Raggiungere la pace interiore in mezzo al caos
La pace interiore è un concetto molto antico, che di recente è tornato in auge. Per capire di cosa si tratta, è sufficiente pensare al rumore del mondo che ci circonda. Non ci riferiamo solo ai fastidiosi rumori con cui abbiamo a che fare ogni giorno nelle grandi città, ma anche alla moltitudine di elementi che alterano la nostra tranquillità. In un tale trambusto come è possibile raggiungere la pace interiore?
Possiamo parlare di pace esteriore e interiore. Il silenzio esteriore è dato dall’assenza di rumore, corrisponde a quegli straordinari momenti in cui il rumore esterno sparisce. Il silenzio interiore, invece, fa riferimento a uno stato soggettivo in cui non ci sono elementi che disturbano la nostra tranquillità.
Sia la pace interiore che quella esteriore offrono grandi benefici al cervello. L’assenza di rumori e stimoli stressanti favoriscono un riposo unico nel suo genere. Rivitalizzano. Schiariscono la mente e moderano le emozioni. Nulla rigenera come il silenzio. Vediamo quindi come raggiungere la pace interiore e vivere meglio.
Tutti i problemi dell’umanità provengono dall’incapacità dell’uomo di sedere tranquillamente da solo in una stanza.
-Blaise Pascal-
Raggiungere la pace interiore e il contatto con se stessi
Uno degli aspetti più difficili da sopportare nel mondo moderno è il bombardamento di stimoli a cui siamo esposti. Buona parte di essi sembrano essere urgenti. Non facciamo in tempo a svegliarci che veniamo assaliti da numerose preoccupazioni.
La tecnologia sta assorbendo buona parte del nostro tempo. In parte a causa del lavoro e in parte perché abbiamo sviluppato una certa dipendenza dai social network: uno spazio per socializzare che abbiamo urgenza di consultare continuamente.
In queste condizioni è praticamente impossibile stabilire una connessione vera e propria con noi stessi. Per farlo, avremmo bisogno di trovare degli spazi di quiete dentro di noi; vale a dire che dovremmo ridurre al minimo il volume degli stimoli e dedicare a noi stessi del tempo libero che ci permetta di tornare sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni per ascoltarli.
Vivere in un mondo rumoroso
Il silenzio interiore ed esteriore sono connessi tra loro. Oggigiorno riceviamo troppi stimoli uditivi rispetto al passato. Siamo sempre costretti ad abbandonare i nostri pensieri per rispondere a rumori esterni. La sirena di un’ambulanza, un motore che si accende, un suono che annuncia l’arrivo di un messaggio. Tutto ciò succede a un ritmo impressionante.
A volte avvertiamo il bisogno di allontanarci, di trasferirci in un’oasi di pace, priva di rumori. Se ne avete la possibilità, fatelo. Purtroppo, molto spesso non è possibile, perché gli impegni ce lo impediscono. Tuttavia, non dobbiamo rassegnarci a questo continuo fardello.
Non è necessario iniziare a fare yoga o esercizi di meditazione. Basta ridurre il numero di stimoli che riceviamo; semplificarci la vita, insomma. Eliminare il senso del dovere verso tutto e soffermaci solo sull’essenziale.
Ascoltare se stessi e creare un contatto
Quando non riusciamo a raggiungere la pace interiore, ci sentiamo tesi. E con il passare del tempo, questa tensione si trasforma in sofferenza. Viviamo soffrendo. Per uscire da questo stato, dobbiamo imparare a porci dei limiti, sia in merito agli stimoli che riceviamo che ai doveri che ci imponiamo di adempiere.
Nel mondo moderno, il primo limite da porci riguarda la tecnologia. Sprechiamo molto tempo sui social network e indirizzi di posta elettronica. Ci siamo abituati a pensare che tutto questo rappresenti un grande vantaggio per le nostre vite, ma non è così. Ci rubano validi momenti e ci impediscono di ascoltare noi stessi.
Una buona idea è avere due cellulari: uno per il lavoro e uno per la vita privata. Una volta conclusa la giornata lavorativa dovremmo spegnere il telefono per il lavoro e accenderlo solo il giorno successivo. Vale anche la pena di riflettere ogni giorno su qual è l’effettivo vantaggio di intrattenere conversazioni sui social network. Probabilmente ci accorgeremo che è molto scarso e questo potrebbe spingerci a usarli di meno.
Solo con il silenzio interiore possiamo ascoltare cosa ci dice il nostro corpo. I segnali d’allarme che lancia, i suoi dolori e il suo piacere. Abbiamo anche bisogno di un po’ di quiete per riscoprire noi stessi e capire cosa pensiamo e cosa proviamo nei confronti della nostra vita. Raggiungere la pace interiore è un regalo che non possiamo negare a noi stessi.