Psicomotricità infantile: osservare e intervenire

Nello sviluppo delle sue funzioni simboliche di pensiero e comportamento, il bambino può trarre grandi benefici se lo aiutiamo a impostare una corretta abilità psicomotoria.
Psicomotricità infantile: osservare e intervenire
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2023

Quando si parla di psicomotricità infantile, si pensa alla capacità di muoversi in modo corretto e adeguato all’ambiente. Tuttavia, il suo significato va ben oltre. La psicomotricità è per il bambino una finestra sul mondo, in tutte le sue funzioni simboliche, sia comportamentali che cognitive.

Una buona abilità psicomotoria è di solito il preludio a una corretta acquisizione del linguaggio e un suo uso adeguato nella comunicazione e interazione con gli altri. Il concetto di psicomotricità, pertanto, attiene a interazioni cognitive, emotive, simboliche e sensomotorie che operano nel bambino nel corso del suo sviluppo cognitivo, motorio ed emotivo. Negli interventi volti a migliorare le capacità psicomotorie del bambino si lavora su aspetti:

  • Motori: equilibrio, lateralità e coordinamento.
  • Cognitivi: percezione, rappresentazione o creatività.
  • Affettivo-relazionali: acquisizione di limiti, regolazione dell’impazienza, emozioni e sicurezza.
Psicomotricità per i bambini:

Stimolare la psicomotricità nei bambini

Nel campo dell’educazione, la psicomotricità, ovvero l’esperienza corporea nei confronti di adulti e coetanei, oggetti e spazio, è essenziale per il corretto sviluppo del bambino.

Le attività utilizzate per sviluppare questo tipo di abilità devono essere sempre attrattive, varie, stimolanti, piacevoli e divertenti. Gli elementi principali per ottenere una buona stimolazione psicomotoria sono:

1. Spazio, attrezzi e ruolo dell’adulto

Gli attrezzi o il materiale impiegato devono essere vari e adatti all’età del bambino. Sia l’educatore che lo spazio utilizzato, inoltre, devono accompagnarlo nel gioco e nel movimento. Gli aspetti da considerare sono quindi:

  • Spazio: è essenziale organizzare un ambiente sicuro. Al tempo stesso, deve essere sufficientemente accattivante in modo da stimolare nel bambino le abilità che più ci interessano.
  • Materiali: maggiore è la varietà degli strumenti, maggiore sarà lo sviluppo psicomotorio del bambino.
  • Il ruolo dell’adulto: l’educatore deve avere capacità di osservazione, di ascolto e di comunicazione verbale e non verbale. È molto importante, inoltre, l’atteggiamento e il coinvolgimento dell’adulto nel gioco.

2. Schema delle sessioni

Affinché il bambino possa ottenere il massimo beneficio dall’ora di psicomotricità, è importante che lo schema sia preparato prima di cominciare.

Occorre pianificare con precisione il tipo di attività che si intende proporre al gruppo. Allo stesso tempo, è bene lasciare il bambino libero di improvvisare in alcuni momenti. Questi spazi liberi, tuttavia, non devono infrangere la regola di base: l’educatore è il maestro d’orchestra che dirige per tutto il tempo.

3. L’importanza del gioco nella psicomotricità infantile

Il gioco è una delle attività più utili nella vita quotidiana del bambino. Lo aiuta, infatti, a sviluppare tante dimensioni: esplorare lo spazio intorno, imparare l’esistenza delle regole, creare, sperimentare, entrare in relazione con i coetanei, etc.

Ogni gioco ha una finalità diversa, ma tutti mirano comunque a un obiettivo. Per questo motivo, il gioco rappresenta uno degli strumenti principali nella psicomotricità infantile.

Lo sviluppo della psicomotricità infantile da 0 a 3 anni

Nei primi anni di vita, il bambino sviluppa le sue abilità psicomotorie. In questo modo migliora, tra le altre cose, l’autonomia personale e la capacità di entrare in relazione con gli altri.

Vediamo a seguire l’evoluzione delle abilità nei primi tre anni di vita. Osservando i progressi del bambino, sarà più semplice capire se lo sviluppo sta avvenendo in modo armonico. Potremo così valutare anche se è necessario un aiuto in più.

Psicomotricità infantile da 0 a 9 mesi

  • Il bambino fissa lo sguardo e muove gli occhi seguendo il movimento di un oggetto o di una persona.
  • Sorride rispondendo agli stimoli.
  • Riconosce visivamente la mamma o il caregiver.
  • Interagisce in modo positivo emettendo dei suoni.
  • Solleva e muove la testa quando è a carponi.
  • Cambia posizione; ad esempio, da sdraiato al fianco e poi sulla pancia.
  • Si siede e si mantiene dritto anche senza supporto.
  • Sorride e muove le gambe quando vede persone conosciute.
  • Sorride alla propria immagine allo specchio e cerca di interagire con essa.
  • Si arrabbia e piange se la mamma si allontana.
  • Reagisce con disagio alla presenza di estranei.

