Ragazze difficili: sono davvero più attraenti?

Il mito della ragazza difficile è diffuso un po' in tutto il mondo. Si dice che gli uomini siano più attratti dalle donne che pongono più difficoltà nella fase del corteggiamento. Ma è poi così vero?
Ragazze difficili: sono davvero più attraenti?

Ultimo aggiornamento: 24 novembre, 2022

Le ragazze difficili ricevono questa etichetta perché ostacolano il corteggiamento. Secondo la tradizione questo atteggiamento sembra suscitare l’interesse maschile e, per tale ragione, “fare la difficile” produce esattamente l’effetto opposto. Ma quanto c’è di vero in tutto questo?

Per prima cosa, chiariamo che in termini di conquista e innamoramento non esistono regole fisse. Ci innamoriamo di qualcuno, ma senza delle ragioni precise. D’altra parte, nella fase del corteggiamento sembra invece che ci siano degli schemi che si ripetono con una certa frequenza. E questi indicano che, effettivamente, le ragazze difficili suscitano un maggiore interesse, ma non in tutte le circostanze.

La questione potrà apparire banale, ma diversi ricercatori e studiosi vi hanno dedicato del tempo. Piuttosto che cercare la ricetta perfetta per la conquista, si è analizzato il modo in cui rispondiamo a determinati stimoli. E anche a come vengono instaurate le relazioni. Vediamo cosa dice la scienza al riguardo.

“L’immaginazione dell’uomo è la migliore arma della donna.”

-Sophia Loren-

Coppia che parla guardandosi negli occhi

Un vecchio esperimento sulle ragazze difficili

Nel 1973 la Dott.ssa Elaine Walster, dell’Università del Wisconsin (Stati Uniti), condusse un esperimento piuttosto rudimentale. Voleva sapere se gli uomini erano dotati di un “chip” che li facesse interessare di più alle ragazze difficili.

La Walster e i suoi collaboratori fecero assunsero una prostituta. La scelta di una professionista avrebbe consentito di acquisire maggiori dettagli sull’argomento nel modo più semplice possibile. Le fu chiesto di mostrasi riluttante con alcuni clienti, a caso, e premurosa con altri.

Il risultato fu che gli uomini davano meno valore ed erano meno interessati alla ragazza quando adottava atteggiamenti più facili. Di fatto, perdevano subito interesse.

L’esperienza fu poi ripetuta con donne che frequentavano un’agenzia di appuntamenti. La conclusione fu simile. L’unica differenza era che, in questo caso, gli uomini mostravano maggiore interesse per le donne che erano selettivamente difficili. Ovvero, difficili con gli altri, ma accessibili con loro.

Questi studi indicano che tale sottile differenza modificava il grado di attrazione. Entrambi i contesti corrispondevano a donne disponibili a una relazione. Era dunque illogico che ponessero degli ostacoli a ciò che in realtà cercavano.

Difficoltà e desiderio

Esiste l’idea che si apprezza di più ciò che si ottiene con maggiore difficoltà. Lo ha dimostrato anche la psicologia sociale: le persone apprezzano maggiormente l’appartenenza ai gruppi nei quali hanno avuto difficoltà a entrare. Gli uomini, inoltre, amano le sfide ed è per questo che se una donna “fa la facile”, il fascino scompare.

Le neuroscienze indicano che non solo agli uomini, ma anche alle donne, piacciono le sfide. Queste conferiscono un ulteriore tocco di fascino a ogni situazione.

Il Dr. Robert Weiss, Vice Presidente di Elements Behavioral Health, afferma che sia gli uomini che le donne usano strategie più o meno elaborate per sfidare l’altro durante la fase del corteggiamento. Tuttavia, le tecniche utilizzate sono diverse.

Più comunemente, le donne “giocano” a fare le ragazze difficili attraverso comportamenti quali fingere disinteresse, ritardare le risposte e non essere sempre disponibili. Al contrario, gli uomini preferiscono compiere azioni che rendono gelosa la donna a cui sono interessati.

Coppia su una panchina

Ragazze difficili: una questione di attenzioni

Non sempre la persona che pone degli ostacoli è intenzionata a flirtare. Alcune persone non possono evitare il fatto di ostacolare la fase iniziale del corteggiamento, per insicurezza o perché temono di essere ferite. L’altro rileva questa timorosa reticenza e di solito risponde allontanandosi.

Una ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Psychology afferma che la condotta tipica delle ragazze difficili funziona solo quando l’altro è davvero interessato. La difficoltà nella disponibilità non agisce come un fattore scatenante del desiderio, ma aumenta solo se alla base c’è già una manifestazione d’interesse.

Tuttavia, spesso non esiste affatto alcun interesse di base. In questi casi, le difficoltà poste dall’uno o dall’altro portano all’allontanamento. Nessuno vuole fare di più per ottenere qualcosa che non si è sicuri di volere. In questi casi, funziona al contrario: prendere l’iniziativa ed essere più disponibili finisce per essere la scintilla che accende la fiamma.


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