Quanto tempo può resistere una persona senza dormire?

Quanto tempo può resistere una persona senza dormire?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Dormire non è solo un piacere, è soprattutto un bisogno. Addormentarsi e sognare risultano enigmatici per noi esseri umani sin da quando abbiamo conoscenza del nostro essere tali. Nessuna delle nostre funzioni si interrompe quando ci addormentiamo, tranne quelle della coscienza piena. Per il resto, tutto il corpo continua ad essere attivo e anche la mente.

La scienza ha dimostrato che l’ideale è dormire sempre otto ore a notte. Tuttavia, è altrettanto vero che molte persone non rispettano tale schema. C’è chi riposa solo quattro ore o meno, e gli è sufficiente per sentirsi come nuovo, e chi ha bisogno di più di 9 ore per sentire di aver riposato davvero.

“Chi non riesce a dormire è perché crede di dover vigilare”

-Bert Hellinger-

La quantità di ore di sonno cambia con l’età, con le abitudini e con le caratteristiche della persona. Quando nasciamo, abbiamo bisogno di numerose ore di sonno. Quando invecchiamo, ci abituiamo a sonni brevi e intermittenti. In ciò non vi sono schemi fissi.

Ci sono domande che non hanno ancora una risposta definitiva. Una di esse è: quanto tempo può resistere una persona senza dormire? I pochi dati al riguardo sono stati estratti da esperienze volontarie. Non sarebbe etico obbligare una persona a non dormire per un tempo prolungato solo per verificarne i limiti.

A cosa serve dormire?

Molti di noi non ci chiederemmo mai perché abbiamo bisogno di dormire. Ci risulta ovvio che il corpo si affatica durante la giornata e, dunque, la sera ha bisogno di riposare. Il modo più naturale per ottenere tale riposo è il sonno.

Donna che dorme su una barca

Tuttavia, se ci pensiamo bene, non è così ovvio. In realtà né il corpo né il cervello si “disattivano” quando andiamo a dormire. È vero, però, che riduciamo la nostra mobilità esterna e che i nostri muscoli raggiungono uno stato di rilassamento che difficilmente raggiungono altrimenti. Restiamo stesi e ci muoviamo giusto per essere più comodi e cercare una posizione migliore. Al contempo, però, tutti gli organi continuano a funzionare.

Il cervello mantiene una grande attività mentre dormiamo. Sogniamo, la nostra mente costruisce scenari e situazioni che coinvolgono pensieri ed emozioni, a volte molto intensi. Alcune persone parlano o cammino persino quando dormono. Una parte del cervello, inoltre, resta sveglia. Se vi è un forte rumore o si presenta un pericolo, una zona del nostro cervello ci avvisa per farci svegliare.

In poche parole, quando andiamo a letto, smettiamo di spostarci da un posto all’altro e manteniamo un basso livello di attenzione.

La scienza non è ancora riuscita a determinare esattamente perché dormiamo. Si sa che il sonno influisce sulla produzione della mielina, sulla formazione di nuove connessioni neuronali e sull’eliminazione dei residui cerebrali. Tuttavia, finora non abbiamo una risposta integrale ed esatta riportata su un articolo scientifico.

Cosa succede quando non dormiamo

È successo a tutti ogni tanto di non dormire abbastanza. Si presentano fatica, sensazione di irrealtà e a volte mal di testa, nausea e capogiri. Anche l’attività mentale diviene più lenta e si perde facilmente la concentrazione.

Donna con mal di testa a causa dell'insonnia

Quando il tempo di veglia si prolunga troppo, compaiono anche altri sintomi. Tra essi troviamo: vista offuscata, dolore muscolare, indebolimento del sistema immunitario, tremore di mani e gambe, aumento dei livelli di colesterolo, ansia, depressione, emicrania, aumento della pressione arteriosa, irascibilità e problemi di memoria. In casi ancora più gravi, sono frequenti le allucinazioni e le condotte psicotiche.