Dai 9 ai 12 mesi

  • Il bambino si siede e si alza con l’aiuto di un appoggio.
  • Gattona.
  • Ripone ed estrae oggetti da un recipiente.
  • Fa i primi passi con l’aiuto di mamma e papà.
  • Interagisce in modo affettuoso con altre persone.
  • Risponde quando viene chiamato con il proprio nome.

Segnali di allerta a 12 mesi

  • Se non ha un supporto, non riesce ancora a stare seduto.
  • Non è in grado di tenere gli oggetti con entrambe le mani. 
  • Non sorride alle persone familiari.
  • Mostra ancora disinteresse per quanto avviene intorno a lui.
  • Non emette suoni per attirare l’attenzione.
  • Non piange né protesta per l’assenza delle persone a cui è molto legato.

Dai 12 ai 24 mesi

  • Può già stare in piedi e camminare anche senza supporto.
  • È capace di far rotolare la palla come fa un adulto.
  • Incomincia a usare il cucchiaio, afferrandolo con forza.
  • Comincia a mangiare cibi solidi senza problemi.
  • Manipola in modo libero i giochi di costruzione.
  • Riconosce le parti del corpo.
  • È in grado di riconoscere le persone che non sono suoi familiari ma che appartengono al suo ambiente quotidiano.
  • Riconosce gli oggetti di uso comune (cucchiaio, tovaglia, giochi).
  • Giocando imita i movimenti dell’adulto.
  • Accetta l’assenza dei genitori, anche se con qualche protesta iniziale.
  • Ripete le azioni che lo divertono o che attirano la sua attenzione.
  • Esplora e mostra curiosità per gli oggetti familiari.
  • Beve dalla tazza sostenendola con le due mani.
  • Si china a raccogliere gli oggetti per terra.
  • Riconosce gli spazi fondamentali del suo ambiente abituale (casa, parco, scuola, etc).
  • Gioca con altri bambini per brevi periodi.
  • Presta gli oggetti ad altri bambini quando gli viene richiesto.
  • Riconosce alcuni elementi tipici della stagione dell’anno in cui si trova: vestiti, scarpe, etc.

Segnali di allerta a 2 anni

  • Ancora non cammina da solo.
  • Non riconosce le parti principali del corpo. 
  • Non si avvicina mai e non mostra interesse al gioco degli altri bambini.
  • Sbaglia nell’imitare le azioni degli adulti.
  • Non riconosce gli ambienti di casa (cucina, bagno, camera da letto).
  • Non risponde ancora al proprio nome.

Dai 24 ai 30 mesi

  • Può saltare sui due piedi.
  • Lancia la palla con le mani e con i piedi.
  • Si toglie le scarpe e i pantaloni se sbottonati.
  • Utilizza il cucchiaio e il coltello, beve dalla tazza senza rovesciare la bevanda.
  • Riconosce il wc e lo usa su indicazione dell’adulto.
  • Si muove agevolmente negli spazi conosciuti (casa, scuola, etc).
  • Identifica alcuni cambiamenti naturali corrispondenti alle stagioni dell’anno.
  • Riconosce nelle fotografie le persone care. Gioca con i coetanei.
  • È in grado di distinguere le immagini riferite a persone, animali e piante.
  • Saluta gli altri bambini e gli adulti su richiesta.
Psicomotricità per i bambini, bambina nel box con le palline

Psicomotricità infantile dai 24 ai 36 mesi

  • Esegue attività di manipolazione come avvitare, montare, infilare.
  • Corre e salta con un certo autocontrollo.
  • Chiede di andare in bagno quando ne ha bisogno.
  • Comincia già a manifestare preferenze nei confronti di alcuni compagni di asilo.
  • Mostra affetto nei confronti dei bambini più piccoli e degli animali domestici.
  • Inizia a imparare le regole e le abitudini di comportamento sociale nei gruppi di cui fa parte.

Segnali di allerta a 3 anni

  • Non fa ancora i bisogni nel wc.
  • È incapace di eseguire semplici richieste.
  • Non riconosce le immagini.
  • Resta isolato. Non mostra curiosità per le cose.
  • Utilizza ancora parole isolate e senza congiunzioni. 
  • Non è in grado di seguire semplici tracciati (verticale, orizzontale, etc).

Questi segnali sono solo semplici indicatori; servono ad attivarci e a farci considerare l’eventuale intervento di uno specialista per aiutare il bambino a rafforzare alcune abilità.

Non è necessario, tuttavia, preoccuparsi in modo eccessivo se i propri figli non raggiungono tutti i traguardi indicati per ogni età. Con un intervento tempestivo, si può recuperare la maggior parte dei ritardi dello sviluppo cognitivo di un bambino sano.

Potrebbe interessarti ...
Lo sviluppo emotivo dei bambini
La Mente è Meravigliosa
Leggi in La Mente è Meravigliosa
Lo sviluppo emotivo dei bambini

Lo sviluppo emotivo dei bambini consente loro di prendere coscienza dell'origine e della manifestazione delle loro emozioni.


I contenuti di La mente è Meravigliosa hanno uno scopo puramente informativo ed educativo. Non sostituiscono la diagnosi, la consulenza o il trattamento professionale. In caso di dubbi, è consigliabile consultare uno specialista di fiducia.