Piano di crescita personale: come applicarlo

Il piano di crescita personale è realizzabile solo se ci si prende abbastanza tempo per svilupparlo con ambizione, ma anche con realismo. Dovrebbe anche suscitare entusiasmo. In caso contrario, va rivisto.
Piano di crescita personale: come applicarlo
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Siamo soliti pensare a un piano di crescita personale alla fine dell’anno. Tuttavia, a differenza dell’elenco degli obiettivi per i successivi dodici mesi, questo è più dettagliato e richiede un lasso di tempo più prolungato.

Che sia un elenco di propositi o un piano di crescita personale, l’importante è che si riferisca a obiettivi raggiungibili. Affinché sia possibile, va pianificato con cura.

Proporre una strategia, identificare fonti di motivazione e fissare obiettivi non troppo ambiziosi aiutano nell’intento.

Si può dire che un piano di crescita personale è ben pensato quando non serve forza di volontà per portarlo a termine. Deve essere attraente e stimolante per la persona, altrimenti molto probabilmente resterà sulla carta. Come riuscirci? Quali variabili considerare?

“La differenza tra uno schiavo e un cittadino è che il cittadino può interrogarsi sulla sua vita e cambiarla.” -Alejandro Gandara-

Piano di crescita personale: passaggi preliminari

Donna pensierosa.

Prima di iniziare a definire il proprio piano di crescita personale bisogna chiarire alcuni punti. Il primo è perché si vuole crescere.

Teniamo presente che un simile piano ha lo scopo di cambiare la vita in uno o più aspetti. Prima di iniziare, dunque, interroghiamoci sui motivi per cui abbiamo bisogno di quel cambiamento e concentriamoci su questo.

L’ideale è adottare un approccio positivo nei confronti dei motivi alla base. Ciò significa che invece di pensare in termini di “voglio smettere di soffrire”, conviene fare propria la frase “voglio essere più felice”. È importante in quanto aiuta a sintonizzarci sulla motivazione costruttiva.

Dopo bisogna definire se il piano sarà a breve, medio o lungo termine. Se è la prima volta o si hanno difficoltà a portare a termine i piani, è meglio provare prima a breve termine, ovvero entro un anno. A medio termine sarebbero da due a cinque anni; a lungo termine, più di cinque anni.

I sette passaggi del progetto di crescita personale

Una volta chiarito quanto sopra, ciò che segue è compiere sette passaggi. Prendetevi il vostro tempo. È meglio concedersi almeno un paio di settimane per preparare la versione finale del piano di crescita personale.

1. Visualizzare l’obiettivi da raggiungere 

In questa prima parte dobbiamo rispondere alla domanda: chi voglio diventare? Ancora una volta insistiamo sul fatto che la risposta deve essere positiva.

Per esempio, “Voglio essere più indipendente“, invece di “Voglio essere meno dipendente”. A questo punto vale la pena di essere ambiziosi. Poi tutto verrà da sé. Identificate anche:

  • Lo scopo generale.
  • Perché risulta stimolante
  • Cosa ci spinge a cambiare
  • Quali valori sono coinvolti in quell’obiettivo.

2. Analisi

Gli esperti in materia affermano che a questo punto è ideale applicare l’analisi SWOT (Debolezze, Minacce, Punti di Forza e Opportunità).

L’obiettivo è scoprire su che terreno ci stiamo muovendo in  modo da definire o ridefinire lo scopo che si desidera raggiungere.

3. Specificare gli obiettivi

Gli obiettivi sono specifici se soddisfano tre caratteristiche: devono essere concreti, misurabili e realizzabili. Questi sono i risultati parziali che bisogna raggiungere per arrivare allo scopo finale. Si consiglia di definire delle scadenze.

4. Definire abitudini di supporto

Le abitudini di supporto sono quei piccoli compiti quotidiani che aiutano a raggiungere gli obiettivi, dunque lo scopo generale.

La parola “quotidiani” va sottolineata, in quanto necessaria affinché l’intero piano di crescita personale abbia un supporto continuo.

5. Identificare cosa non si dovrebbe fare nel piano di crescita personale

È conveniente individuare i comportamenti in cui non dovremmo incorrere per non mandare a monte il piano.

Evitiamo di stilare un lungo elenco di restrizioni, in quanto ciò potrebbe essere causa di stress. Basta descrivere due o tre azioni.

Donna che scrive il suo piano di crescita personale su un taccuino.

6. Stabilire meccanismi di feedback

Alcune persone trovano utile un sistema di ricompense e “punizioni “. Premiatevi periodicamente quando vi attenete al piano e punitevi quando ve ne allontanate. È un modo per invitarvi ad andare avanti.

7. Pianificare revisioni periodiche per il piano di crescita personale

Le revisioni periodiche sono molto importanti perché consentono di analizzare e correggere ciò che non funziona. È anche possibile che a un certo punto sia necessario ridefinire lo scopo principale.

Conclusioni

Una volta completati i sette passaggi descritti, ecco definito il proprio piano di crescita personale. L’ideale è renderlo molto attraente, quasi stimolante. Se lo vediamo con riluttanza o lo riteniamo un grande peso o dovere, riformulate il tutto.


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  • Ponti, F. (2005). ¿Qué es esa cosa llamada crecimiento personal? Seis vías para aproximarse a la utopía. Capital Humano, (184).


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