Profilo psicologico di Hitler: 7 indizi sulla sua personalità

Ci vollero circa due anni per redigere i dati, raccogliere informazioni e documenti che furono poi ordinati nel cosiddetto "Hitler sourcebook". Scoprite il profilo psicologico del dittatore tedesco tracciato nel rapporto che fu commissionato nel 1938 dalla CIA.
Profilo psicologico di Hitler: 7 indizi sulla sua personalità
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

“È un masochista in piena regola”. Così conclude il profilo psicologico di Hitler redatto nel 1943 da un gruppo di esperti e commissionato dalla CIA. Il rapporto – che superava le 1.000 pagine ma che alla fine fu ridotto a 229 – fu il primo tentativo di comprendere la psiche di una delle figure più sconcertanti della storia moderna.

Al rapporto collaborarono diverse figure di spicco dell’epoca. Henry Murray, psicologo americano e professore ad Harvard e Joseph MacCurd, accademico dell’Università di Cambridge sono i più rappresentativi.

Tuttavia, occorre menzionare anche la partecipazione dello psicoanalista Walter C. Langer, il quale ebbe la possibilità di ottenere preziose informazioni di prima mano. Opere come The Mind of Adolf Hitler: The Secret Wartime Report contengono molte intuizioni psicologiche.

“Da quello che sappiamo della sua psicologia, è probabile che in caso di sconfitta commetta suicidio. La sua smisurata paura della morte è verosimile, ma essendo uno psicopatico, non riuscirebbe a sopportare la visione della sua sconfitta”.

-William L. Langer-

Dossier segreto

In che modo è stato tracciato il profilo psicologico di Hitler?

Questa è una domanda del tutto lecita. Adolf Hitler si è sottoposto volontariamente a colloqui, valutazioni e altri test clinici per la stesura del suo profilo psicologico? La risposta, chiaramente, è no.

Bisogna innanzitutto segnalare un aspetto importante. Fu l’Office of Strategic Services (antesignano della CIA) a commissionare questa indagine nel 1938.

Ci vollero circa due anni per redigere i dati, raccogliere informazioni e documenti che furono poi ordinati nel cosiddetto “Hitler sourcebook“. Particolarmente degne di nota sono le testimonianze dirette  delle seguenti figure:

  • William Patrick Hitler, nipote di Adolf Hitler.
  • Eduard Bloch, il suo medico curante.
  • Ernst Hanfstaengl, amico intimo di Hitler che ha poi interrotto il rapporto di amicizia.
  • Hermann Rauschning, conservatore tedesco che lavorò per qualche tempo con Hitler.
  • La principessa Stephanie von Hohenlohe, amica del dittatore.
  • Otto Strasser, uno dei primi membri del partito nazista.
  • Friedlinde Wagner, figlia del celebre compositore Richard Wagner.
  • Kurt Lüdecke, membro del partito nazista che lasciò il partito a causa dei contrasti con Hitler.

Benché nessuno degli psicologi e psichiatri che compilarono il profilo psicologico incontrò mai di persona i l dittatore, il materiale a loro disposizione era decisamente abbondante. Le interviste con le persone menzionate e i documentari audiovisivi disponibili sono stati di estremo aiuto nella stesura della valutazione.

Cosa contiene il profilo psicologico di Hitler?

Il celebre rapporto dell’Office of Strategic Service, realizzato dalle università di Harvard e Cambridge, è stato declassificato nel 2005. Il lavoro è attualmente consultabile presso la Cornell University con il titolo “Analysis of the Personality of Adolph Hitler: With Predictions of His Future Behavior and Suggestions for Dealing with Him Now and After Germany’s Surrender“.

Queste sono le conclusioni a cui erano giunti gli psicologi.

1. Schizofrenia paranoica

Il rapporto redatto da Murray, MacCurdy e Langer parla specificamente di schizofrenia, nevrosi e isteria. Descrivono Hitler come una persona incapace d’intrattenere relazioni sociali durature, disadattata e terribilmente vendicativa. Aveva la tendenza a svilire le persone e nutriva un alto livello di risentimento.

Inoltre, le persone che lo avevano conosciuto indicarono la sua tendenza alla rabbia isterica; era facile alla frustrazione e riversava la sua rabbia sugli altri.

D’altro canto, non bisogna dimenticare che Hitler mostrava la convinzione paranoica di essere prescelto da Dio e dalla provvidenza per riscattare il popolo tedesco dagli ebrei. Secondo diversi testimoni, affermava persino che delle voci gli dicevano cosa fare in ogni momento, il che rafforza l’ipotesi della schizofrenia.

