Rendere semplici i cambiamenti difficili?

I cambiamenti difficili richiedono un grande investimento in termini di sforzi che spesso non viene compensato a breve termine. Lo psicologo B.J. Fogg ci propone di cambiare prospettiva: perché non puntare sul piccolo e sul semplice?
Rendere semplici i cambiamenti difficili?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

I cambiamenti difficili di regola sono anche quelli che vengono rimandati a tempo indeterminato. L’ideale, dunque, è conoscere alcune strategie per rendere semplici i cambiamenti.

La maggior parte delle persone pensa continuamente di apportare delle modifiche, ma le vede come un pendio ripido e difficoltoso. Sappiamo che in vetta ci sarà una ricompensa, ma ci stanchiamo al sol pensiero. Vogliamo il risultato, ma non ci entusiasma il percorso da intraprendere per ottenerlo.

Eppure, a volte basta solo avere un metodo efficace. Non a caso, tanto importante quanto lo scopo è il meccanismo utilizzato per realizzare quella trasformazione che si ritiene necessaria. Tutto indica che la strategia è rilevante quanto il desiderio di modificare qualcosa.

Lo psicologo B.J. Fogg, autore del libro Il metodo Tiny Habits. La rivoluzione a piccoli passi, ha approfondito questo argomento. Fogg è giunto alla conclusione che il cambiamento è più facile quando lo suddividiamo in azioni più piccole. Come riuscirci?

“Possiamo iniziare ad adottare nuove abitudini modificando la routine esistente per poi costruire quella nuova a partire da ciò.”

-B. J. Fogg-

I cambiamenti difficili

B.J. Fogg è uno psicologo e ricercatore che in passato ha lavorato nel mondo del design. Durante questa esperienza, ha scoperto che lo sviluppo di nuovi prodotti a volte non progrediva perché i manager si concentravano più sul complesso che sul semplice.

In seguito Fogg ha ottenuto una cattedra presso la Stanford University, dove ha continuato le sue ricerche con risultati che puntavano nella stessa direzione. Era il punto di partenza per una teoria su come rendere semplici i cambiamenti difficili. Oggi si pensa che la semplicità sia una forza molto potente. Perché?

Le cose semplici non richiedono molta energia o motivazione né richiedono un talento speciale o un apprendimento dettagliato. Uno dei “segreti” per apportare grandi cambiamenti è scomporli in una catena di cambiamenti più semplici.

In altre parole, semplificando la difficoltà possiamo apprezzare di più l’atterraggio e i momenti intermedi in cui possiamo ottenere dei piccoli premi che rafforzano la nostra motivazione.

Il metodo Fogg per rendere semplici i cambiamenti

Uno dei cambiamenti difficili nella vita ha a che fare con le abitudini. Queste si instaurano strenuamente e bandirle diventa sempre più complicato.

Allo stesso modo, acquisire una sana abitudine richiede tempo: se non l’abbiamo adottata fino ad ora, la pigrizia e l’inerzia ci impediranno di adottarla. Di solito si comincia con molto entusiasmo, che presto ci lascia anche se non sappiamo esattamente perché.

J. Fogg dice che, per esempio, togliere le erbacce dal giardino richiede almeno cinque ore, nella migliore delle ipotesi, quindi non troviamo mai il tempo per farlo.

D’altra parte, se ci proponiamo di investire cinque minuti al giorno per toglierle, c’è una maggiore probabilità di completare questo compito in un paio di settimane.

Il metodo Fogg è progettato per rendere più facili i cambiamenti difficili. Il suo creatore consiglia di partire dalla routine prestabilita. Dopodiché, dovremmo adottare la nuova abitudine poco per volta.

Se qualcuno vuole bere più acqua per migliorare la digestione, non è opportuno proporre una routine speciale per farlo, ma aggiungerla a una qualsiasi delle proprie attività quotidiane. Ad esempio, bere più acqua durante la colazione.

Il metodo per rendere semplici i cambiamenti difficili

Cambiare un comportamento semplice non è così complicato. Gli ostacoli compaiono nei cambiamenti difficili, ad esempio, quando vogliamo prendere l’abitudine a fare esercizio fisico o quando vogliamo smettere di fumare. Cosa fare in quei casi? Fogg consiglia, prima di tutto, di individuare il problema da risolvere.

Forse quello che volete non è rinunciare alle sigarette, ma respirare meglio e prendervi cura della vostra salute. Per raggiungere questo scopo dovrete coltivare delle piccole abitudini, magari facendo degli esercizi di respirazione per tre minuti o evitare di fumare una sigaretta prima di una certa ora. Una volta assunta questa piccola abitudine, potrete passare a quella successiva.

Certo, questo richiede più tempo, ma ricordate che non c’è fretta. Ogni piccola nuova abitudine che riusciremo ad assumere ci consentirà di risparmiare tempo e uscire dallo schema dell’eterna procrastinazione.

Il passo più importante è porsi degli obiettivi così piccoli e poco impegnativi da essere sicuri di poterli raggiungere senza arrendersi.

Fogg sottolinea inoltre che la tecnologia è un buon alleato in questi sforzi. Le applicazioni o i programmi che impostano dei promemoria, motivano o aiutano a stabilire dei record danno un’ulteriore spinta e ci aiutano ad andare avanti.

Vale la pena ci tentare la strada delle piccole abitudini per dirigerci verso quelle grandi trasformazioni che non rimandiamo all’infinito!


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  • Novoa Pardo, A. M. (2013). Cómo cambiar comportamientos y no morir en el intento: más entornos favorables y menos educación sanitaria. Gaceta sanitaria, 27, 75-76.


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