Pianificare tutto ci rende stanchi

Pianificare tutto ci rende stanchi
Fátima Servián Franco

Scritto e verificato la psicologa Fátima Servián Franco.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Basta pianificare tutto. Siamo stanchi di desiderare che tutto vada secondo i nostri piani. Quando cerchiamo di essere previdenti, di organizzare le cose, non vengono mai come vorremmo e questo provoca in noi frustrazione. Liberarci dalla catene che ci siamo messi da soli ai polsi, ci allontana dal rischio di cadere nel profondo tunnel delle difficoltà e dei problemi psicologici.

La maggior parte di noi vive in una sorta di automatismo, come se dovessimo tenere sempre acceso un pulsante che ci obbliga a vivere senza riflettere, facendo sempre il nostro dovere, senza considerare possibili alternative. Questo pulsante, in modalità “on”, ci impedisce di vedere l’essenza delle cose. Di conseguenza, quello che ci succede è giù influenzato dal nostro modo di vedere il mondo.

Quando ci crogioliamo solo nei nostri pensieri e nei nostri sentimenti, quando cerchiamo di pianificare tutto, perdiamo di vista l’esperienza di vivere e di metterci alla prova. E alla fine, siamo stanchi.

Fare in modo che tutto funzioni come pianificato, genera una sorta di malessere emotivo e psicologico che ci attraversa.

Chiederci perché facciamo quello che facciamo, perché ci comportiamo in un determinato modo ci apre le porte al “come” ci comportiamo. Quando la nostra attenzione si concentra sul passato o sul futuro, ci troviamo intrappolati tra il senso di colpa e la preoccupazione, mettendo da parte il presente. Questa situazione dà luogo a un “restringimento” del pensiero, delle emozioni, della condotta.

Oltre a una mancanza di connessione con il presente, questo modo di pensare favorisce l’inefficacia del nostro modo di comportarci. Moderare in modo ossessivo le nostre azioni fa sì che il contatto con le circostanze presenti si riduca, anche se tenere conto del contesto in cui ci troviamo può essere di grande aiuto nella formazione e nell’orientamento del nostro comportamento.

Smettetela di pianificare tutto e agite in base a quello che sta succedendo oggi.

Luce in mente pianificare tutto

La vita è un po’ quello che ci succede e “molto” di quello che affrontiamo

Il nostro comportamento cela il segreto della felicità. Da esso dipende quanto ci godiamo la vita o, al contrario, quanto soffriamo, diventando schiavi del dolore. Tuttavia, le nostre azioni devono dipendere da noi in ogni momento, non dal nostro automatismo acquisito.

Che tutto succeda come pianificato non solo non è realista, ma non rende nemmeno felici.

In ogni situazione è necessario fare una scelta. Se teniamo sempre acceso il “pilota automatico”, niente cambierà nella nostra vita, nonostante il mondo intorno a noi vada avanti. Saremo spettatori della vita altrui.

Siamo stanchi di non lasciare andare

Non siamo stanchi di pianificare tutto?

Quando avremo compreso che eliminare il superfluo non fa male, avremo la libertà di stare bene in qualunque circostanza. Questo consiste nell’andare ben oltre i nostri desideri e i nostri automatismi, personali, sociali o familiari.

Non siamo solo ciò che pensiamo. Siamo qualcosa di più di quello che i nostri pensieri ci suggeriscono; sia molto più che un insieme di preconcetti su come dovrebbero essere le cose, molto più di idee predeterminate e illusorie. Siamo cambiamento, adattabilità e prima ci rendiamo conto di questo, prima le cose andranno come devono andare.

Nell’universo non succede niente di buono né di cattivo; tutto quello che succede è necessario e neutrale. Il problema si presenta quando lottiamo ed entriamo in conflitto con situazioni e circostanze che fanno parte del processo evolutivo di ogni essere umano. A partire da adesso, dobbiamo familiarizzare con il modo di vedere la realtà come qualcosa di neutro, senza giudicarla.

Vederla come “buona” o “cattiva” non ha niente a che fare con il processo evolutivo attraverso cui tutti dobbiamo passare, bensì con ciò che tutti pensiamo in proposito. Non c’è nulla di più devastante e deleterio che rimpiangere quanto accaduto. Per questo, abbandonare l’abitudine all’automatismo, così dannosa, è una delle cose migliori che potremmo mai fare per noi stessi.

Il saggio non pretende nulla, né di essere buono, né forte, docile o ribelle; e nemmeno contraddittorio o coerente. Semplicemente, il saggio vuole essere.

-Anonimo-


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