2. Complesso del Messia: l’ossessione della predestinazione

Il complesso del Messia non è presente in nessun manuale diagnostico. Descrive un comportamento individuabile nei soggetti che nutrono idee deliranti.

Il profilo psicologico di Hitler comprende la sua ossessione nel voler salvare la Germania da ciò che considerava un pericolo.

Adolf Hitler era convinto che i tedeschi appartenessero a una razza superiore e che la sua missione fosse quella di guidarli in una crociata contro gli ebrei, che egli considerava il male incarnato.

3. Narcisismo collettivo

Il narcisismo collettivo definisce un tratto della personalità in cui il soggetto manifesta un amore sproporzionato per un’entità che considera il suo endo-gruppo. Questa idea è collegata al complesso del Messia.

In tal senso, Hitler mostrava una passione smisurata per il proprio gruppo di appartenenza, al punto da voler distruggere tutto ciò che non corrispondeva ai suoi ideali.

4. Bassa autostima e disprezzo di sé

Un aspetto su cui tutti gli esperti che collaborarono al rapporto si trovarono d’accordo, era l’evidente senso d’inferiorità del Führer. Dall’infanzia all’età adulta, nutrì un notevole disprezzo di sé e del suo aspetto fisico.

Proiettava tale disprezzo di sé sugli altri, e detestava chiunque apparisse fragile o debole.

5. Masochismo, parafilie e assenza di empatia

Molti tra gli amici e i collaboratori più stretti del dittatore menzionarono la sua mancanza di empatia, i suoi piaceri masochistici e le sue relazioni abusive. Persino la sua sessualità è sempre stata messa in discussione, e pare fosse dedito a pratiche morbose.

D’altro canto, Theodore Dorpat, psichiatra di Seattle, nel 2003 ha pubblicato un saggio intitolato Wounded Monster in cui parla proprio di questa tendenza sadomasochista e della sua indifferenza al dolore umano come possibile effetto di un trauma infantile.

Adolf Hitler

6. Psicoticismo e abuso di anfetamine

Il seguente è un altro degli aspetti interessanti presente all’interno del profilo psicologico di Hitler. Si è ipotizzato che parte dei suoi deliri paranoici ed episodi psicotici potessero essere dovuti all’abuso di anfetamine.

L’infermiera Renate Heston, riferì che Hitler assumeva anfetamine come il Pervitin e varie sostanze stimolanti.

7. Il profilo psicologico di Hitler: carismatico e manipolatore

Adolf Hitler aveva una grande influenza sulle masse. In molti documenti scritti e audiovisivi ancora disponibili, è ravvisabile il potere manipolatorio e l’impressionante carisma che esercitava sulle persone. Ciò spiega anche il grande auto-convincimento riguardo al suo ruolo nel mondo, e alla sua responsabilità in quegli anni.

Dio – o le voci che udiva – gli dicevano che il suo ruolo nel mondo era salvare la Germania. Questo ideale, questa motivazione gli permetteva di apparire sempre convincente e fermo agli occhi dei suoi seguaci.

È noto che Hitler soffrisse d’insonnia cronica, e le volte che riusciva a dormire, aveva violenti incubi. Inoltre, spesso le “voci” gli parlavano durante lunghe passeggiate in solitudine.

Profilo psicologico di Hitler, un’analisi non ancora conclusa

Il führer è uno dei personaggi che gran parte della società vorrebbe rimuovere dalla storia dell’umanità. Il ricordo del genocidio di massa è ancora presente, con l’orrore delle immagini, la follia e il disastro umanitario ancora impressi nella memoria collettiva. Sebbene il profilo psicologico di Hitler non sia stato effettuato in condizioni ideali e consone, non si possono sottovalutare le ipotesi che racchiude.

Non sapremo mai cosa agitasse la mente del dittatore tedesco, ma sappiamo quali sono state le sue azioni e ciò che hanno riferito i testimoni a lui più vicini. Racconti, relazioni e ricerche sulla sua personalità non avranno mai fine, perché animate dalla volontà di comprendere le ragioni di quanto accaduto.


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  • Koepf, G. & Soyka, M. (2007) Hitler’s missing psychiatric file. European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience; 257(4).
  • Murray, H.A. (1943). Analysis of the personality of Adolf Hitler. With predictions of his future behavior and suggestions for dealing with him now and after Germany’s surrender.
  • Stewart, D. (2005) Inside the mind of Adolf Hitler. BBC.
  • Vernon, W. H. D. Hitler, the man – notes for a case history. In: The Journal of Abnormal and Social Psychology, Volume 37, Issue 3, July 1942, P. 295–308; compare Medicus: A Psychiatrist Looks at Hitler. In: The New Republic, April 26th, 1939, P. 326–327.

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