Ricordare meglio quello che si legge

I lettori sanno bene che la memoria è fragile. Possiamo leggere un libro e dopo alcuni mesi dimenticarne del tutto il contenuto in dettaglio. In questo articolo condividiamo alcune strategie per ricordare meglio quello che si legge.
Ricordare meglio quello che si legge
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Allenare il cervello a ricordare meglio quello che si legge è possibile. Siamo sempre in tempo per migliorare la nostra capacità di trattenere le informazioni acquisite. Ciò risulta ancora più importante oggi, poiché viviamo in un mondo digitale veloce, fluido e dominato dalle immagini che sta riducendo molte delle nostre abilità cognitive.

La neuroscienziata Maryanne Wolf, autrice di libri come Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale (2020), ci avverte di un fatto rilevante. I dispositivi elettronici stanno riducendo la nostra capacità di concentrazione. Questo può essere particolarmente grave per i bambini che stanno ancora sviluppando le proprie capacità di alfabetizzazione.

Tuttavia, anche gli adulti, persino chi è stato un avido lettore per decenni, possono esserne colpiti. Nella sua pratica clinica, di fatto, la dottoressa Wolf rileva una generale minore capacità di trattenere le informazioni acquisite tramite la lettura.

Siamo così abituati all’informazione immediata, che cambia da un secondo all’altro, da dimenticare in fretta quello che leggiamo.

In un mondo dominato dal digitale, dagli schermi e dalle informazioni che scorrono alla velocità della luce, è fondamentale recuperare le abitudini di lettura di base. La memoria e il benessere psicologico lo apprezzeranno.

Ragazza che cerca di ricordare quello che hai letto.
Solo quando raggiungiamo una profonda concentrazione, possiamo fissare meglio quello che leggiamo.

Strategie per ricordare meglio quello che si legge

Circa 5000 anni fa il cervello umano è cambiato: siamo diventati capaci di interpretare i simboli, di attribuire essi significati e suoni articolati; è nata così la scrittura.

I Sumeri hanno lasciato testimonianze di scrittura cuneiforme sulle loro tavolette. Gli egizi ci hanno lasciato in eredità Il Libro dei Morti come esempio delle prime fasi di quest’arte.

Oggi leggiamo libri su dispositivi elettronici senza doverli avere su carta. Nonostante i cambiamenti, quando il cervello legge, non decifra solo i simboli: impariamo, ci immedesimiamo con la storia e ci sentiamo più liberi, più saggi e anche più felici.

Niente è appagante come abbracciare altre prospettive, acquisire informazioni e adottare un senso più critico della realtà. Ma tutto ciò è possibile solo se ricordiamo quello che leggiamo.

Se non consolidiamo le informazioni lette, non è possibile imparare né mettere in dubbia nessuna dei nostri preconcetti. È dunque fondamentale godere delle condizioni necessarie per ricordare meglio quello che si legge.

Per ricordare quello che si legge, bisogna evitare distrazioni come le notifiche del cellulare.

1. Meglio leggere su carta

Molti di noi si sono abituati a leggere su tablet o ebook. Tuttavia, se desideriamo vogliamo ottimizzare la memoria di quanto leggo, meglio optare per il formato cartaceo.

Lo dimostra uno studio di ricerca condotto dal professor Ziming Liu, della San Jose State University, California. Con il formato cartaceo, il cervello elabora meglio le informazioni e sarà utile sottolineare e annotare a margine.

2. L’ambiente in cui si legge è importante: eliminare le distrazioni

Possiamo leggere in metropolitana, in spiaggia e anche quando siamo sala d’attesa. Tuttavia, se non siamo lettori allenati, capaci dunque di concentrarci anche anche in mezzo al caos, l’attenzione e la memoria saranno possibili solo in un contesto tranquillo.

Si consiglia uno spazio con una corretta illuminazione, in cui sia possibile sedersi comodamente e con meno distrazioni possibili. Vale a dire, è meglio essere da soli in una stanza ordinata e con pochi oggetti. È altrettanto importante tenere lontano il cellulare o silenziare le notifiche.

3. Per ricordare meglio quello che si legge non bisogna avere fretta

Ci siamo abituati a leggere velocemente, in modo frettoloso e superficiale. Lo facciamo perché, come sottolineato, il mondo digitale e i social network ci hanno disabituato a immergerci nella lettura.

Di una notizia tendiamo a leggere solo il titolo, i nostri messaggi non sono mai molto lunghi e, cosa più importante, li leggiamo in fretta per rispondere allo stesso modo.

L’immediatezza domina le nostre vite e ha portato il cervello a elaborare le informazioni alla velocità della luce. Da qui gli errori di memoria. È necessaria una lettura lenta, profonda e tranquilla. A tale scopo, si consiglia quanto segue:

  • Prima di iniziare a leggere, praticare la respirazione profonda per 5 minuti. Basta fare un respiro sostenuto nel diaframma, trattenerlo e poi espirare. Ripetere più volte.
  • Liberare la mente e visualizzare una stanza in cui rimuovere tutti i mobili fino a quando non resta vuota. Vuota di preoccupazioni e pensieri invadenti.
  • Una volta che il corpo e la mente sono rilassati, trovare una posizione comoda e iniziare a leggere.

4. L’importanza delle annotazioni per ricordare meglio quello che si legge

C’è chi sottolinea, chi scrive a margine e anche chi disegna. Per ricordare quello che si legge sarà molto utile prendere appunti. Ma attenzione! Non si tratta di trascrivere letteralmente quello che è già nel libro.

Dopo aver capito un’idea, un paragrafo o un capitolo, dobbiamo provare a scrivere un riassunto o annotarlo a modo nostro, con parole nostre. Possiamo metterlo in relazione con quello che sappiamo già, con quello che pensiamo, con esperienze o conoscenze pregresse.

Lo scopo finale della lettura non dovrebbe mai essere la memorizzazione esatta. Non siamo macchine. Ciò che leggiamo dovrebbe invitarci a riflettere, ispirare o sviluppare una visione critica di quello che leggiamo.

Donna che cerca di ricordare quello che ha letto.
Leggere in un libro cartaceo, anziché in versione digitale, facilita la memorizzazione del contenuto. 

5. Riflettere su quanto letto e discuterne con qualcuno

Se quello che leggiamo non invita a sviluppare un’opinione, un’emozione o una riflessione, quella lettura è inutile. La memoria profonda si attiva dando un significato a quanto letto, dunque è necessario riflettere, guardare in prospettiva ciò che si legge, valorizzarlo e perfino commentarlo.

Tutti questi processi richiedono tempo. E il tempo è ciò che ci manca oggi. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che un cervello accelerato cessa, prima o poi, di essere efficace. La lettura richiede pazienza, divertimento, concentrazione, contatto con la carta e anche connessione sociale.

Poche cose sono così appaganti come commentare con qualcuno un articolo, un libro che ci è piaciuto o ancor di più studiare in compagnia in vista di un esame. Commentare, dare opinioni, interrogarsi e riflettere sono combustibili per la mente.


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  • Wolf, Mararyane (2020) Lector, vuelve a casa: Cómo afecta a nuestro cerebro la lectura en pantallas. Planeta.
  • Ziming Liu. “Digital reading” Chinese Journal of Library and Information Science (English edition) (2012): 85-94.

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