerose polemiche, le sue dichiarazioni non sono ancora state sfatate dalla scienza.
Peter Gøtzsche e la sua critica agli psicofarmaci
Elena Sanz

Revisionato e approvato da la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2023

Peter Gøtzsche è un esperto di trattamenti farmacologici che ha dato il suo contributo con importanti ricerche. I suoi studi al riguardo, e in particolare la sua critica agli psicofarmaci, sono stati fonte di polemiche nel mondo della medicina e della psichiatria. La comunità scientifica si divide tra coloro che lo adorano e chi lo vorrebbe bandire.

L’aspetto più rilevante dell’opera di Gøtzsche è che pur trattandosi di un prestigioso medico e scientifico, si è opposto fermamente all’industria farmaceutica. Numerosi anni di studi sono alla base delle sue affermazione. Un duro affronto per i produttori farmaceutici da parte di un medico affermato.

“Occorre identificare i casi di sovradiagnosi e sovratrattamento, e insegnare ai pazienti che per la maggior parte di noi una vita senza farmaci è possibile.”
-Peter C. Gøtzsche-

Peter Gøtzsche ha acquisito fama negli anni novanta, quando con alcuni colleghi fondò il Centro nordico di Cochrane, a Copenaghen. L’organizzazione è diventata un pilastro nell’area della medicina basata su prove di efficacia.

Gøtzsche è stato membro del consiglio direttivo fino al 2017, quando è stato espulso anche a causa delle profonde polemiche legate alle sue opere e alla sua critica agli psicofarmaci.

Peter Gøtzsche e un’opera polemica

Per moltissimi anni Gøtzsche si è dedicato a indagare sulla reale efficacia di diversi medicinali e procedure mediche, raccogliendo migliaia di dati per le sue ricerche. Due dei suoi studi hanno causato particolare fremito all’interno della comunità scientifica: uno sulla mammografia e uno sugli antidepressivi.

Nel primo, Gøtzsche ha dimostrato che la mammografie è praticamente inutile. Il suo lavoro è consistito nel valutare otto studi che avvallavano tale procedura come misura preventiva contro il cancro al seno. Gøtzsche ha esaminato dati prodotti per ben 12 anni ed è giunto alla conclusione che la mammografia è priva di senso. Come è intuibile, le sue deduzioni hanno scatenato l’ira di molti suoi colleghi.

Gøtzsche ha studiato a fondo anche gli antidepressivi. Dopo una coscienziosa ricerca, ha dichiarato che questi medicinali causano più danni che benefici e che vengono prescritti in massa e a chiunque. Ha anche affermato che in generale le droghe psichiatriche acuiscono i sintomi che pretendono attenuare. Ha fatto notare, infine, che vari psichiatri che hanno redatto il DSM erano anche produtti farmaceutici.

Ragazza con maglietta bianca ingerisce psicofarmaci.

La denuncia e la critica agli psicofarmaci

Le conclusioni delle 40 meta-analisi realizzate da Gøtzsche sui farmaci sono state raccolte nel suo libro Medicine letali e crimine organizzato. Già il titolo lascia pensare a contenuti fortemente critici. In quest’opera paragona le industrie farmaceutiche alla stregua di organizzazioni mafiose impossessatesi della medicina al solo scopo di lucrare su ampia scala.

Dichiara che “negli Stati Uniti e in Europa i farmaci sono la terza causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro”. Al tempo stesso, fa una descrizione dettagliata di come è giunto a tale conclusione, partendo da un metodo scientifico applicato rigorosamente.

Sostiene, inoltre, che molti studi a supporto dei nuovi medicinali contengono gravi lacune. Ciononostante, questi medicinali vengono ancora prodotti. La maggior parte delle persone non ne conosce, né avrebbe modo di farlo, gli effetti collaterali. Per questo parla di “crimine organizzato”.

Gøtzsche tiene una conferenza sulla critica agli psicofarmaci.

Un panorama inquietante

Peter Gøtzsche sostiene che l’industria farmaceutica ha giganteschi interessi economici che impediscono persino un’azione legale contro la stessa. Descrive nel dettaglio il caso di una grande azienda farmaceutica statunitense dove, a seguito di ricerche indipendenti, sono emerse diverse falsità sui prodotti messi in commercio.

Il pubblico ministero incaricato del caso è giunto alla conclusione che il collasso dell’azienda avrebbe portato con sé effetti indesiderabili, motivo per cui il caso fu archiviato. L’unica condizione: il ritiro dal mercato dei suddetti prodotti. Questa denuncia di corruzione portò con sé una serie di aspre critiche a Gøtzsche che, nonostante sia uno dei più prestigiosi docenti dell’Università di Copenaghen, è stato additato come elemento scomodo.

Gøtzsche desidera leggi molto più severe circa i saggi clinici sui medicinali, ma anche che le attività commerciali delle case farmaceutiche siano regolate in modo  migliore. La sua richiesta sembra ragionevole al punto da essere stata presa sul serio dalla società e dai governi.


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  • Gøtzsche, P. (2014). Medicamentos que matan y crimen organizado. Lince, ed. Madrid.

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