“Piper”, uno dei cortometraggi più belli ed accattivanti della Disney

“Piper”, uno dei cortometraggi più belli ed accattivanti della Disney

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre, 2022

Dura 6 minuti. 6 minuti di una vita. 6 minuti che vale la pena impiegare per godersi il cortometraggio più tenero della Disney-Pixar. Perché è così, “Piper” è uno dei cortometraggi più accattivanti della produzione audiovisiva di questo studio di animazione.

Queste immagini ci raccontano una storia che potrebbe essere la storia della vita di chiunque tra noi, in un momento qualsiasi della nostra esistenza. Superare le nostre paure e la nostra zona di comfort ci offre sempre una meravigliosa prospettiva della vita.

Ma non è facile. Gli effettivi pericoli della vita sono intensi e quelli immaginari ancora di più. Quando queste due categorie si combinano tra loro, otteniamo una miscela esplosiva che ci limita fortemente. Non c’è dubbio che questo tema meriti un’esaustiva riflessione.

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“Piper”, il cortometraggio che rivoluziona la nostra tenerezza

C’era una volta un piccolo uccellino, la cui madre voleva insegnargli a nutrirsi da solo, ma la paura dell’ignoto provocò una serie di complicazioni nell’allenamento per la sopravvivenza.

La paura dell’uccellino lo costrinse a patire la fame fino a che il caso o il destino lo fecero imbattere in un magnifico istruttore con le sembianze di paguro. Questo evento gli offrì una prospettiva diversa della sua vita e della destrezza che aveva bisogno di acquisire.

Un cortometraggio ricco di importanti messaggi per la vita

Didattico sia per i piccoli sia per gli adulti, “Piper” racchiude due messaggi fondamentali: l’importanza di superare le paure e la necessità di lasciare ai nostri figli lo spazio sufficiente per consentire loro di commettere errori e di farcela da soli.

Probabilmente, se ci guardiamo allo specchio e osserviamo per bene, vedremo che spesso diventiamo uccellini fradici e intimoriti dalle onde. E lo siamo.

Siamo uccellini bagnati che non conoscono il cammino della loro vita. Così come il protagonista del video, ci sentiamo vulnerabili di fronte all’ignoto e ci blocchiamo quando è il momento di fare un passo importante che ci permetterebbe di avanzare.

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Ma quel che è certo è che siamo fatti di speranza e di coraggio, fattori che ci aiutano davanti alle paure e alle avversità. Possiamo crescere solo quando ci convinciamo della necessità di vivere per un po’ in difficoltà. Tutto quello che desideriamo o di cui abbiamo bisogno si trova lontano dalle quattro pareti emotive della nostra comodità, sicurezza e certezza.

  • La zona di panico si trova proprio al di là della porta di uscita dalle nostre quattro pareti. È su quell’uscio che ci diciamo e ci sentiamo dire “non farlo”, “sarà un fallimento”, “il rischio di farti male è enorme e possono succederti cose terribili”.

Nell’attraversare questa zona, impariamo che l’unico modo per coltivare un giardino pieno di bellissimi fiori è rompere le convenzioni che ci auto-imponiamo in quanto persone facenti parte della società.

  • La zona magica si trova proprio oltre quella del panico. È qui dove appaiono le cose meravigliose, dove ingrandiamo i nostri sogni e dove riusciamo a superarci. È molto probabile avere grande paura quando vi ci troviamo.

Ad esempio, verremo invasi da una fortissima paura per aver abbandonato la nostra zona di comfort; tuttavia, poi ci renderemo conto che non è così. La nostra zona di comfort non è stata eliminata dalla nostra mappa, si è semplicemente ingrandita.

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Alan Barillaro, il regista del cortometraggio, ha assicurato che tutti possono imparare dalla storia del bellissimo uccellino e della sua mamma. Una mamma che offre al suo piccolo lo spazio necessario a commettere errori, a pentirsi e ad apprendere i mille modi in cui non bisogna fare le cose.

Lo fa attraverso il suo supporto incondizionato, ma non direttivo. È fondamentale permettere ai nostri figli di crescere e di commettere errori senza fare le sentinelle attorno a loro.

Tutti siamo stati, siamo e saremo uccellini spaventati in certi momenti della nostra vita. Ma c’è un punto che pare essere una costante nell’essere umano: nella vita tutto è potenzialmente significativo. Persino dalla sofferenza otteniamo una lezione imperdibile per poter percorrere il cammino della vita che abbiamo scelto.


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