Alcuni fattori ci indicano che non dormire potrebbe causare un danno cerebrale. Si è giunti a tale conclusione, non definitiva, in seguito ad una ricerca realizzata in Svezia. Venne chiesto a 15 volontari adulti, con un peso nella media, di passare la notte in bianco. Il gruppo venne monitorato dopo la notte insonne e in seguito ad un’altra notte durante la quale aveva dormito per 8 ore. L’obiettivo era individuare quali cambiamenti si generavano.

I ricercatori riscontrarono un’elevata concentrazione di due molecole associale al cervello nel sangue degli individui. Questa scoperta li condusse a pensare che si fosse prodotto un deterioramento del tessuto cerebrale. Dopo una notte di sonno, però, la composizione sanguigna era normale. L’esperimento non permise di osservare cambiamenti a lungo termine.

Donna a letto che conta le pecore

Il tempo limite senza dormire

Non si può dare una risposta esatta alla domanda “quanto può resistere una persona senza dormire?”. Ufficialmente il record è detenuto da Randy Gardner. Nel 1965, quando era solo un adolescente, trascorse 264 ore senza dormire, ovvero 11 giorni. Stava realizzando un lavoro per un festival della scienza. Il caso venne documentato dallo psichiatra J. Christian Gillin, docente di psichiatria presso l’Università della California.

Lo studente aveva 17 anni e chi studiò il caso affermò che a mano a mano che trascorreva il tempo, sviluppava diversi sintomi. Presentò deficit cognitivi, problemi di linguaggio e alla vista e persino allucinazioni. Secondo alcune versioni, vi sono persone che hanno passato più tempo senza chiudere occhio. Si parla, ad esempio, di una donna inglese rimasta sveglia per 18 giorni per vincere una scommessa. Questi dati, però, non sono stati dimostrati.

Si sa anche che vi sono circa 40 famiglie nel mondo che soffrono di una rara malattia chiamata insonnia familiare fatale. Si tratta di un male genetico che altera il sistema nervoso e che genera dei “fori” nel tessuto nervoso. Chi soffre di tale patologia ad un certo punto non riesce più a dormire. Dopo alcune settimane da sonnambulo, si debilita e, alla fine, muore.

La mancanza di sonno può condurre alla morte?

Le persone che soffrono di insonnia familiare fatale muoiono dopo diverso tempo senza aver dormito, ma non per mancanza di sonno. A provocare la morte è il danno cerebrale generalizzato. Non poter dormire è una delle manifestazioni di tale disturbo, ma non l’asse centrale.  

Negli anni ’80 venne condotto un esperimento presso il centro del sonno Allan Rechtschaffen dell’Università di Chicago. In questo studio vennero osservate le conseguenze del mancato sonno in un gruppo di cavie. Gli animali furono costretti a non dormire tramite l’applicazione di corrente elettrica ogni volta che provavano ad addormentarsi. Il risultato fu che tra gli 11 e i 32 giorni la maggior parte degli animali erano morti o erano agonizzanti 

Uomo insonne

Gli studiosi sono d’accordo nel sostenere che la mancanza di sonno rende la gente un po’ “pazza”. È naturale che le normali funzioni cerebrale ne risultino alterate. La persona si stressa, si mostra molto irritabile, inizia ad avere comportamenti erratici e ha anche le allucinazioni. A volte inizia a dire frasi incoerenti. Tuttavia, quando la persona recupera la sua consueta igiene del sonno, tutti questi sintomi spariscono e non restano sequele visibili.

Nonostante ciò, non è assurdo pensare che l’estrema mancanza di sonno possa condurre alla morte. Un grave danno nel sistema nervoso sarebbe potenzialmente nocivo per diversi organi del corpo. Si innescherebbe una catena che potrebbe avere un esito fatale. Si pensa anche che raggiunto il limite, nessuna persona resisterebbe senza dormire. Seppur contro la sua volontà, si arrenderebbe al sonno.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.