Psiconeuroimmunologia: di cosa si occupa?

Sapete di cosa si occupa la psiconeuroimmunologia? In che modo sono collegati il sistema immunitario e il sistema nervoso? Quali argomenti studia questa disciplina e in che direzione ci portano le nuove scoperte?
Psiconeuroimmunologia: di cosa si occupa?
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

La psiconeuroimmunologia è la disciplina che studia l’interazione tra il cervello, il sistema endocrino, il sistema immunitario e le loro patologie. Tra i suoi campi di interesse troviamo la relazione tra comportamento e progressione delle malattie immunitarie, o l’analisi del ruolo dei fattori immunitari nelle malattie del sistema nervoso centrale.

Il termine psiconeuroimmunologia è stato coniato negli anni ’70 dallo psicologo Robert Ader e dall’immunologo Nicholas Cohen. È nota anche come neuroimmunoendocrinologia o immunologia comportamentale.

E una scienza multidisciplinare a cui partecipano specialisti in diversi campi: psicologia, psichiatria, immunologia, epidemiologia, medicina, ecc. Il suo obiettivo e comprendere le dinamiche della salute nell’uomo ed è un settore in rapida crescita.

Alla base di questa disciplina c’è il principio per cui il sistema immunitario è regolato da fattori ambientali attraverso il sistema nervoso centrale; allo stesso tempo il sistema nervoso riceve informazioni attraverso le sostanze che secerne il sistema immunitario.

Secondo la psiconeuroimmunologia il sistema immunitario è collegato al sistema nervoso centrale.

Storia

L’interesse nei confronti della relazione tra corpo e mente percorre la storia umana. Nell’antichità, già Aristotele difendeva l’idea secondo cui psiche e corpo agiscono come un’unica entità, riflettendo il cambiamento dell’una nell’altra (e viceversa).

Intorno agli anni 40 si cominciò a osservare come le emozioni influenzassero psicosomaticamente l’insorgenza e il decorso di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico o l’ipertiroidismo. Ad esempio, si capì che il benessere psicologico dei pazienti affetti da artrite (e con una predisposizione genetica) agisce come fattore protettivo contro la malattia.

In seguito, nel 1981, fu scoperta una rete di nervi a spiegare l’interazione tra il sistema nervoso e il sistema immunitario. Nello stesso anno Ader, Cohen e Felten pubblicarono l’opera “Psychoneuroimmunology“, dove veniva esposta in dettaglio l’interazione tra i due sistemi. Qualche anno dopo, nel 1985, venne inaugurata la Psychoneuroimmunology Research Society

Scoperte principali della psiconeuroimmunologia

Esistono diverse linee di ricerca nell’ambito della psiconeuroimmunologia. Le principali riguardano:

  • Lesioni nella regione del cervello che controlla le difese immunitarie e nell’innervazione degli organi del sistema immunitario.
  • Tratto della personalità e stati psicologici che influenzano l’insorgenza e il decorso delle malattie da immunoresistenza.
  • Influenza dello stress sul sistema immunitario.
  • Effetti di neurotrasmettitori e neuropeptidi sul sistema immunitario.
  • Alterazioni comportamentali provocati dall’azione dello stress sul sistema immunitario.
  • Effetto delle sostanze psicoattive sul sistema immunitario.
  • Correlazione tra caratteristiche psicologiche individuali e difese immunitarie.
  • Legame tra anomalie immunologiche e malattie mentali.

Fattori psicologici

In questa linea di ricerca, l’obiettivo è specificare quali aspetti emotivi o della personalità sono correlati alle malattie autoimmuni. Ad esempio, fattori come la tensione, la scarsa capacità di esprimere emozioni o la mancanza di affettività.

Si è riscontrato che le emozioni positive sono associate a un certo grado di  immunità nei confronti della malattia fisica e a guarigioni rapide e senza complicazioni. Allo stesso modo si è dimostrato che anche la personalità ha la sua importanza.

Per esempio, le persone introverse sono più soggette alle infezioni e a manifestare sintomi somatici; tendono inoltre ad ammalarsi in modo più grave rispetto agli estroversi.

Altri studi hanno provato che un atteggiamento ottimista e autocontrollato produce una migliore salute in generale. Ad esempio, si è accertato che i malati di AIDS e di cancro che nutrono maggiori speranze hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto a quelli con una prospettiva più realistica.

Stress

Questa è una delle strade più promettenti della psiconeuroimmunologia. Esiste una enorme mole di lavoro su questo argomento, sebbene i risultati siano piuttosto ambigui.

Lo stress è associato a grandi cambiamenti fisiologici. Attiva il sistema simpatico surrenalico-midollare, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e altri sistemi endocrini. Tutti influenzano il sistema immunitario, seppure in modi diversi. Nel caso dell’asse HPA, il rilascio di cortisolo sopprime il sistema immunitario. A causa di questo meccanismo, lo stress è strettamente correlato a malattie autoimmuni come la psoriasi o l’artrite reumatoide.

Associazione con altre malattie mentali

Un’altra area di ricerca riguarda le malattie autoimmuni che si verificano insieme con le malattie mentali. Ad esempio, è provato che la depressione è correlata con il sistema immunitario e i disturbi del sonno.

Cioè, quando i ritmi del sonno vengono alterati, viene alterato anche il metabolismo ed aumenta la produzione di citochine legate a malattie infiammatorie croniche. Inoltre, vengono alterati anche i ritmi circadiani legati al cortisolo e all’adrenalina, che, come già spiegato, sono legati al sistema immunitario.

Sono state osservate alterazioni immunitarie anche in pazienti con schizofrenia. In effetti, è stata ipotizzata per anni l’origine virale della malattia, poiché correlata a una maggiore incidenza di anticorpi e anomalie nei livelli dei linfociti. Tuttavia, i risultati a questo proposito non sono conclusivi.

Donna insonne.

Il futuro della psiconeuroimmunologia

Tenendo conto dell’interazione tra sistema immunitario e sistema nervoso, la prospettiva nei confronti della salute può cambiare completamente.

Potrebbe essere intesa come la capacità del corpo di regolare la propria fisiologia e il proprio comportamento a fronte di cambiamenti o alterazioni esterne. Entrambi i sistemi agiscono reagendo all’ambiente e comunicando tra loro.

Ciò comporta un diverso modo di affrontare le malattie autoimmuni, mantenendo un punto di vista  interdisciplinare e multifattoriale.


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